Adenoma tubolare del grosso intestino con displasia di basso grado (lieve-moderata) dell'epitelio

salve a tutti sono Massimo da Taranto ed ho 42 anni.
Finalmento mi son deciso ad effettuare la colonoscopia.
Per chi non l'avesse gia' fatta posso dire per quanto mi riguarda
che non è affatto dolorosa.
Ho un po di paura e chiedo consiglio perchè durante la stessa mi hanno aspostato un polipetto sessile di circa 0,5 cm. portato all'esame istologico ed il risultato è il seguente:adenoma tubolare del grosso intestino con displasia di basso grado (lieve-moderata) dell'epitelio.
Mi hanno consigliato di ripetere la colon tra 8 mesi. Devo preoccuparmi? nel frattempo devo fare altre tipologie di analisi ( sangue/feci)?. Non so, ma psicologicamente sono un po a terra. Mi hanno diagnosticato la Sindrome del Colon irritabile. e mi hanno prescritto la seguente cura : Somacol 2 capsule la mattina e due la sera per 1 mese - Flortec bustine x 10 gg. al mese per tre mesi. La peristalsi risulta diffusamente accentuata. Chiedo qualche consiglio sulla cura e chiarimenti sull'esame istologico.
ndr all'esplorazione rettale. esame condotto sino all'ascendente distale per feci residue. Referto di rettocolonscopia: Nel retto, in prossimità del passaggio con il sigma, si osserva piccolo polipo sessile di circa 0,5 cm con superficie regolare, che si asporta tramite pinza bioptica. Nei rimanenti segmenti colici esaminati la mucosa è trofica con regolare trama vascolare. GRAZIE per eventuali risposte.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Caro utente
I polipi cosidetti a rischio sono quelli di dimensioni superiori ad 1 cm, con aspetto villoso.Con una diagnosi istologica di adenoma tubulare con displasia di grado lieve-moderata delle dimensioni di 0,5cm non ci sono problemi.La decisione di riprogrammare a breve termine una colonscopia di controllo è strettamente correlata alla familiarità di eventuali neoplasie del colon.
Saluti Dr.Giuseppe D'Oriano

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
GRAZIE per la risposta gent.mo Dottore.
In famiglia, nessun caso del genere.
Pensa che la cura assegnatami sia indicata ?
perche' ancora non ho avuto buoni risultati.
Forse perchè l'ho cominciata solo da 9 giorni?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.5k 218
Gentile signore,
quando leggo e sento la domanda "devo preoccuparmi?" da parte di un paziente al quale è stata posta una diagnosi o ha subito un intervento il mio primo obiettivo è, se la situazione lo consente, di tranquillizzarlo.
Nel suo caso ciò è ampiamente possibile. Il polipo che le è stato asportato NON è indice di aumentato rischio per neoplasie maligne del colon (giusto per usare termini non ambigui e capirci con chiarezza).
Concordo con il collega che mi ha preceduto per quanto riguarda l'opportunità di una colonscopia a breve termine: se non è presente familiarità, la ripetizione dell'esame (in assenza di sintomatologia!) è del tutto superflua.
Due parole infine per quel che riguarda la diagnosi di sindrome del colon irritabile. Si tratta di una situazione di tipo funzionale (cioè non vi è alcuna lesione anatomica d'organo) che si avvale di trattamenti medici di tipo convenzionale e non convenzionale sia sul piano farmacologico (ed è in buona parte quel che le hanno consigliato), ma anche sul piano dell'igiene alimentare e dello stile di vita (inclusa ovviamente la componente psicologica, per esempio la risosta individuale allo stress).
Cordiali saluti

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Se posso permettermi di aggiungere un commento a quanto gia'indicato dai colleghi e che sistanzialmente condiviso, da quello che leggo, credo che l' indicazione a ripetere l' esame sia data dalla incompleta visualizzazione del ceco e dell' ascendente prossimale.
La presenza di un polipo, asportato, aumenta un poco la possibilita' di altri polipi in altri tratti dell' intestino. In presenza di dati clinici che lo ritengano indicato ( Lei non indica quale era il motivo per cui ha eseguito una colonscopia) sarebbe pertanto indicato lo studio del tratto inesplorato mediante nuova colonscopia o Rx clisma opaco, a questo punti senza aspettare 8 mesi. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#5]
Utente
Utente
grazie per l'interessamento.
il motivo per cui dopo tanti anni di titubanze ho fatto la colon e' il seguente:
periodicamente, forse al cambiare delle stagioni, o forse in momenti di agitazione, avvertivo sempre la necessità di dover espellere feci con conseguente spossatezza , infatti il mio problema non è la stitichezza,che puo' siverificrsi ogni tanto, ma al contrario.
Era diventata, anzi lo è ancora, perche' sono , penso,agli inizi della cura di somacol e flortec, una situazione insostenibile ed imbarazzante, perchè non ti lascia vivere tranquillo tra la gente.
Senti che anche la minima tensione si lega al colon, l'idea di fare qualcosa di nuovo/sconosciuto, il semplice organizzare una gita fuori porta etc....
ecco i motivi per cui ho deciso di fare la colon
sono in attesa anche di ricevere il referto delle intolleranze alimentari.
e se non fossi intollerante a nulla?perche' il colon si comporta cosi'

GRAZIE SIGNORI
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Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza attivo dal 2007 al 2013
Chirurgo generale, Colonproctologo, Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza
Gentile Utente,
i sintomi che lei riferisce possono essere legati al colon irritabile, con una discreta componente di somatizzazione. E' una patologia estremamente diffusa (più della metà delle gente ne soffre), ed è dovuta proprio ad una particolare "sensibilità" dell'intestino agli stimoli ambientali (mi scuso con i colleghi per l'eccessiva semplificazione), probabilmente in rapporto ad un dismicrobismo. La terapia che le hanno prescritto va molto bene. Non si aspetti però risultati "miracolosi" a breve termine!!! La sindrome dell'intestino irritabile è una "patologia" (se di patologia si può parlare) che non ha un'unica causa, come, che so, una polmonite o una frattura... Ai miei pazienti la paragono sempre all'avere pochi capelli o un'altra particolarità congenita.
Di solito, se la sintomatologia e la storia clinica lo indicano, associo un trattamento che vada a migliorare anche il tono dell'umore, cosa che è efficacissima in quasi tutti i casi.
Per quanto riguarda il micropolipo che le è stato asportato, direi che non deve essere fonte di alcuna preoccupazione.
Concordo pienamente con il Collega che le ha eseguito la colonscopia sulla opportunità di un follow-up nel tempo. Le più recenti linee guida indicano la necessità della ripetizione della colonscopia ogni 3 anni se il polipo è piccolo e la bonifica è stata completa (cioé non ne sono rimasti altri). Nel suo caso, però, la colonscopia non è stata completa (non è stato visto il cieco), quindi è molto giudizioso il consiglio di ripetere un'esplorazione a scandenza minore.
Resto a sua disposizione
Giovanni D. Tebala
gtebala@medicitalia.it
[#7]
Utente
Utente
ringrazio ancora per il Vs.interessamento.
Ma cosa è un trattamento che vada a migliorare anche il tono dell'umore.
sono delle erbe, medicinali o altro ?
un'altra domanda se mi è consentito,
c'è qualche relazione tra colon irritabile ed ipertrofia prostatica benigna, visto che io ne soffro ?



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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.5k 218
Il tono dell'umore è, per semplificare in maniera estrema (i colleghi mi scuseranno), quella modalità di atteggiamento interiore ed esteriore che varia tra i limiti di gaiezza e malinconia e che può travalicare i suddetti limiti e portare agli aspetti patologici di depressione o euforia-mania. Ovviamente questo non mi sembra il suo caso. Suppongo che il collega volesse intendere per lei una maggiore stabilità emotiva che non facilitasse la somatizzazione, quindi nessuna indicazione per psicofarmaci antidepressivi (ahimé tanto di moda!). Io consiglierei un approccio colloquiale breve con un medico che si occupa di psicosomatica o con uno psicologo.
A proposito della relazione prostata-colon: si troverà davanti a due modelli di pensiero. Uno, fondamentalmente meccanicista che, in una visione "a pezzi separati" del corpo nega questa possibilità, un altro, definito con termine ormai abusato "olistico" che, in una visione integrata dell'organismo, sostiene che i disagi vanno intesi complessivamente. Mi sembra superfluo aggiungere che la mia preferenza va verso quest'ultima interpretazione.
Nel mio approccio terapeutico in psicosomatica mi avvalgo spesso di stimoli che vengono da canali non esplicitamente terapeutici, ma sovente efficaci, ad esempio la lettura di alcuni libri o la visione cinematografica. A questo proposito mi permetto di lasciarla con una citazione tratta da un libro di Maurensig (Il guardiano dei sogni): <<Ho quarantadue anni>> … <<Già, già, gli anni critici dell’esistenza: la carriera, la posizione sociale, il successo mancato. Gli anni della resa dei conti, del primo bilancio della vita. Poi, la morte di qualche persona cara, la perdita di un affetto…>>.
Cordiali saluti.
[#9]
Utente
Utente
grazie Dottore.
Tantissima verità in quella citazione del libro.
Una domanda, perchè mi sento spossato con giramenti di testa
o non so come definirlo "vuoto mentale" quando ho questi sintomi del colon irritabile, ed in modo particolare dopo la def.zione.
Di nuovo Grazie a Lei e a tutti i suoi colleghi
che mi hanno Veramente aiutato.
Non appena avrò i risultati delle intolleranze alimentari
sarete i primi ad esserne informati.
[#10]
Utente
Utente
grazie Dott. Scuotto.
per questo benedetto colon irritabile ho
fatto una buona parte degli esami necessari "credo"
dalla visita esterna dell'addome alla colonscopia
all'esame delle feci in toto.
dall'esame delle feci non è risultato assolutamente nulla.
quindi mi chiedo quale è la relazione tra il colon irritabile
e l'IPB se non ci sono germi nelle feci.
Quello che mi capita con l'IPB è quanto segue:
quando finisco la minzione c'è un residuo di qualche gocciolina che si accentua quando mi sento il colon irritato.
Un altro mio sintomo della IPB è una sensazione di bruciore al prepuzio, lo stimolo a dover/voler eiaculare subito, a volte non riuscire a mantenere l'erezione oppure se c'è l'erezione avere il sintomo di dover eiaculare, una sensazione di riscaldo nelle zone più delicate del pene.
Grazie Dottore.
[#11]
Utente
Utente
per questo benedetto colon irritabile ho
fatto una buona parte degli esami necessari "credo"
dalla visita esterna dell'addome alla colonscopia
all'esame delle feci in toto.
dall'esame delle feci non è risultato assolutamente nulla.
quindi mi chiedo quale è la relazione tra il colon irritabile
e l'IPB se non ci sono germi nelle feci.
Quello che mi capita con l'IPB è quanto segue:
quando finisco la minzione c'è un residuo di qualche gocciolina che si accentua quando mi sento il colon irritato.
Un altro mio sintomo della IPB è una sensazione di bruciore al prepuzio, lo stimolo a dover/voler eiaculare subito, a volte non riuscire a mantenere l'erezione oppure se c'è l'erezione avere il sintomo di dover eiaculare, una sensazione di riscaldo nelle zone più delicate del pene.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.5k 218
Gentile signore,
il colon irritabile si chiama più propriamente "sindrome" del colon irritabile Questo sta a significare che non è una patologia con una precisa relazione causa-effetto riconoscibile in un unico agente (infettivo o altro). E' una disponibilità dell'organismo in toto a manifestare con particolare intensità e concentrazione il suo disagio in una zona del corpo. In questo senso (e non in senso di determinazione infettiva) la relazione con l'ipertrofia prostatica può essere intrecciata nella suscettibilità del soggetto a "somatizzare" nella zona pelvica. Ovviamente questo è meno importante se si riscontra una patologia chiaramente ad impronta infettiva, o in altro modo organico, a carico di questi apparati. Da queste considerazioni scturiva il mio consiglio per lei di approfondire sul piano psicologico, con l'aiuto di un competente, questa suscettibilità e la sua problematica intera.
Cordiali saluti.
[#13]
Utente
Utente
grazie Dottore
per la sua risposta molto esauriente.
Gentilissimo
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