Adenocarcinoma a sx e dx del colon
Mia madre di anni 78 ha eseguito una colonscopia parziale (non è stato possibile proseguire per la presenza di feci) che ha evidenziato, all’altezza della flessura splenica sinistra, la presenza di un polipo di circa 5-6 cm. L’esame istologico su biopsia ha riportato un “adenocarcinoma moderatamente differenziato, ulcerato”.
Il successivo clisma opaco, invece, ha posto in rilievo una ulteriore massa riconducibile, anch’essa ad un polipo, (probabilmente già trasformato in neoplasia) all’altezza del ascendente destro (in prossimità del “cieco”), ragion per cui sarà necessaria una nuova colonscopia per avere l’assoluta certezza di ciò.
Il quesito è questo: nella ipotesi dell’esistenza di una nuova massa tumorale a destra, se non ho mal capito, il chirurgo farebbe una resezione dalla flessura splenica sinistra fino a tutto il colon ascendente ed aggancerebbe tutte le rimanenti porzioni sane all’intestino (piccolo?). Ma in questa circostanza mia madre rischierebbe di dover subire l’applicazione di un sacchetto per la raccolta delle feci?? Se si, vi sono tecniche chirurgiche alternative per evitarlo?
Il successivo clisma opaco, invece, ha posto in rilievo una ulteriore massa riconducibile, anch’essa ad un polipo, (probabilmente già trasformato in neoplasia) all’altezza del ascendente destro (in prossimità del “cieco”), ragion per cui sarà necessaria una nuova colonscopia per avere l’assoluta certezza di ciò.
Il quesito è questo: nella ipotesi dell’esistenza di una nuova massa tumorale a destra, se non ho mal capito, il chirurgo farebbe una resezione dalla flessura splenica sinistra fino a tutto il colon ascendente ed aggancerebbe tutte le rimanenti porzioni sane all’intestino (piccolo?). Ma in questa circostanza mia madre rischierebbe di dover subire l’applicazione di un sacchetto per la raccolta delle feci?? Se si, vi sono tecniche chirurgiche alternative per evitarlo?
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I tumori 'sincroni' del colon costituiscono un problema complesso e le tecniche chirurgiche sono diverse in base alla sede delle neoplasie e ad altri fattori.Non necessariamente è previsto l' uso della stomia che tuttavia a volte può essere necessaria, in genere per un periodi limitato di tempo.Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Ex utente
Gent.mo dott. FAVARA,
la ringrazio del cortese riscontro e la aggiorno sulla situazione. Due giorni fa è stata rifatta la colonscopia ed il risultato è stato quanto già confermato dal clisma opaco e dalla tac cmd:
- neoplasia maligna solo a dx (tra il cieco e l'acendente).
Ho comunicato all'endoscopista che (in una clinica privata) era già stata fatta una colonscopia (con esame bioptico già refertato) riportata nella cartella clinica agli atti dell'Ospedale la quale indicava come sede del tumore la flessura splenica sx. Il suo collega si è arrabbiato con me (forse non a torto!!) sostenendo che lui ha fotografato e refertato tutto (ed il tutto si conforma alle diagnostica delle immagini), anzi ha anche eliminato un piccolo polipo di circa 1 cm (anch'esso fotografato). In sintesi i medici sostengono che deve esservi stato un errore di refertazione: cioè la prima colonscopia era arrivata al lato dx del colon e, per errore, aveva riportato il lato sx. E' quasi impossibile che, con la nuova colonscopia, la quale è arrivata fino al cieco, non si sia vista una massa tumorale all'altezza della flessura splenica sx.
Tanto ciò premesso, le chiedo: è utile una colonscopia virtuale da eseguire come ulteriore indagine complementare? Se la massa tumorale dovesse essere solo quella a dx (tra il cieco ed il colon ascendente) l'intervento chirurgico sarebbe più semplice (nel senso di eliminazione rischio della stomia) e possibile anche per via laparoscopica?
la ringrazio del cortese riscontro e la aggiorno sulla situazione. Due giorni fa è stata rifatta la colonscopia ed il risultato è stato quanto già confermato dal clisma opaco e dalla tac cmd:
- neoplasia maligna solo a dx (tra il cieco e l'acendente).
Ho comunicato all'endoscopista che (in una clinica privata) era già stata fatta una colonscopia (con esame bioptico già refertato) riportata nella cartella clinica agli atti dell'Ospedale la quale indicava come sede del tumore la flessura splenica sx. Il suo collega si è arrabbiato con me (forse non a torto!!) sostenendo che lui ha fotografato e refertato tutto (ed il tutto si conforma alle diagnostica delle immagini), anzi ha anche eliminato un piccolo polipo di circa 1 cm (anch'esso fotografato). In sintesi i medici sostengono che deve esservi stato un errore di refertazione: cioè la prima colonscopia era arrivata al lato dx del colon e, per errore, aveva riportato il lato sx. E' quasi impossibile che, con la nuova colonscopia, la quale è arrivata fino al cieco, non si sia vista una massa tumorale all'altezza della flessura splenica sx.
Tanto ciò premesso, le chiedo: è utile una colonscopia virtuale da eseguire come ulteriore indagine complementare? Se la massa tumorale dovesse essere solo quella a dx (tra il cieco ed il colon ascendente) l'intervento chirurgico sarebbe più semplice (nel senso di eliminazione rischio della stomia) e possibile anche per via laparoscopica?
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Mi sembra ci sia un po' di confusione e non ho modo ovviamente a distanza di fare chiarezza.
Quel che è certo è che prima di procedere all' intervento bisogna avere chiara sede numero e natura delle lesioni.La colonscopia è il modo migliore per farlo e in caso di dubbio è possibile eseguirne un' altra.Ogni intervento poi puo' essere eseguito in laparoscopia (con eventuale conversione se necessaria) e sono analoghe le considerazioni realtive alla stomia.
Quel che è certo è che prima di procedere all' intervento bisogna avere chiara sede numero e natura delle lesioni.La colonscopia è il modo migliore per farlo e in caso di dubbio è possibile eseguirne un' altra.Ogni intervento poi puo' essere eseguito in laparoscopia (con eventuale conversione se necessaria) e sono analoghe le considerazioni realtive alla stomia.
[#4]
Ex utente
Gentile dott. Favara la ringrazio nuovamente dell'interesse mostrato alla vicenda di mia madre e le trascrivo il referto della colonscopia.
"Esame eseguito fino al cieco (foto). All'ascendente prossimale grossa neoformazione di circa 5 cm, mamellonata, erosa, friabile, facilmente sanguinante (foto + bio). Nulla per tutto il restante tratto esplorato eccetto un piccolo polipo sessile, di 0,7 cm, in sede ampollare che viene asportato con pinza bioptica (foto). Mucosa perianale congesta ed erosa".
Detto ciò le chiedo: per "sede ampollare" dovrebbe intendersi quella rettale? Se il piccolo polipo sessile dovesse essere già trasformato sarebbe obbligatoria anche lì la resezione chirurgica?
"Esame eseguito fino al cieco (foto). All'ascendente prossimale grossa neoformazione di circa 5 cm, mamellonata, erosa, friabile, facilmente sanguinante (foto + bio). Nulla per tutto il restante tratto esplorato eccetto un piccolo polipo sessile, di 0,7 cm, in sede ampollare che viene asportato con pinza bioptica (foto). Mucosa perianale congesta ed erosa".
Detto ciò le chiedo: per "sede ampollare" dovrebbe intendersi quella rettale? Se il piccolo polipo sessile dovesse essere già trasformato sarebbe obbligatoria anche lì la resezione chirurgica?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.7k visite dal 15/12/2012.
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