Allungamento osseo falange distale pollice

Buongiorno,
ho subito da poco l' amputazione della falange distale del pollice a livello basale credo, tutta l unghia piu' mezzo centimetro, anche il moncone dopo l' articolazione potrebbe misurare all' incirca mezzo centimetro (non e' escluso qualcosa in piu')
. Volevo qualche chiarimento sulla tecnica di allungamento osseo.
Sbaglio nell' aver capito che l' allungamento osseo avviene in realta' anteriormente all' artcolazione la quale si salda, quindi la lunghezza si ripristina pure, ma nel caso del pollice si avrebbe come un unica falange solo confortata dall' articolazione prossimale mentre nel caso delle dita lunghe l' applications trova tecnicamente un esito molto piu' positivo.
Non sono di certo un medico, chiedo scusa per l' approssimismo e anche per provare addirittura a fare ragionamenti simili, in questi momenti e' difficile placare la necessita' di capire cosa bisogna fare, cosa sara '?
Vorrei sapere se questa tecnica puo' essere utilizata con successo per l'allungamento della falange distale del pollice, diversamente da cio' che ho capito, o con tecniche di utilizzo diverse del distrattore, o in qualsiasi modo possibile.
Ho perso e vorrei allungare circa 2cm di falange distale del pollice. Qualcuno saprebbe dirmi cortesemente se e' possibile?
Grazie infinite
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

personalmente le sconsiglio di utilizzare questa tecnica: l'allungamento di massimo 1 cm del pollice non apporterebbe alcun reale vantaggio e le farebbe solo correre dei rischi; in sostanza, non ne vale la pena.

L'unico intervento utile, in questi casi, è il cercare di migliorare, ove possibile, la sensibilità del neo-polpastrello o eliminare un eventuale neuroma doloroso da amputazione.

Buona giornata.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottore,
grazie infinitamente per I suoi consigli che in buona parte confermano quanto era un po emerso dalle mie disperate quanto pretenziose ricerche.
'Capisco' un po i suoi suggerimenti e non mi sembra opportuno chiedere ulteriori dettagli specifici su neuromi o altro.
Mi piacerebbe pero' sapere da lei se, una volta finito il ciclo di restabilizzazione del moncone e della cute che lo riveste (ovviamente con successo), ritiene possibile pensare che successivi interventi e tecniche possano portare ad una migliore anatomia?
Non riesco a evitare di commentare, non da erudito, giammai per contraddirla, ma da diretto interessato che, presa sicuramente nota di certe condizioni e azzardi chirurgici, 1cm sul mio moncone di 0, 5, su una falange di 3cm, a me sembra tanto trattandosi di un pollice, e indubbiamente mi piacerebbe recuperarlo.
In maniera probabilmente naive, covo quindi il sogno prematuro e segreto di continuare a 'costruire' l' anatomia ... da qui la domanda che le ho rivolto sopra.
La visita di uno specialista e' la prima cosa su cui impegnarsi, ci mancherebbe pensare diversamente.
Mentre aspetto tuttavia, essendo confinato da particolari condizioni, questa continua ricerca, o anche questo mio finto sapere, sta curando 'perlomeno' Il mio animo ed e' un atteggiamento che consiglio vivamente a chiunque subisce un esperienza simile, specialmente nelle prime drammatiche settimane di shock.
Grazie ancora Dottore, ho letto tante sue risposte a consulti e avrei voluto risponderle piu tempestivamenteho ma non mi e' riuscito per problemI di rete. Ho grande rispetto per tutti voi professionisti e addetti ai lavori di questa scienza (anche fascinosa) che avrei fatto volentieri a meno di scoprire.
Saluti.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Se il problema estetico è sostanziale per lei rispetto a quello funzionale, l'unica soluzione è utilizzare le piccole protesi estetiche in silicone personalizzate che sono praticamente indistinguibili (sembrano proprio il dito originale), ma sono del tutto insensibili (ovviamente).

Può trovare su internet le aziende produttrici.
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore,
Il problema e' ovviamente funzionale e la parte dell' estetica che per me ha un vero 'ruolo' nella mia percezione e' l' anatomia. Di fatto non sono granche preoccupato di riavere un unghia, inclusa la mia da possibile matrice ungueale residua, e le complicazioni annesse da tale recupero.
Mi piacerebbe sapere che un recupero 'organico' si possa avere con tessuti da siti donatori. Fin qui ok.Che dopo questo recupero sia possibile, e qui corro il rischio di sognare o sparlare ridicolizzandomi ma non fa niente, jn un secondo momento, si possa pensare ad un ulteriore estensione di tessuti con incremento di sostanza e progettazione di un piano rigido ungueale.e via discorrendo.
Detto questo non so se perni in titanio, coperture plastiche o altro, solo per descriverle uno scenario di ipotetica protesi fissa o giu' di li, possano nell' ordine di valenza essere considerate come soluzioni possibili.
Nella mia coscienza attuale la protesi in silicone non e' neanche commensurata come una soluzione, ma come un bel paio di pantaloni da mettere in un occasione speciale sperando che non venga chiesto a me di stappare lo champagne...
C' e' anche la speranza che il futuro ci riservi altro e all' estero pensero' quando qui saro' arrivato ad un punto fermo, ma non le nascondo che, pur non avendo neanche iniziato qui, ho gia' cominciato a leggere.
Grazie ancora Dottore.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Non si tratta di andare all'estero: certe tecniche sono ampiamente utilizzate anche in Italia.

Le sto solo dicendo che, secondo me (e non solo), è sproporzionato affrontare un intervento del genere, con tutti i rischi che esso comporta, nel tentativo di allungare un pò un pollice sostanzialmente utilizzabile.

Solo questo.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
grazie per la sua risposta.
Fermo restando che ho piena fiducia nei nostri mezzi qui in Italia, che saro' presto visitato da un equipe di grande rilievo e che in famiglia ci sono ben 2 medici in rapporto di prima parentela, nessuno e' riuscito a placare la mia necessita' di reagire in modo molto autonomo basato soprattutto sulla mia spinta e sul fatto che mi permetta, 2 decenni in paesi molto piu' occidentali e all' avanguardia del nostro non mi permettono di ignorare la sola possibilita' che altrove o in futuro ci possa essere altro. Mi incontro per adesso molto motivato come paziente e vorrei che le cose oltre a non cambiare risultino cosi' di interesse a chi dovra' lavorare con me, su di me.
Non posso ignorare tuttavia assoluatamente il suo (e non solo) feedback e la ringrazio.
Tutto questo studio disperato da parte mia che non sono un medico, I confrontI con lei, I contatti con altri che hanno subito lesioni.. tutto questo e' servito a farmi coraggio, a rendermi molto piu' preparato per effettivamente, cominciare a percorrere una strada che verra scelta.
Soprattutto pero' mi ha aiutato a inquadrare il mio primo target, un ragionamento semplice per il quale non ce bisogno di essere un medico: non voglio fare niente che precluda fasi secondarie (o future) di ricostruzione.
Essendo questo consulto iniziato da dubbi legati alla tecnica di allungamento osseo, li dove la tecnica prevede frattura e allungamento della falange antecedente e saldature del moncone; no, non ci siamo.
Io speravo che ci fosse la maniera di allungare quel poco che e" rimasto senza compromettere articolazione e scheletro.
Come anche da lei suggerito, sembra che per la rimodellazione del moncone con tessuti non plastici e un ripristino della vita biologica di cio' di cui sono fortunatamente ancora in possesso senza deformare ossa, saldare falangi o altre idee ricostruttive che possono compromettere speranze future, che vanno da cellule staminali alla diminuzione o all annullamento dei rischi da lei citati nel sottoporsi ad interventi si possibili ma attualmente insidiosi e sconsigliati, sia la cosa migliore.
Rassegnarsi o considerare il mio problema un vezzo inutile visto che il dito tuttosommato funziona a sufficienza non mi passa neanche per l anticamera del cervello Allo stato attuale (anche perche non e' vero e/o non soddisfa al massimo le mie ambizioni ne' ripaga la mia tenacia).
Tra meno di due ore entro in uno dei piu' importanti centri di microchirurgia della mano, chissa' che ormai non mi conoscano gia' un po. Meglio cosi'.
Grazie ancora e cortesi saluti
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
In bocca al lupo.