Prolasso emorridario ii grado e rettocele (non specificato di quale grado) in gravidanza

Salve dottori, sono a fine gravidanza.

(Terza gravidanza)
I primi 2 entrambi parti naturali, ma indotti, il primo con palloncino e ossitocina, il secondo parto con scollamento membrane)
Dopo il secondo parto ho iniziato ad avere problemi di emorroidi sia interne che esterne, curate sempre con pomate (proctosedyl, proctolin ecc e daflon per bocca)
Ma ovviamente mai andate via del tutto o risolto il problema, ma tenute solamente sotto controllo con queste cure.

Non ho avuto emorroidi con sangue, solo emorroidi, e avevo dolore per quelle esterne ovviamente, ma sparivano con le varie cure di creme e daflon.

Sono passati 4 anni da quest’ultimo parto, e ad oggi ancora ho questo problema.

Premetto che ho fatto già visita da un proctologo, 2 settimane fa, e mi ha solo controllato dietro e mi ha diagnosticato il prolasso emorridario di II grado, (davanti non mi ha controllato dicendomi che adesso mi vedo strana perché è normale in gravidanza) e mi ha detto di poter partorire tranquillamente in modo naturale.
E tornare da lui dopo 3 mesi.


Questo è stato l’esame obiettivo del proctologo:
Sfintere tonico ed elastico, mucosa liscia e scorrevole sede di erosione posteriore alta, pubo-rettale nella norma per tono e funzione, ampolla libera da masse, no dolore né sangue all’ispezione, durante la spinta dinamica si reperta rettocele.


Risultati indagini eseguite:
Anoscopia: introduzione dello strumento in ampolla, mucosa rettale rosea e ridondante, durante la manovra indotta si reperta invaginazione retto-anale di I grado, emorroidi del plesso interno congeste e dilatate nei quadranti anteriori, si conferma erosione della mucosa anale.


Referto:
Ragade anale, prolasso emorridario interno II grado.


Il mio ginecologo quando ha letto il foglio ha fatto alcune facce strane e mi ha detto che mi dovrò operare quasi sicuramente una volta aver partorito.

E mi ha detto anche lui che possiamo andare per il parto naturale.

Io sinceramente ad oggi ho comunque l’ansia che mi possa succedere qualcosa nel partorire naturale.

Internamente alla vagina mi vedo che c’è una piccola massa e ho paura che con le spinte del parto, del travaglio (che non so ovviamente come andrà), posso aggravare la situazione sia del rettocele che del prolasso emorridario e che mi possa succedere qualcosa di più grave
Grazie


Ringrazio anticipatamente
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
Gentile utente,

Comprendo la sua preoccupazione riguardo al parto naturale alla luce delle sue problematiche proctologiche preesistenti.

I referti proctologici indicano una ragade anale, prolasso emorroidario interno di II grado, rettocele e invaginazione retto-anale di I grado. La visita del proctologo ha confermato queste problematiche, suggerendo di rivalutarla dopo il parto.

Il parto vaginale, soprattutto con spinte prolungate, può effettivamente esercitare pressione sul pavimento pelvico e sul retto, potenzialmente aggravando il prolasso emorroidario, il rettocele o la ragade anale. Tuttavia, il proctologo che l'ha visitata ha ritenuto possibile il parto naturale.

Le preoccupazioni del suo ginecologo potrebbero derivare dalla combinazione delle sue problematiche preesistenti e dal fatto che è al terzo figlio, il che potrebbe aumentare il rischio di complicanze per il pavimento pelvico.

La decisione sul tipo di parto (naturale vs. cesareo) dovrebbe essere presa in accordo con il suo ginecologo, tenendo conto della sua storia ostetrica, delle sue condizioni proctologiche e dei rischi e benefici di ciascuna opzione. Potrebbe essere utile discutere con il ginecologo delle strategie per minimizzare lo sforzo durante il parto vaginale, come l'uso dell'epidurale o il parto assistito (forcipe/ventosa), se necessario.

Indipendentemente dal tipo di parto, è fondamentale che segua le indicazioni del proctologo nel post-partum per gestire le sue problematiche proctologiche ed eventualmente se necessario pensare ad un trattamento chirurgico.
Cordiali saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

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Grazie dottore.
Ma nel peggiore dei casi comunque una volta partorito, se peggiora la situazione quali sono le problematiche più gravi ?
Il ginecologo sì mi aveva accennato che dopo il parto probabilmente sarei dovuta intervenire chirurgicamente.
Il proctologo invece non si è esposto molto dicendomi solo di tornare dopo 3 mesi dal parto.
La mia paura (oltre si l’intervento che probabilmente dovrò affrontare poi nel post parto che già mi mette ansia e preoccupazioni), e’ che poi una volta partorito, non riesca ad andare in bagno in entrambi i casi , sia per fare pipì sia per fare altro all’ospedale non dimettono fino a che non si va in bagno, e che non mi possa aiutare nemmeno l’aiuto di clisteri e/o supposte.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
No sicuramente si canalizzerà, il tipo d’intervento se dovesse essere necessario si dovrà concordare tra il proctologo ed eventualmente con l’uroginecologo, per queste problematiche i Centri di riferimento nella sua città sono diversi.
Quindi ora si concentri sulla gravidanza, curando i sintomi,
Poi si concentrerà eventualmente su un intervento che possa migliorare in maniera più definitiva i suoi disturbi.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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La ringrazio intanto per le risposte tempestive
In che senso si canalizzerà?
C’è anche probabilità che il prolasso emorridario fuoriesca fuori dall’ano?
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
Si canalizzerà vuol dire che riuscirà ad evacuare feci, non altro.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
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