Ricanalizzazione

Buongiorno,
in attesa di avere la copia della cartella clinica di mio suocero ( 74 anni), vorrei illustrare la sua situazione e chiederVi un consiglio su come muoverci dopo la sua dimissione:
Il 20 luglio è stato ricanalizzato dopo una deviazione provvisoria per una recidiva al colon avvenuta 5 anni fa.
Il tutto è stato preceduto da adeguata fisioterapia e da tutti gli esami (PET – TAC – Visite ed esami del sangue) per garantire la possibilita’ di questa ricanalizzazione senza complicazioni.
Dopo l’operazione è successo di tutto di piu’ :
- dolori molto forti alla pancia e al retto
- scariche e successiva stipsi
- applicazione di catetere per una fistola a livello dell’apparato urinario
- deperimento a livello generale : febbre – stati confusionali
Dopo circa un mese i medici decidono di rifare la deviazione definitivamente e ci dicono che dalla TAC è emersa una forma tumorale a livello urinario e quindi questa fistola posizionata su una parete neoplastica continua ad allargarsi.

A questo punto le cose peggiorano ulteriormente in quanto mio suocero nonostante il “sacchetto” ha delle forti scariche intestinali dovute secondo i medici a questa fistola,
il suo stato generale è in continuo peggioramento, ovviamente anche a livello psicologico
in quanto è all’ospedale da 3 mesi .
Ovviamente la nostra incompetenza in materia ci porta a fare delle domande:
come è possibile che tre mesi fa non esistessero forme tumorali ?
come è possibile che un uomo entrato 3 mesi fa in ospedale in buone condizioni di salute, e soprattutto completamente autosufficiente, verra’ dimesso con sacchetto , catetere , perdite e dovra’ essere assistito tutto il giorno da una infermiera/badante ?
Da parte nostra non vorremmo rassegnarci ed eventualmente consultarci con altri medici.
Potete darci qualche consiglio ?

Grazie
Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signore,
il quadro che descrive non consente di formulare valide ipotesi, per le quali è necessaria la attenta visualizzazione della cartella clinica con riferimento agli esami effettuati ed all'intervento eseguito.
Consideri comunque che un reintervento su tessuti che hanno già subito una asportazione oncologica, e magari successivi trattamenti terapeutici, presenta maggiori rischi di lesioni tissutali.
Se poi a questo si associa la presenza di una ulteriore "formazione tumorale a livello urinario" le possibilità di riuscita di qualunque intervento si riducono drasticamente.
Non sempre inoltre gli esami effettuati nel pre-operatorio permettono di valutare altri organi nella loro completezza.
Consultarvi con altri medici è un vostro diritto, ma la cosa più importante è non lasciare nulla di intentato per la salute del vostro caro.

Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

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Risposta utile
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie mille per la risposta.
Purtroppo la situazione dopo le dimissioni stanno peggiorando ulteriormente in quanto mio suocero è molto debole e a volte sembra quasi assente. Purtroppo non sappiamo neppure come muoverci in quanto sia il medico che lo ha dimesso, sia il suo medico curante, alle nostre domande rispondono: vedremo come si evolve la situazione.
Noi siamo sempre piu' convinti che di base c'e' stata una superficialita' da parte dei medici che a luglio lo hanno convinto a ricanalizzarsi.

cordiali saluti











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