Trapianto capelli durata e età migliore

Gentile dottore,
Sono affetto da alopecia ereditata da i miei avi.
il diradamento è avanti e dietro (fronte alta e chierica)
Volevo sapere qual'è l'età migliore per l'auto-trapianto, ho 38 anni, amici medici mi hanno detto di aspettare i 40/45 anni quando rallenta la caduta di capelli, in modo che il trapianto abbia una lunga durata.
In questo caso qual'è la durata prevista?
Prof. Mauro Pagano Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico 98 6
Egregio Signore,

il trapianto dei capaelli è un intervento che si esegue in relazione al grado di problematica psicologica che esercita il diradamento.
Se uno vive la calvizie come problema è giusto effettuare il trattamento a 18 anni
Se uno è disposto ad aspettare sino a 45 anni allora nepuò sinceramente fare a meno
Personalmente credo sia nel trapianto come in altre tecniche di riinfoltimento.
Tutto è proporzionato alle aspettative del paziente alopecico

Cordialmente

Prof.Dott.Mauro Pagano

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Gentile Dottore,
La ringrazio, per il chiarimento.
Nel mio caso, l'alopecia non la vivo con ossessione, mi piacerebbe rinfoltire la parte alta riducendo la fronte spaziosa, e coprire la chierica.
Oltre al trapianto di capelli, mi parlava di altre tecniche di rinfoltimento, Quali?
Mi chiedo che risultati danno e la durata di questi?
In attesa, la saluto


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Prof. Mauro Pagano Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico 98 6
Egregio signore,

la tecnica varia a seconda delle aspettative:
- La ridistribuzione dei follicoli da dietro in avanti e la riduzione della pelle al vertice sono soluzioni chirurgiche che, eseguite in maniera impeccabile, ingannano la vista di chi ti osserva facendoti apparire leggermente più giovane e con un diradamento più rallentato.
I capelli sono i tuoi ma sono impiantati in zone prima glabre, sempre radi ma presenti. Asportando zone di pelle glabra a livello del vertice si riesce a ridurre e a volte (di solito a seguito di interventi chirurgici ripetuti) ad eliminare la "chierica"
- Diversa è l'integrazione con impianti di capelli recisi che, con ancoraggi biochimici, chirurgici o combinati, danno un'immagine completamente diversa, di capelli folti e ringiovanimento deciso
Il problema di questa soluzione è il teterioramento periodico dell'impianto e la necesità di sostituzione periodica con adeguamento del taglio di capelli.
E' chiaro che la prima soluzione è più adatta a chi continuerebbe a frequentare le stesse persone e gli stessi ambienti e a chi non si senta di giustificare agli altri la sua nuova esigenza estetica
La seconda soluzione spinge invece a cambiamenti di stato e di conoscenze oppure alla determinazione nel riproporsi come "persona nuova"
Due filosofie diverse e divergenti ma con una matrice comune: la non accettazione della propria calvizie!

Cordialmente
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