Costole rotte e pnx
Bungiorno
ho già letto con interesse altri consulti forniti sul sito a riguardo, ma vorrei ugualmente porre il mio quesito. In data 25 Maggio sono caduto in bici finendo contro un paletto di schiena lato sinistro con conseguente rottura delle costole lato sinistro dalla II alla VII. subito in ospedale mi hanno lasciato tornare a casa, ma il giorno dopo, al controllo, mi hanno ricoverato per un pneumotorace e trattato con drenaggio tipo Bulau. Dopo 5 giorni il drenaggo è stato tolto e dopo 12 giorni (6 Giugno) mi hanno dimesso perchè la poca aria e versamento rimasti si stavano riassorbendo da soli.
Il giorno 17 giugno alla Rx di controllo il chirurgo mi ha detto che rimanevano circa 2-3mm ancora di aria e le cose procedevano bene e sono in via di guarigione con prossimo controllo 1 luglio.
La mia domanda riguarda pero' il costato visto che,dalla Rx, si vede bene che soprattutto le costole II e III sono scomposte con moconi "sovrapposti" alla vista. Onestamente le risposte del chirurgo sono sempre statedi poca soddisfazione e che la cura conservaitva con il riposo avrebbe sistemato tutto anche se ovviamente le costole non torneranno nella loro perfetta posizione iniziale.
Il mio dubbio che mi porta a chiedere un consulto è capire pero' se queste costole sono in posizione tale da potersi saldare in modo che in futuro non mi provochino un altro PNX magari per un unrto fortuito di lieve entità. So che forse mi faccio problemi inutili, ma spero che capiate la mia "paura".
Sono ovviamente disponibile a fare una visita di persona con un bravo chirurgo toracico, ma non conoscendone nessuno spero che questo luogo sia adatto per trovare una persona valida.
Sono ovviamente in possesso di tutte le Rx e referti che mi hanno fatto in tutte queste settimane.
grazie per l'attenzione e la pazienza.
Marco
ho già letto con interesse altri consulti forniti sul sito a riguardo, ma vorrei ugualmente porre il mio quesito. In data 25 Maggio sono caduto in bici finendo contro un paletto di schiena lato sinistro con conseguente rottura delle costole lato sinistro dalla II alla VII. subito in ospedale mi hanno lasciato tornare a casa, ma il giorno dopo, al controllo, mi hanno ricoverato per un pneumotorace e trattato con drenaggio tipo Bulau. Dopo 5 giorni il drenaggo è stato tolto e dopo 12 giorni (6 Giugno) mi hanno dimesso perchè la poca aria e versamento rimasti si stavano riassorbendo da soli.
Il giorno 17 giugno alla Rx di controllo il chirurgo mi ha detto che rimanevano circa 2-3mm ancora di aria e le cose procedevano bene e sono in via di guarigione con prossimo controllo 1 luglio.
La mia domanda riguarda pero' il costato visto che,dalla Rx, si vede bene che soprattutto le costole II e III sono scomposte con moconi "sovrapposti" alla vista. Onestamente le risposte del chirurgo sono sempre statedi poca soddisfazione e che la cura conservaitva con il riposo avrebbe sistemato tutto anche se ovviamente le costole non torneranno nella loro perfetta posizione iniziale.
Il mio dubbio che mi porta a chiedere un consulto è capire pero' se queste costole sono in posizione tale da potersi saldare in modo che in futuro non mi provochino un altro PNX magari per un unrto fortuito di lieve entità. So che forse mi faccio problemi inutili, ma spero che capiate la mia "paura".
Sono ovviamente disponibile a fare una visita di persona con un bravo chirurgo toracico, ma non conoscendone nessuno spero che questo luogo sia adatto per trovare una persona valida.
Sono ovviamente in possesso di tutte le Rx e referti che mi hanno fatto in tutte queste settimane.
grazie per l'attenzione e la pazienza.
Marco
[#1]
Gentile Utente,
lascio ad altri il piacere di promuoversi (oltre il lato ironico..raccontare ciò che si ama fare ai Pazienti è talvolta l'unico aspetto edonistico che rimane ai Chirurghi), a me quello di informare riguardo ad uno dei temi più discussi degli ultimi anni nel campo della chirurgia toracica (ciò dovrebbe dimostrare, indirettamente, che non esiste un consenso unanime al riguardo): indicazione a stabilizzazione nei Pazienti con trauma toracico. "High-impact", vale a dire traumi con dislocazione di più frammenti ossei (= o >6), nei quali la forza di decelerazione è stata dissipata in modo violento. La stabilizzazione toracica rappresenta l'atto chirurgico che consente di ottenere una migliorato aspetto del profilo toracico dal punto di vista funzionale, in alcuni di questi eventi traumatici. Chiaro. Discutiamo di indicazioni in una "nicchia" di soggetti nei quali è possibile dimostrare una ridotta o assente sovrapposizione delle estremità nel focolaio fratturativo (nonunion e malunion degli Autori inglesi). Esistono più casi (ed ognuno singolare..), delle indicazioni classificative (guarigione ipertrofica, oligotrofica, pseudoartrosi..), strumenti di management in questo genere di problematiche. In sostanza, senza confonderla oltre:
-La natura del problema è "particolare".
-L'indicazione a chirurgia doveva essere ottenuta "più tempestivamente" (ma si decise per il trattamento conservativo)
-Un esame clinico dettagliato consentirebbe di esplorare soluzioni "alternative" nel caso fosse dimostrata una mancata sovrapposizione dei segmenti (perchè il problema reale..Gentile Utente.. è che la formazione del callo osseo avverrà comunque ma potrebbe procedere in modo patologico per il ridotto affrontamento dei margini di frattura
-Marginale che sottolinei come queste competenze siano sviluppate in Centri di elevata specializzazione
lascio ad altri il piacere di promuoversi (oltre il lato ironico..raccontare ciò che si ama fare ai Pazienti è talvolta l'unico aspetto edonistico che rimane ai Chirurghi), a me quello di informare riguardo ad uno dei temi più discussi degli ultimi anni nel campo della chirurgia toracica (ciò dovrebbe dimostrare, indirettamente, che non esiste un consenso unanime al riguardo): indicazione a stabilizzazione nei Pazienti con trauma toracico. "High-impact", vale a dire traumi con dislocazione di più frammenti ossei (= o >6), nei quali la forza di decelerazione è stata dissipata in modo violento. La stabilizzazione toracica rappresenta l'atto chirurgico che consente di ottenere una migliorato aspetto del profilo toracico dal punto di vista funzionale, in alcuni di questi eventi traumatici. Chiaro. Discutiamo di indicazioni in una "nicchia" di soggetti nei quali è possibile dimostrare una ridotta o assente sovrapposizione delle estremità nel focolaio fratturativo (nonunion e malunion degli Autori inglesi). Esistono più casi (ed ognuno singolare..), delle indicazioni classificative (guarigione ipertrofica, oligotrofica, pseudoartrosi..), strumenti di management in questo genere di problematiche. In sostanza, senza confonderla oltre:
-La natura del problema è "particolare".
-L'indicazione a chirurgia doveva essere ottenuta "più tempestivamente" (ma si decise per il trattamento conservativo)
-Un esame clinico dettagliato consentirebbe di esplorare soluzioni "alternative" nel caso fosse dimostrata una mancata sovrapposizione dei segmenti (perchè il problema reale..Gentile Utente.. è che la formazione del callo osseo avverrà comunque ma potrebbe procedere in modo patologico per il ridotto affrontamento dei margini di frattura
-Marginale che sottolinei come queste competenze siano sviluppate in Centri di elevata specializzazione
Dr. Ottorino Perrone
[#2]
Vorrei anche, come è mia consuetudine, indicare un link dove può trovare qualche elemento di chiarimento: http://signsurgeons.org/wp-content/uploads/2013/09/7.-Gillard-Joel-Operative-Repair-of-Rib-Fractures.pdf
[#3]
Utente
Gentile Dott. Perrone
la ringrazio per l'intervento ed il suo tempo, ovviamente mi farebbe anche piacere se lei o altri, dall'alto della vostra esperienza, poteste eventualmente indicarmi "Centri di elevata specializzazione" come lei giustamente indica i luoghi indicati ad una corretta analisi del singolo e particolare mio caso.
Le chiedo pero' se puo', in parole povere capibili da un "ignorante" come me spiegarmi meglio la frase
"...il problema reale..Gentile Utente.. è che la formazione del callo osseo avverrà comunque ma potrebbe procedere in modo patologico..."
grazie mille di nuovo
Marco
la ringrazio per l'intervento ed il suo tempo, ovviamente mi farebbe anche piacere se lei o altri, dall'alto della vostra esperienza, poteste eventualmente indicarmi "Centri di elevata specializzazione" come lei giustamente indica i luoghi indicati ad una corretta analisi del singolo e particolare mio caso.
Le chiedo pero' se puo', in parole povere capibili da un "ignorante" come me spiegarmi meglio la frase
"...il problema reale..Gentile Utente.. è che la formazione del callo osseo avverrà comunque ma potrebbe procedere in modo patologico..."
grazie mille di nuovo
Marco
[#4]
Comprendo di essere stato prolisso e di essermi lasciato trascinare dal desiderio di dire. Un pò come avviene per ogni ferita la guarigione delle fratture, può avvenire in modo patologico, male.., poichè i margini segmentali non sono affrontati in modo corretto. Dunque risulta che:
il callo osseo ovvero la formazione di nuovo tessuto osseo proceda secondo una linea non esattamente fisiologica (ricordo che l'apposizione di "osso" si muove in modo preciso, secondo linee di carico, le linee di Wolff..). A fronte di questo processo riparativo e pur considerando che le capacità di rimodellamento (nel tempo) possona essere ampie, il gettone osseo di ricongiunzione potrebbe risultare esuberante o poco rappresentato, come ho accennato. A livello clinico ciò può tradursi in un dolore cronico, una disabilità a compiere movimenti di grande impegno muscolare, etc..Tralasciando il problema, tutt'altro che secondario riguardo alla problematica polmonare (riassorbimento del cavo aereo, del pneumotorace...), bisognerà mettere in moto tutta una serie di provvedimenti terapeutici "ad hoc". Nelle indicazioni internazionali si specifica che la stabilizzazione deve essere eseguita nei 15 giorni immediatamente prospicienti l'evento traumatico. Ma è chiaro che bisogna guardare "con attenzione" ai suoi referti. Per esempio non escludo Lei debba eseguire un esame TC. Questo spazio, lo ripeto sempre, non dovrebbe rappresentare una autopromozione ma un servizio. Personalmente credo che ogni reparto di Chirurgia toracica rappresenti una piccola eccellenza ma pochi si sono occupati di chirurgica traumatologica in senso stretto.
Spero di essere stato semplice e chiaro.
il callo osseo ovvero la formazione di nuovo tessuto osseo proceda secondo una linea non esattamente fisiologica (ricordo che l'apposizione di "osso" si muove in modo preciso, secondo linee di carico, le linee di Wolff..). A fronte di questo processo riparativo e pur considerando che le capacità di rimodellamento (nel tempo) possona essere ampie, il gettone osseo di ricongiunzione potrebbe risultare esuberante o poco rappresentato, come ho accennato. A livello clinico ciò può tradursi in un dolore cronico, una disabilità a compiere movimenti di grande impegno muscolare, etc..Tralasciando il problema, tutt'altro che secondario riguardo alla problematica polmonare (riassorbimento del cavo aereo, del pneumotorace...), bisognerà mettere in moto tutta una serie di provvedimenti terapeutici "ad hoc". Nelle indicazioni internazionali si specifica che la stabilizzazione deve essere eseguita nei 15 giorni immediatamente prospicienti l'evento traumatico. Ma è chiaro che bisogna guardare "con attenzione" ai suoi referti. Per esempio non escludo Lei debba eseguire un esame TC. Questo spazio, lo ripeto sempre, non dovrebbe rappresentare una autopromozione ma un servizio. Personalmente credo che ogni reparto di Chirurgia toracica rappresenti una piccola eccellenza ma pochi si sono occupati di chirurgica traumatologica in senso stretto.
Spero di essere stato semplice e chiaro.
[#5]
Utente
La ringrazio nuovamente per il tempo e le spiegazioni, faro' una ricerca per trovare un bravo medico che mi sappia dare un consulto.
Nel caso peggiore sicuramente è vero, come lei dice, che le indicazioni danno nei 15 giorni successivi al trauma un eventuale intervento di stabilizzazione, ma ne sono passati ad oggi 29 ed in ogni caso sono un po' della filosofia "meglio tardi che mai"
grazie di nuovo
Marco
Nel caso peggiore sicuramente è vero, come lei dice, che le indicazioni danno nei 15 giorni successivi al trauma un eventuale intervento di stabilizzazione, ma ne sono passati ad oggi 29 ed in ogni caso sono un po' della filosofia "meglio tardi che mai"
grazie di nuovo
Marco
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.3k visite dal 23/06/2014.
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