Piccolo trombo emorroidario esterno: incisione o solo cura medica?

Egr.i dottori,
ho 33 anni, da 2 anni soffro sporadicamente di emorroidi interne, che mai hanno sanguinato (so che prima o poi dovrò operarle e che sono alla base di quello che mi è venuto dopo, ma al momento non sono nelle condizioni psicologiche per farlo). Una settimana fa è uscita fuori un'emorroide esterna di piccole dimensioni. Ho proceduto con Arvenum 2 cp 3 volte al giorno e proctolin pomata. Ma, in concomitanza con uno sforzo digestivo, l'emorroide esterna ieri pomeriggio si è trombizzata. Il medico di base mi ha mandata dal proctologo chirurgo che conferma e dice che se voglio posso farla incidere ambulatoriamente da lui entro le 48 ore, altrimenti procedere con rectoreparil pomata, edevexin compresse 40mg, e prisma 50 compresse; dice che mentre con l'incisione risolvo subito, con la cura medica invece allungo di un mese i tempi. Io vorrei sottolineare che questo mio trombo anale ha le dimensioni di mezza nocciola, è di colore grigio scuro, mi dà sì fastidio per la posizione (il bordo dell'orifizio anale), ma non dà dolore lancinante, ed è singolo (non un grappolo, è una mezza nocciola singola). Visto che lo specialista consultato dice "a te la scelta", vorrei chiedere a Voi: date le dimensioni del mio trombo e la mia carnagione chiarissima e sensibilissima, l'ambulatoriale incisione con spremitura del trombo è consigliata in questi casi? So che dopo settimane con la semplice cura medica il trombo passa e che la causa è a monte e resta (le emorrodi), lo so. ma il mio terrore, adesso, è che con questo trombo si formi una marisca, penso quindi, per il momento, all'esito estetico della guarigione, il pensiero di ritrovarmi una marisca mi sta dando una fortissima angoscia. Per evitare la marisca devo per forza far incidere e spremere il trombo? Statisticamente, nei casi come il mio (assenza di dolore e dimensioni di mezza nocciola sul bordo anale), la guarigione per semplice riassorbimento lascia la marisca? E la spremitura è davvero consigliata?
ringrazio anticipatamente per la risposta
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Ha ricevuto indicazioni corrette e condivisibili.
La comparsa di eventuale marisca è imprevedibile e indipendente dall' incisione del trombo.
In linea di massima io lo inciderei.
Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Egr.o dottore, anche io stamane avevo deciso per farlo incidere. In sala proctologia ho trovato però "il braccio destro" del primario di proctologia, che dopo uno sguardo ha detto che non era da incidere (lo ha chiamato "nodulo trombizzato") e che dovevo prendere 3 arvenum al giorno e nient'altro, nonostante io gli avessi detto che avevo già raddoppiato a 12 arvenum al giorno la dose di 6 già da una settimana, e gli facevo presente se, per una trombosi, non era forse più indicato il Prisma 50, e ha detto sì. Mi ha detto di non mettere pomate, al che gli ho chiesto se non era forse meglio mettere il rectoreparil: mi ha guardato con indifferenza dicendo che andava pure bene. Andando via mi sono voluta assicurare che il chirurgo fosse esattamente un proctologo, e lo è. Adesso ovviamente passate le 48 ore non ha più efficacia l'incisione (suppongo che anche Lei la pensi così). Pensando alla casistica, dovrò quindi aspettare un mese per la normalizzazione dell'orifizio anale? Io mi ritrovo questa sorta di "brufolo" a palloncino, grigio, sull'orifizio, e la cosa mi provoca un forte stress emotivo e angoscia, e paura per i tempi di guarigione e tutto quello che nel frattempo non potrò fare, compresa la sfera sessuale.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Probabilmente si, in media i tempi sono quelli.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dottore, visto che leggo dalla casistica che, essendo io predisposta, potrei avere altri trombi vicini a quello già presente e quindi ripresentarsi l'occasione, vorrei sapere, una volta scoppiata la crisi del nuovo trombo, stando entro le 48 ore, l'incisione richiede accertamenti tipo elettrocardiogramma, protrombina o altre cose che accertino che il paziente non avrà complicazioni oppure è come leggo su miliardi di siti un semplice intervento ambulatoriale in anestesia locale che dura mezzora e non richiede accertamenti?
Glielo domando in modo da essere preparata di fronte a un futuro nuovo rifiuto di operarmi da parte del curante e potermi rivolgere altrove in tempi utili viste le 48 ore con tutte le carte (se bisogna fare emocromo, protrombina o non so cosa, le faccio prima, in modo da averle pronte in caso di trombi e non ricevere un nuovo "No".) Lei capisce che per colpa del vezzo del mio curante di non operarmi nonostante la mia richiesta di farlo, io mi ritrovo una malattia fisicamente e psicologicamente invalidante, che invece in una settimana sarebbe guarita.
Per questo vorrei sapere se e quali accertamenti richiede la routine di incisione di un trombo anale su un soggetto di 33 anni che non ha patologie né renali né di alcun tipo, e che fino a venerdì scorso aveva una vita normale.
La ringrazio per la risposta e spero Lei capisca il mio stato di paura e rabbia.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Comprendo il suo disagio.
Premesso tuttavia che nessuna procedura in chirurgia puo' essere definita semplice per infinite e prevedibili ragioni, l' incisione del gavocciolo emorroidario non richiede particolari accertamenti se non un' accurata anamnesi.I
n caso di riferiti difetti della coagulazione potrebbe essere indicato, in casi selezionati, eseguire accertamenti preliminari.
In conclusione le ricordo che la decisione in merito all' esecuzione di una qualsiasi procedura deve essere ovviamente condivisa dal paziente ma soprattutto l' indicazione deve essere posta dal medico che eseguirà la procedura stessa. Prego.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dottore, un'ultima domanda per un intervento spero risolutivo per questo mio attuale problema. Visto che comunque mi opererei per togliere la marisca nel caso si formasse ad esito del mio attuale singolo gavocciolo (e so che si formerà, lo stesso Suo collega mi rispose "Tanto ti si forma ugualmente, con spremitura o senza"), e visto che oggi, dopo 5 gg, il gavocciolo, pur non dolendo se non al tatto, nonostante l'assunzione costante e massiva di Prisma50 x2, Edevexin x4, Arvenum x6, Iovis e topico Rectoreparil,x2 è rimasto di dimensioni del tutto invariate (un fagiolo nero) , allora Le domando: cos'è che impedisce di effettuare SUBITO l'intervento di rimozione chirurgica di questa mostruosità? A questo punto immagino che non si tratterebbe più di una semplice spremitura (che il bravo collega si è rifiutato di fare) ma di una rimozione. Le domando: non è uguale farlo adesso piuttosto che dopo la lunga formazione della marisca che magari si compera tra 2 mesi? Almeno accorcerei i tempi e non butterei settimane della mia vita. Io non riesco psicologicamente a restare con questa escrescenza NERA sul mio corpo bianchissimo, si vede benissimo se sono nuda, e sarebbe in esposizione totale nel mentre del rapporto vaginale: ciò mi impedisce di espormi nell'intimità, non riconosco più il mio corpo, e la cosa mi provoca un forte stress psicologico. Anche l'idea della futura marisca penzolante mi terrorizza, io finché avrò questa protuberanza da circo non potrò più avere un contatto intimo col mio partner, a cui dovrò negare me stessa per mesi, è un incubo, ed è la firma alla fine della relazione, perché un uomo non resta in astinenza per mesi e mesi a causa di un gavocciolo, si trova una donna sana piuttosto. E' per questo che Le domando se un gavocciolo al quinto giorno, ormai non più dolente, ma di dimensioni invariate, possa essere asportato per un ritorno veloce a un APSETTO UMANO, senza escrescenze, con recupero breve, o se invece c'è qualcosa che di routine impedisce l'intervento e mi obbliga ad aspettare per un mese quel che sarà .
Spero di tutto cuore nella Sua comprensione, e la ringrazio con tutta l'anima. Cordialmente
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Con tutta la buona volonta', ogni considerazione specifica richiede una visita diretta, quello che posso dirle è che un eventuale intervento di escissione del gavocciolo va fatto al di fuori della fase acuta e questo richiede in genere piu' di un mese. L' intervento eseguito durante la fase acuta espone certamente a un maggior rischio di complicanze locali e ad una guarigione piu' lenta.
Prego ancora.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie mille dottore per le attente risposte che in questi giorni mi ha dato. Ho inviato la valutazione come miglior medico consulente che non si limita a fare copia e incolla di risposte proforma e che ascolta e capisce, e risponde con verità. Le auguro che la Sua preparazione e umanità, che tante volte mancano a chi fa la Sua professione, possano sempre più premiarla.
Spero di poter aggiornare un giorno questa pagina dicendole che il disagio è andato via.
Grazie di cuore e che Dio la benedica
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