Cura fistola anale: alternative al setone

Salve, sono stato dimesso oggi da un intervento di ascesso con fistole perianale intrasfinterica alta. Il medico mi ha posizionato il cosidetto "setone" ed ho visto che un capo mi esce dal gluteo e l'atro dall'ano. Per il momento non è stato ancora messo in trazione.
Personalmente, ricercando su internet, ho visto tutte le complicanze che da questo sistema di cura, i dolori lancinanti protratti nel tempo, le recidive, i problemi di incontinenza (visto che dovrebbe serrarmi il 90% dello sfintere) e vorrei optare per qualche altro tipo come la V.A.A.T.S o la L.I.F.T. o l'inserimento di collageni biologici che, sicuramente, sono meno invasivi anche se con più alte probabilità di insuccesso.
Parlandone con il chirurgo me le ha sconsigliate in una maniera, diciamo, piuttosto poco deontologica.
Credo di avere il diritto di scegliere come curarmi e quindi vorrei avere un vostro parere su queste tecniche, se sono ancora in tempo ad utilizzarle (visto che ho già il setone) e quali sono i centri specializzati che praticano queste tecniche visto che non sono riuscito a trovarne nessuno in Italia.

Grazie di una solerte cortese vostra risposta
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Per la verita' il setone serve proprio ad evitare le complicanze che cita ed i risultati in genere sono buoni, pur essendo lunghi i tempi di guarigione.
Quanto osserva relativamente alle nuove tecniche è vero anche se, essendo recenti, i dati a lungo termine sull' efficacia mancano ancora.In Italia esistono diversi centri che le utilizzando regolarmente, puo' verificare sui siti della SICCR e SIUCP e chiedere un secondo parare. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie del supporto. Guardando sui siti che lei gentilmente mi ha evidenziato e facendo un giro di telefonate sono riuscito a trovare un paio di riferimenti vicino alla mia residenza (in Sicilia). Purtroppo, qui da me, la categoria dei medici è piuttosto fugace, criptica, presentuosa e poco informativa nei confronti dei pazienti che, invece, hanno bisogno di un supporto anche psicologico oltre che terapeutico. Io, per capire realmente la mia malattia, ho dovuto fare ricerche su Internet.
Vorrei approfittarne nuovamente della sua gentilezza se potrebbe darmi un suo parere ad un mio pensiero.
I miei problemi sono cronologicamente nati in seguito ad un anascopia che ho effettuato 11 aprile. E, secondo me, ne è la causa anche se i vari medici a cui ho riferito l'episodio, ne hanno escluso la connessione vantando i meriti del medico che mi ha eseguito l'anascopia. Diciamo che mi sono trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Quel giorno ho accompagnato mia moglie per un controllo emorroidale e, nella discussione, ho riferito di un mio problema relativamente ad un forte dolore anale interno avvenuto nel periodo di gennaio regredito fino alla scomparsa spontanea in circa 2 giorni. In seguito a questo mi sono trovato nel corso del tempo una piccola ciste di circa un paio di millimetri nelle vicinanze dell'ano quasi asintomatica. Il medico, in seguito al raccondo dell'episodio, ha deciso di praticarmi un anascopia. Io, purtroppo, credo di avere un restringimento naturale del canale anale in quanto le mie feci sono (praticamente dalla nascita) generalmente morbide dal calibro di circa 3-5mm arrivando, in caso di sforzo, ad un massimo di 10-13mm. Ciò, però, non mi ha mai comportato grossi problemi di vita. L'anascopia non è andata a buon fine in quanto non è riuscito ad inserire la sonda fino in fondo malgrado lo zelo e il forte impegno che il medico ci ha messo. Nell'estrarre la sonda è uscito del sangue che mi è perdurato per un paio di giorni. Ovviamente, per il medico, la colpa è stata mia che ho impedito l'inserimento dello strumento arrabbiandosi palesemente nei miei confronti (cosa non assolutamente vera in quanto volevo fare luce a quell'episodio doloroso di gennaio). Da quel giorno ho provato un dolore continuo anale che andava aumentando di giorno in giorno fino a sfociare in un intervento di quasi urgenza il 12 maggio per ascesso e fistola anale, praticamente un mese dopo. Per me i fatti sono legati e se, a causa del sanguinamento, mi avesse dato una copertura antibiotica probabilmente non mi troverei in questo stato.
Se, gentilmente, potesse darmi un commento a questo mio pensiero le sarei grato.
Grazie

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Non posso ovviamente espirmer eun parere specifico senza valutazione diretta, ritengo tuttavia assai improbabile l' anoscopia sia responsabile degli eventi essendo una procedura non invasiva edd atraumatica.
Le assicuro invece per conoscenza diretta che i colleghi che operano in Sicilia che ha identificato nei siti delle società sono adeguati e competenti a gestire questa patologia. Prego.