Feci nel retto dopo il parto

Egregi Dottori,
ho partorito da circa 40 giorni (secondo parto, naturale).
Toccando percepisco, nella parete posteriore della vagina, un leggero gonfiore (a volte di meno, a volte come una piccola "pallina"). Ho notato che riesco a percepire, sempre inserendo un dito in vagina, residui di feci nel retto, soprattutto la sera. Vado in bagno regolarmente, e non percepisco nessun fastidio o sensazione dolorosa.
La visita ginecologica di controllo ha evidenziato un rettocele "fisiologico".
La mia domanda è: il fatto che rimangano piccoli residui di feci nel retto è dovuto al rettocele o anche a un indebolimento generale della muscolatura che mi porta a spingere meno efficacemente? Ci sono margini di miglioramento o dovrò convivere con questa antipatica sensazione?
Grazie per l'attenzione
Cordiali Saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile utente
Il rettocele si definisce fisiologico quando non sono presenti disturbi legati ad una ostruita defecazione.
La necessità di digitazione e la percezione alla digitazione di feci in ampolla( o meglio nel rettocele)è un chiaro segno di mancato svuotamento dell'ampolla rettale per incarceramento di queste nella cavità rettocelica. La necessità di una correzione chirurgica del rettolcele è strettamente legata a quanto questo "insufficiente" svuotamento interferisce con la qualità della vita della paziente.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Molte grazie per la veloce risposta...
posso chiedere se, con un'opportuna rieducazione muscolare postparto, è possibile migliorare la situazione?
Grazie di nuovo,
cordiali saluti
[#3]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
La scelta del programma terapeutico può essere fatta solo dopo aver valutato , anche con esami strumentali, le alterazioni anatomiche e funzionali a carico del retto e della muscolatura pelvirettale.