Ginecomastia e perdita sensibilità

Gent.mi Medici,
circa 5 anni fa mi sono sottoposto ad un intervento di riduzione di ginecomastia. La mia era una pseudoginecomastia, in quanto la ghiandola mammaria non era di dimensioni anomale (stando a quanto mi ha detto il chirurgo). In pratica, ho speso 3.000 euro circa ma l'unico risultato che ho ricevuto è stato soltanto un protrarsi di una sofferenza inutile: mi spiego. I risultati che mi aspettavo (e che il chirurgo mi aveva assicurato, dicendomi "che avrai un petto piatto") non sono arrivati. Il seno continua a pendere, nonostante io abbia perso circa 15 chilogrammi, ma non voglio lamentarmi della pessima riuscita dell'intervento. Volevo chiedervi: è normale che io non abbia quasi più sensibilità sui capezzoli? Sono rimaste cicatrici piuttosto evidenti e molto antiestetiche, ma la sensibilità, specialmente al seno dx, è praticamente nulla. Sento solo qualcosina, diciamo un lievissimo solletico, ma quasi impercettibile.
E' normale?

Vi ringrazio per le risposte.
[#1]
Dr. Giuseppe Liardo Chirurgo plastico, Medico estetico 308 5
Gent.mo utente,
mi rendo conto della sua sofferenza, ma è anche vero che Lei non spiega con dettaglio la tecnica chirurgica adottata. Vede, per quanto concerne l'effetto del seno cadente, questo può essere legato anche alla perdita di peso, mentre per quanto concerne la scarsa sensibilità, questo potrebbe dipendere dalla tecnica adottata od altra complicanza.
Pertanto, dopo aver meglio compreso ciò, potrebbe essere possibile darLe una risposta. Tenga sempre presente un fattore fondamentale. Qualunque risposta noi di medicitalia proviamo a dare, questa deve essere presa sempre col beneficio dell'inventario. CIò è causato dal fatto che, come potrà ben comprendere, NON vediamo i vari cai clinici. Quindi, l'ideale è sempre che si rivolga da un chirurgo plastico che, dopo averla visitata, potrà meglio formularle una risposta.

Distinti saluti
Dr. Giuseppe Liardo
www.giuseppeliardo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. In realtà, il chirurgo non mi ha spiegato quale tecnica adottò. Fu pure mia incoscienza non aver approfondito, ma le uniche parole che mi ha detto sono "round-block". Purtroppo, il seno cadente c'è sempre stato anche subito dopo l'intervento. Anche le areole non sono affatto simmetriche, quella sx non è nemmeno tonda. Si vedono tratti più chiari, ma sono le cicatrici. L'unica cosa di cui mi rammarico veramente (ovviamente, è un intervento che non rifarei assolutamente, quantomeno non da quel "chirurgo" che ho scoperto essere figlio di un altro chirurgo operante nello stesso settore e nello stesso ospedale, e vabbè, c'è poco da aggiungere) è la perdita di sensibilità, che nei rapporti più intimi mi penalizza molto. Quindi, da quello che ho capito, questa potrebbe derivare dalla tecnica chirurgica utilizzata. Cercherò di dimagrire ancora, con la speranza che un po' di adipe scompaia proprio dal seno.

Grazie per la risposta!
Saluti!
[#3]
Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile utente,
"round-block" sta a significare che il chirurgo, contestualmente all'asportazione del tessuto adiposo eo mammario, ha eseguito un'asportazione di cute circolarmente, intorno alle areole. Con l'assestamento dei tessuti dopo l'intervento, può darsi che rimanga ancora della cute in eccesso e, in quel caso, il chirurgo dovrà valutare se programmare un'ulteriore riduzione, eseguendo in quel caso anche la revisione delle cicatrici.
Saluti
Dott. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it

Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net

[#4]
dopo
Utente
Utente
Quindi la perdita di sensibilità potrebbe derivare dalla tecnica utilizzata?

Grazie!

Saluti
[#5]
Dr. Giuseppe Liardo Chirurgo plastico, Medico estetico 308 5
Egr. utente,
la perdita di sensibilità potrebbe derivare dalla tecnica utilizzata. Mi spiego meglio.
Ogni qualvolta che venga eseguita una incisione chirurgica, questa può determinare la lesione di vasi sanguigni, nervi e quant'altro (chiaramente di piccole o piccolissime dimensioni). D'altronde questa evenienza non può essere esclusa poichè nei vari tessuti in cui si opera vi è una ricca rete di tali elementi (se non ci fosse non avremmo i tessuti "vitali" e "sensibili"). In considerazione di ciò, può capitare che durante un intervento, qualsiasi sia la tecnica impiegata, che vi siano tali lesioni. Il recupero da aprte dei vasi sanguingi è rapido, viceversa, linfatici e nervi molto più lento. Per tale motivo si cerca di spiegare ai pazienti che si sottopongono ad interventi come il suo, che potrebbe recidivare una perdità di sensibilità od, addirittura, un aumento della stessa (delle volte danno fastidio anche gli indumenti addosso). Vi sono delle terapie mediche che potrebbero, in qualche modo, aiutare tale problema, ma non sempre ottengono gli effetti desiderati. Vista la crescita molto lenta delle terminazioni nervose, talora occorrono diversi anni. Ma questo è un dato soggettivo.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la disponibilità, siete stati chiarissimi.
Magari, se chi mi ha operato mi avesse avvertito a priori, avrei considerato diversamente la faccenda.
Grazie ancora!

Saluti
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