Polipo al colon con displasia severa

Egregi dottori, mi permetto di ricorrere a voi per meglio comprendere la situazione di mio padre. lui è un uomo di 67, che pesa 77 kg, mio nonno, suo padre morì per un tumore al fegato e mio padre da alcuni mesi soffre di una diarrea persistente, così lo abbiamo indotto a sottoporsi ad una colonscopia. da tale esame abbiamo ricevuto un esito che cita così:
"a livello dell'ascendente, in prossimità della valvola ileo-cecale, esiste una lesione non polipoide, che interessa poco più dell'emicirconferenza e si estende per circa 4 cm, di aspetto villoso (4 biopsie). i restanti tratti del colon e il retto sono normali. presenza di emorroidi di IIgrado". le biopsie effettuate hanno riportato loa seguente diagnosi:
"Frammenti (7) multipli di lesione adenomatosa tubulo-villosa del grosso intestino con aspetti di displasia severa. si consiglia escissione in toto della neoformazione".
questo è quanto in nostro possesso, premetto inoltre che mio padre è cardiopatico, da 4 anni, quindi temiamo l'intervento chirurgico, ma abbiamo anche paura che per via endoscopica possano rimanere dei residui. vorrei sapere cosa significa la diagnosi, che probabilità di rigenerarsi ci sono, come intervenire, quali rischi ci sono per l'intervento, e se occorre fare una terapia dopo e di che tipo. Vi ringrazio anticipatamente per il vostro prezioso aiuto e se ho dimenticato di chiedervi qualcosa vi prego di dirmi tutto quello che ritenete più opportuno per il caso che vi ho sottoposto. grazie ancora
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

le sue preoccupazioni sono le considerazioni che il suo medico curante dovrà prendere in considerazione per la soluzione del problema.

importante sarà la valutazione dell'endoscpista in quanto lalesione da lei descritta sia come dimensioni sia per la sua localizzazione potrebbe non essere semplice da rimuovere per via endoscopica, non solo per i suoi timori di lasciare framenti di tessuto ma anche la possibilità, visto l'esiguo spessore della parete del tratto interessato, di provocare durante la rimozione una perorazione del viscere stesso.

per quanto riguarda la soluzione chirurgica sarà importante la valutazione cardiologica ed anestesiologica per poter definire con precisione il rischio operatorio. consideri che esiste anche la possibilità di eseguire l'intervento anche per via laparoscopica. anche questo trattamento deve essere preceduto da una uguale valutazione cardiologica ed anestesiologica.

mi tenga informato

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
grazie dottore, non mi aspettavo una risposta tanto celere, la ringrazio davvero, soprattutto per la gentilezza di voler essere informato...il nostro medico curante non si esprime e noi siamo soli difronte a questa situazione. domattina, nonostante sia domenica, abbiamo una prima visita per definire come intervenire. il medico che ha eseguito l'endoscopia e il chirurgo sono già concordi per tentare prima in endoscopia previo ricovero in ospedale. la laparoscopia in cosa consiste esattamente? può essere rischiosa quanto un intervento? e quanto è risolutiva? lascia residui di tessuto? l'intervento chirurgico non potrebbe essere eseguito con la sola epidurale? inoltre mi domando sarebbe opportuno sottoporre mio padre ad una tac per essere certi che non ci siano metastasi? grazie per la disponibilità.
cordiali saluti
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile tente,

la tecnica laparoscopica è una tecnica chiurgica miniinvasiva, permette cioè di eseguire l'intervento tradizionale per esempio resezione del tratto di colon destro senza dover essere costretti a grossi tagli. viene eseguito posizionando dei piccoli strumenti atraverso dei buchini sull'addome.
come tutti gli interventi chirurgici è importante la capacità di chi esegue l'intervento e la capacità della intera equipe operatoria in quasta si include l'anestesista e gli infermieri di sala operatoria.

l'intervento deve essere eseguito in anestesia generale.

riguardo l'accertamento da lei suggerito direi che sarà cura dei colleghi inquadrare in modo complessivo suo padre sotto il punto di vista clinico. una ecografia epatica o una angiotc come lei suggeriva potrebbero essere di aiuto anche per la decisione finale di come procedere per la asportazione del tessuto patologico.

mi tenga informato

cordiali saluti
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile tente,

la tecnica laparoscopica è una tecnica chiurgica miniinvasiva, permette cioè di eseguire l'intervento tradizionale per esempio resezione del tratto di colon destro senza dover essere costretti a grossi tagli. viene eseguito posizionando dei piccoli strumenti atraverso dei buchini sull'addome.
come tutti gli interventi chirurgici è importante la capacità di chi esegue l'intervento e la capacità della intera equipe operatoria in quasta si include l'anestesista e gli infermieri di sala operatoria.

l'intervento deve essere eseguito in anestesia generale.

riguardo l'accertamento da lei suggerito direi che sarà cura dei colleghi inquadrare in modo complessivo suo padre sotto il punto di vista clinico. una ecografia epatica o una angiotc come lei suggeriva potrebbero essere di aiuto anche per la decisione finale di come procedere per la asportazione del tessuto patologico.

mi tenga informato

cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
perfetto, mi è tutto chiaro, comunque nella struttura ospedaliera dove dovrebbe ricoverarsi mio padre non eseguono la laparoscopia, quindi ci hanno consigliare di tentare prima per via colonscopica e poi se eventualmente si dovessere rendere necessario con l'intervento chirurgico. la preoccupazione c'è, anche perchè ignoriamo se la displasia sia in fare di mutamento. ogni valutazione sarà da fare dopo aver asportato il popipo e avendo i risultati della biopsia.
ci potrebbe essere altro da fare? grazie ancora
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Dr. Ugo Manlio Cuomo Chirurgo d'urgenza, Chirurgo plastico 126 3 6
Gentile utente,
a mio avviso Suo padre va comunque stadiato (eco epatica, TAC torace, addome e pelvi con e senza mdc, markers tumorali)e sottoposto ad una emicolectomia destra.
In laparoscopia necessita di una anestesia generale, in "open" potrebbe avvalersi di una epidurale alta. Non ritengo, infatti, che la sola gestione endoscopica possa metterla al sicuro. Cordialmente.

Dr. Ugo Manlio Cuomo
www.daysurgerycaserta.it

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dopo
Utente
Utente
dottore la ringrazio, ma le chiedo di scusare la mia ignoranza e spiegarmi cos'è una emicolectomia destra. per quanto concerne le altre analisi ci hanno riferito che in sede di ricovero decideranno a quali esami sottoporlo, non dicendoci preventivamente quali. la ringrazio infinitamente
cordialità
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Dr. Ugo Manlio Cuomo Chirurgo d'urgenza, Chirurgo plastico 126 3 6
L'emicolectomia destra prevede l'asportazione dell'ultimo tratto di intestino tenue, del cieco, del colon ascendente e del primo tratto di colon trasverso con sutura, quindi, dell'intestino tenue al colon trasverso; è un intervento do routine in qualunque Reparto di Chirurgia Generale. Sarà,così,pìù che tranquillo! Buona Domenica.
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dopo
Utente
Utente
grazie mille per la spiegazione precisa e puntuale, è stato molto chiaro, ma per quest'intervento di routine ch tipo di anestesia serve? potrebbe essere rischioso? questo intervento è farsi contestualmente alla colonscopia che asporterà il polipo o in separata sede? grazie ancora per la cortesia e disponibilità accordatami
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

per eseguire un intervento chirurgico sull'addome come quello ipotizzato (emicolectomia destra) che è un intervento chirurgico considerato di "chirurgia maggiore" l'anestesia che viene solitamente utilizzata è quella generale (cercherò di richiedere un ulteriore apporto proprio di un anestesista!), è possibile nell'ambito dell'anestesia generale utilizzare diversi gas e farmaci in relazione alle condizioni generali, ai rischi, alle patologie pregresse ect etc, un pò come, mi lasci dire, confezionare un abito su misura ad una persona, la stessa identica cosa si realizza nell'intervento chirurgico, sia pur con qualche limitazione.

come le avevo accennato e sempre con i limiti di una valutazione a distanza, se dovessi gestire il caso e quindi avessi avuto modo di poter verificare personalmente il soggetto, se avessi avuto modo di poter leggere il referto e parlare con l collega endoscopista che ha eseguito l'esame, avendo un endoscopista nel mio dipartimento di estrema capacità, avrei optato, in prima istanza per una "bonifica" endoscopica.
questa procedura anche se condotta da persona molto esperta, per diverse considerazioni tecniche, ed in relazione all'estensione ed alla localizzazione, non è cosa facile è può essa stessa avere delle problematiche che potrebbero portare il soggetto ad un intervento chirugico (perforazione del viscere).

tutte queste informazioni, ed anche altre, fanno parte del consenso informato che suo padre dovrà firmare una volta che le verrà prospettata la strategia che il medico curante deciderò di seguire.

ci tenga informati

cordiali saluti
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Gentile Utente, ho letto la serie di post relativi alla richiesta effettuata ai colleghi Chirurghi.
Mi permetto di fare alcune considerazioni di merito anestesiologico per il problema prospettato. Ovviamente anche nel mio caso con le limitazioni dovute al consulto a distanza e al fatto di non conoscere le condizioni cliniche generali di suo padre che definisce genericamente "cardiopatico".
Innanzitutto è fondamentale un preciso inquadramento del livello di rischio anestesiologico, (o meglio perioperatorio) fatto anche prima della paventata endoscopia operativa. Come infatti già anticipato dal Prof Catani il rischio di una perforazione viscerale durante endoscopia esiste in linea teorica e quindi nella eventualità richiederebbe poi un intervento in urgenza/emergenza in anestesia generale. Ciò impone allora che il paziente sia stato perfettamente inquadrato quantomeno per avere già un idea della tipologia di rischio se alla base vi fossero delle altre patologie di rilievo e per le quali fa della terapia.
Escludendo la VLScopia che nel suo ospedale non viene eseguita rimane l'intervento in "open" come già anticipato dai Colleghi chirurghi. Anche per questa eventualità opterei per una anestesia generale (AG).
Perchè rispetto ad una regionale "peridurale" o anche "combinata" (spinale più peridurale) risulterebbe più difficile gestire il paziente per le note implicazioni dal p.d.v. cardiocircolatorio che ha questa tecnica. Non che non si possa fare, s'intenda, ma la gestione di un paziente con un certo grado di cardiopatia (da quantificare comunque) appare a mio modesto avviso più sicuramente realizzabile con una AG, oltre a prevedere nell'altra ipotesi uno specilista esperto in tecniche loco regionali. Ciò anche per la maggiore tipologia farmacologica utilizzata per una AG che ci permette non solo di addormentare un paziente senza creare rilevanti modificazioni del cardiocircolo ma comunque di risolvere più facilmente e rapidamente, se necessario, con i farmaci a disposizione qualsiasi situazione emodinamicamente critica.
Si potrebbe pensare se mai a una "peridurale in continua" con catetere per scopi antalgici postoperatori, questo si.

Rimane fondamentale una cosa: la visita anestesiologica preoperatoria dove il collega potrà valutare anche richiedendo ulteriori approfondimenti specialistici (in questo caso cardiologici non limitati al solo elettrocardiogramma) il reale livello di rischio operatorio.

Tengo a precisarle che il livello di affidabilità raggiunto dalle tecniche anestesiologice oggi (grazie anche alla versatilità dei farmaci a disposizione) ci permette di sottoporre ad anestesia generale anche pazienti in condizioni estremamente compromesse o con un età ben più avanzata di quella di suo padre.
Spero di averle chiarito anche questo aspetto e nel caso contrario rimango a disposizione per ulteriori approfondimenti.
Cordiali saluti

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

[#12]
dopo
Utente
Utente
gentili dottori, mio padre è stato operato giovedì scorso ed è a casa da ieri, pare che l'intervento sia andato bene, l'unica nota dolente è che i medici dell'equipe hanno sospettato per mio padre la sindrome di brugada e ci hanno consigliato di fare il test farmacologico e quindi le preoccupazioni non sono finite, comunque vi ringrazio sentitamente per i pareri fornitimi.
cordiali saluti
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
la ringrazio per la premura per tenerci aggiornati.
le auguro un ottimo anno.

a presto