Trombosi venosa profonda -arto sup dx
Buongiorno,
sono un uomo di 30 anni, a fine Marzo ho avuto una trombosi venosi profonda all'arto superiore destro, specificatamente alla Succlavia e Succlavia ascellare;
da recente ecodoppler, effettuato a 3 mesi dalla problematica, mi è stata confermata "una buona ricanalizzazione della pregressa TVP Axillo-Succlaverare con presenza di modesti
esiti parietali della Vena Succlavia. Pervio il restante circolo venoso profondo e superficiale esplorabile" con conseguente interruzione della terapia anticoagulante. Ho effettuato un ulteriore controllo il mese successivo con ulteriori esiti positivi anche senza anticoagulanti.
La trombosi si era manifestata a seguito, probabilmente, delle seguenti attività fisiche ( in assenza di ogni tipo di influenza genetica):
- nuoto, solo stile dorso, da circa un mese: presenza di leggero fastidio o quella che pensavo fosse un'infiammazione verticalmente, più o meno a metà clavicola ( mercoledì e sabato)
- esercizi in sospensione con TRX: nessun particolare sintomo se non la consueta sensazione di sforzo sulla parte alta del pettorale ( domenica)
- ballo: già sul bicipite avevo notato piccoli "lividi", venature superficiali e alla fine, con un movimento, sensazione di strappo sempre sulla stessa parte (lunedì)
Il giorno dopo il braccio si gonfiò con la manifestazione del problema.
Per approfondire le ragioni del problema ho effettuato una angioRMN dinamica con contrasto, riporto il referto:
"E' stata effettuata valutazione delle strutture arteriose e venose con manovra di Adson, sollevando il braccio destro nella fase dinamica di acquisizione.
Minima impronta esercitata a livello del triangolo degli scaleni a carico dell'arteria Succlavia DX, con riduzione di calibro appena apprezzabile.
Nella fase venosa viene riconosciuta significativa compressione sulla vena succlavia che presenta calibro esile e subocclusione. Ectasia della vena succlavia a monte con consensuale
lieve dilatazione della vena ascellare. L'aspetto è correlabile con sindrome dell'egresso toracio dx(venosa).
Non appreazzabili alterazioni arteriose e venose controlateralmente, su questo lato non è stato effettuato completamento con manovra di Adson.
Non apprezzabili alterazioni del calibro e del decorso delle arterie carotidi interne e della rterie succlavie che sono per altro simmetriche."
Nonostante quanto sopra espresso, da circa 20gg percepisco nuovamente gonfiore sotto l'ascella, con fastidi lungo spalla e braccio specialmente la sera. Credo che l'evento scatenante sia stato l'utilizzo di una maglia leggermente più stretta sul braccio, oppure l'utilizzo di integratori anche a base di ginseng( se hanno una qualche influenza). E' possibile che vi sia stato un peggioramento?Ritenete necessario un nuovo controllo angiologico? Cosa consigliate? Al momento sono in attesa di una visita fisiatrica.
Vi ringrazio per l'attenzione
sono un uomo di 30 anni, a fine Marzo ho avuto una trombosi venosi profonda all'arto superiore destro, specificatamente alla Succlavia e Succlavia ascellare;
da recente ecodoppler, effettuato a 3 mesi dalla problematica, mi è stata confermata "una buona ricanalizzazione della pregressa TVP Axillo-Succlaverare con presenza di modesti
esiti parietali della Vena Succlavia. Pervio il restante circolo venoso profondo e superficiale esplorabile" con conseguente interruzione della terapia anticoagulante. Ho effettuato un ulteriore controllo il mese successivo con ulteriori esiti positivi anche senza anticoagulanti.
La trombosi si era manifestata a seguito, probabilmente, delle seguenti attività fisiche ( in assenza di ogni tipo di influenza genetica):
- nuoto, solo stile dorso, da circa un mese: presenza di leggero fastidio o quella che pensavo fosse un'infiammazione verticalmente, più o meno a metà clavicola ( mercoledì e sabato)
- esercizi in sospensione con TRX: nessun particolare sintomo se non la consueta sensazione di sforzo sulla parte alta del pettorale ( domenica)
- ballo: già sul bicipite avevo notato piccoli "lividi", venature superficiali e alla fine, con un movimento, sensazione di strappo sempre sulla stessa parte (lunedì)
Il giorno dopo il braccio si gonfiò con la manifestazione del problema.
Per approfondire le ragioni del problema ho effettuato una angioRMN dinamica con contrasto, riporto il referto:
"E' stata effettuata valutazione delle strutture arteriose e venose con manovra di Adson, sollevando il braccio destro nella fase dinamica di acquisizione.
Minima impronta esercitata a livello del triangolo degli scaleni a carico dell'arteria Succlavia DX, con riduzione di calibro appena apprezzabile.
Nella fase venosa viene riconosciuta significativa compressione sulla vena succlavia che presenta calibro esile e subocclusione. Ectasia della vena succlavia a monte con consensuale
lieve dilatazione della vena ascellare. L'aspetto è correlabile con sindrome dell'egresso toracio dx(venosa).
Non appreazzabili alterazioni arteriose e venose controlateralmente, su questo lato non è stato effettuato completamento con manovra di Adson.
Non apprezzabili alterazioni del calibro e del decorso delle arterie carotidi interne e della rterie succlavie che sono per altro simmetriche."
Nonostante quanto sopra espresso, da circa 20gg percepisco nuovamente gonfiore sotto l'ascella, con fastidi lungo spalla e braccio specialmente la sera. Credo che l'evento scatenante sia stato l'utilizzo di una maglia leggermente più stretta sul braccio, oppure l'utilizzo di integratori anche a base di ginseng( se hanno una qualche influenza). E' possibile che vi sia stato un peggioramento?Ritenete necessario un nuovo controllo angiologico? Cosa consigliate? Al momento sono in attesa di una visita fisiatrica.
Vi ringrazio per l'attenzione
[#1]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
comprenderà la difficoltà di valutare a distanza la eventuale ripresa di.una acuzie, per cui un controllo clinico ed eventualmente ecografico sembrerebbe ineludibile.
Andrebbero nel contempo sospese tutte le sttività potenzialmente scatenanti e un trattamento chirurgico definitivo andrebbe eventualmente considerato in sede specialistica, ma non è ol Fisiatra la figura più indicata a fare queste valutazioni.
Gentile Utente,
comprenderà la difficoltà di valutare a distanza la eventuale ripresa di.una acuzie, per cui un controllo clinico ed eventualmente ecografico sembrerebbe ineludibile.
Andrebbero nel contempo sospese tutte le sttività potenzialmente scatenanti e un trattamento chirurgico definitivo andrebbe eventualmente considerato in sede specialistica, ma non è ol Fisiatra la figura più indicata a fare queste valutazioni.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.6k visite dal 07/08/2015.
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