Condilomatosi anale e perianale

Gentili Dottori,
vi scrivo in merito a un problema di cui ho visto già diversi interventi, la condilomatosi. A inizio dello scorso marzo mi furono diagnosticati dei condilomi nella zona perianale, dopo aver consultato un paio di specialisti fui indirizzato da un chirurgo proctologo per effettuare un intervento di asportazione visto che le lesioni erano penetrate anche nell'ano verso il retto (il primo venereologo che mi visitò disse che potevo anche avere rapporti anali sebbene protetti... che sospesi però definitivamente dopo il primo intervento). Subii il primo intervento a metà aprile. A 5 giorni da quel dolorosissimo intervento (utilizzarono la tecnica di iniettare del liquido, forbici eed elettrobisturi), comparvero da subito le prime recidive. a quindici giorni da quell'intervento il chirurgo mi consigliò anche di effettuare la ginnastica anale con dilatatori per evitare pericoli sdi stenosi. Cosa che feci nonostante i dolri che questo tipo di manovra comportava, Mi fu anche consigliato di utilizzare la WARTEC, crema molto aggressiva che mi provocò delle quasi ustioni per cui, cambiato il medico, mi si consigliò di sospendere ogni applicazione e nel mese di luglio ricominciai ad utilizzare la crema ALDARA, con scarsissimi risultati. Alcune delle lesioni crebbero esternamente sino a poco meno di un centimetro per cui all'inizio del mese di agosto subii un altro intervento esterno di bruciatura esterno con elettrobisturi. Dopo la pausa estiva tuttavia, le recidive crebbero anche più della prima volta per cui, rivoltomi a un noto centro specializzato di Roma, a fine agosto mi furono asportati tutti i condilomi esterni con delle pinzette (ovviamente in anestia locale) e per circa due mesi mi venne applicata una garza con PODOFILLINA (crema ospedaliera) una volta a settimana per sei ore. Durante questo periodo non ebbi, almeno esternamente, nessuna recidiva. A fine settembre, nel fattempo durante un esame anoscopico, mi furono riscontarti dei condilomi interni per cui avviai la procedura di ospedalizzazione per la loro rimozione in day hospital presso un altro noto centro di cura romano. Finalmente nel mese di novembre subii il secondo intervento, solo che ad ano aperto mi si riscontrò una massa sospetta di circa 4 cemtimetri, per cui i chirurghi valutarono di effettuare una biopsia prima di procedere a qualunque terapia chirurgica. Dopo i canonici 10 giorni l'esito della biopsia rivelò che si trattava di condilomi per cui dopo circa un mese (in pratica poche settimane fa) subii il terzo intervento per loro asportazione con diatermocoagulatore. Ad oggi (son passate circa due settimane) non mi pare siano comparse recidive esterne, interne lo si potrà dire solo dopo aver effettuato un altra anoscopia. Ho cercato di riassumere in poche righe una vicenda che non tiene conto di tutto lo stress psicologico ed emotivo di un ietr così farragginoso e doloroso anche fisicamente, della mala pratica che mi fu consigliata dal primo chirurgo... ginnastica anale in presenza di recidive a pochissimi giorni da un intervento abbastanza doloroso e demolitivo.
Ho sempre avuto rapporti sessuali protetti tranne che in un caso, ma, almeno esteriornmente la persona non ha mai presentato alcuna lesione.
Quello che vorrei chiedere adesso è se esiste una metodologia di cura e di monitaraggio nel tempo corretta, perchè visto tutti gli interventi subiti, sarebbe veramente pesante subirne ancora un altro. Vi ringrazio e Porgo Cordiali Saluti
[#1]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Aggiungo che pochi mesi prima della comparsa delle lesioni usavo una crema proctologica a base di cortisone per la cura delle emorridi, di cui soffrivo periodicamente, sebbene in forma lieve. Mi è stato detto che il cortisone può essere la causa di un abbassamento locale delle difese in quella zona. Non sono HIV positivo, non ho mai avuto altre infezioni tipo MTS di qualunque genere, e tutti gli esami fatti non hanno mostrato valori anomali di alcun tipo. Da luglio ad oggi assumo giornalmente vitamina C ed E (su consiglio del dermatologo che mi visitò a luglio) col fine di tenere "vivo" il sistema immunitario. Mi chiedo come mai, in assenza di altre infezioni, ho avuto una infezione così violenta e persistente, aggravata forse da una male pratica degli specialisti che mi seguirono all'inizio. Ho amici HIV positivi, i quali avendo avuto lo stesso problema, lo hanno risolto al primo intervento senza recidive di alcun tipo.
[#2]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente
Per quanto riguarda il monitoraggio delle recidive l'unica arma che abbiamo è quella di sottoporsi periodicamente a dei controlli in modo che si possa evidenziare, per tempo, l'inizio della replicazione dei condilomi ed intervenire in una fase precoce.
Purtroppo non c'è cura che possa impedire l'insorgere delle recidive.
Il vaccino per hpv, di cui sicuramente avrà sentito parlare, riguarda i sottotipi che causerebbero la predisposizione a contrarre il tumore del collo dell'utero nelle donne e non riguarda pertanto anche tutti gli altri sottotipi presenti, per cui anche le donne non sono comunque immuni dal contrarre altri hpv con le relative manifestazioni cliniche, ed anche a loro, nonostante vaccinate, si consigliano i periodici controlli di cui sopra.
Spero di averle chiarito un po' le idee, la saluto e le auguro un buon 2008
Dr.Alessandro Benini

Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena

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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente le rispondo di nuovo essendomi arrivato il suo secondo post mentre scrivevo il mio primo.
Il cortisone può aver abbassato a livello locale le sue difese immunitarie.Mentre l'andamento delle recidive non è prevedibile neanche negli HIV positivi ed è pertanto impossibile fare confronti,poichè in ballo ci sono talmente tanti fattori di cui molti ancora a noi sconosciuti.
Di nuovo tanti saluti
Dr.Alessandro Benini
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentile utente,

rispondo in aggiunta al Collega Benini, che l'iter per lei impostato è uno fra i più utilizzati in caso di condilomatosi recidivante del ano e del canale anale.

Purtroppo, il post-operatorio per i motivi che lei ben conosce non è dei più sostenibili, nè i principi attivi (fondamentali per le recidive) sono fra i più delicati.

quindi allo stato attuale, non mi è possibile, oltre ad aggiungere la laserterapia a CO2 fra le variabili meno aggressive, altri dati fondamentali per il managment del paziente affetto da questa spiacevole patologia, ben sapendo che con il tempo e tenacia questa viene completamente sconfitta, nei soggetti immunocompetenti soprattutto.

Cari saluti
dott. Luigi LAINO
Ricercatore Dermatologo e Venereologo
Malattie Sessualmente Trasmissibili, Roma

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentili Dottori,

Vi ringrazio per la velocità e la chiarezza delle Vostre risposte. Aggiungo che il Centro di deramtologia che mi ha seguito da fine agosto in poi mi inserirà in un progetto sperimentale per la vaccinazione da HPV anche sull'uomo. Durante l'ultimo intervento le masse asportate sono state inviate a un centro per loro tipizzazione. La mia domanda è ancora se non è il caso di fare qualch indagine immunologica specifica per verificare l'esistenza di qualche anomalia che non ha consentito al mio sistema immunitario di contrastare l'azione del virus. O se esistono dei farmaci che sebbene indirattamente rafforzino l'efficacia del sistema immunitario. Sono un fumatore, non bevo praticamente alcolici e quando posso faccio attività fisica, anche se viste le vicende di quest'anno l'ho potuta fare in maniera discontinua.

Mi permetto solo di dire, visto che l'ho vissuto sulla mia pelle, che a mio avviso anche tra gli specialisti c'è un pò di mala pratica, voglio dire sostenere che potevo avere rapporti quando l'infezione è autoinoculante, oppure suggerire la ginnastica anale in presenza di recidive che comportano certe manovre con creme che possono espandere il virus non è stato certo positivo viste le conseguenze. I condilomi di per sè non sono nulla di grave ma sono sicuramente fastidiosi e psicologicamente provanti. Aver subito tre interventi in anestesia generale, affrontato tre post-operatori, di cui gli ultimi due meno fastidiosi perchè grazie al cielo esiste differenza tra chirurgo e chirurgo, aver affrontato tutte quelle visite, bruciature, applicazioni di creme anche dolorose corrosive è certo un iter che alla fine ha reso un problema relaticvamente semplice, molto fastidioso e doloroso. Nonostante lo sfogo, che credo comprensibile visto quello che ho vissuto sinora sono sempre fiducioso nella classe medica e del centro presso cui mi sono rivolto. Vi ringrazio ancora
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente non si scusi per i suoi sfoghi che sono comprensibilissimi e che aiutano anche noi a crescere molto,la ringrazio per la fiducia che ci accorderà anche in futuro a nome di tutta la classe medica,sopratutto da parte di quei medici,e sono tanti,che hanno preso questa strada interpretandola come una missione.
Per quanto riguarda la sua salute stia tranquillo che il suo sistema immunitario funziona benissimo come quello di tanti altri che ho incontrato nella mia professione e che presentavano il suo stesso problema. Molto interessante il progetto in cui l'hanno inserita.
Di nuovo tanti sinceri auguri
Dr.Alessandro Benini
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentile utente,

comprendendo meglio il senso della sua richiesta, posso risponderle più compiutamente asserendo che esstono specifiche analisi per valutare in termini quantistici la bontà della funzionalità immunologica del singlo soggetto: la migliore di queste analisi è indubiamente il calcolo della sottopopolazione e della tipizzazione linfocitaria la quale interpretazione però deve essere lasciata allo specialista di suo riferimento. In caso di piccole defezioni di questo sistema, esistono terapie che possono contribuire al suo reintegro.

cari saluti
Dott. LAINO, Roma
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Aggiungo che è anche vero che per arrivare alla tipizzazione delle sottopopolazioni linfocitarie ci devono essere alterazioni laboratoristiche che giustifichino tali esami
Cordiali Saluti
Dr.Alesandro Benini
[#9]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte, chiederò al mio medico se è il caso di effettuare questa tipizzazione del sistema immunitario. Ho un altra domanda da porVi: in alcuni casi vengono fatte delle iniezioni locali di interferone, volevo sapere in quali casi e se un caso come il mio, disperatamente recidivante potrebbe essere sottoposto allo stesso tipo di terapia in aggiunta a quelle chirurgiche.
Volevo solo fare una nota: uno di voi parlava di tempestività nell'agire. Spesso però i tempi di attesa, anche privatamente, sono di almeno due settimane, la mia dolorosa esperienza è che a volte le lesioni si sviluppano in modo violento nel giro di pochissimi giorni, anche meno di una settimana. In tutte le trafile che ho fatto, tranne che per le rimozioni esterne, le rimozioni interne hanno tempi di attesa tali che l'infezione può continuare a proliferare in modo molto diffuso, rendendo poi, l'intervento conseguente più demolitivo e pesante.
Cordiali saluti
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Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente per quanto riguarda l'interferone intralesionale viene preso in considerazione solo quando hanno fallito tutti i trattamenti ordinari,il suo uso comunque in casi come questi è ancora oggetto di controversie.I tempi di attesa, purtroppo, sono, per quanto riguarda il sistema sanitario, un annoso problema che si spera si possa risolvere quanto prima.
Di nuovo tanti saluti
Dr.Alessandro Benini
[#11]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentili Dottori,
vi ringrazio per la velocità e la chiarezza delle risposte, a inizio del nuovo anno farò di nuovo i controlli sperando che questa volta non spuntino altre sorprese. Penso che un caso come il mio possa andare nei manuali.
Mi permetto solo di fare una nota, il dermatologo che mi visitò all'inizio, quello che sosteneva che potevo continuare ad avere rapporti è uno che tra le altre cose scrive in un noto magazine su internet dando consigli sulla salute a gente come me che ignorantemente si trova magari con una gatta da pelare come questa. Quello stesso specialista però non si è nemmeno preoccupato del partner, nel senso che dopo una visita superficiale disse che non si doveva fare nulla. Ho una sola domanda ancora: ma i condilomi possono esistere in forma microscopica, ovvero non visibile ad occhio nudo? e se si, esiste un tipo di analisi che ne consente la eventuale rilevazione anche in soggetti che non hanno manifestazioni evidenti come le mie? Esistono i cosiddetti portatori sani della malattia?
[#12]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Dimenticavo la cosa più importante: colgo l'occasione per porgere a tutti Voi i miei più sinceri auguri per il 2008 (e anche a me, visto quello che ho passato nel 2007!).
Di nuovo Auguri e grazie per le delucidazioni che giungono tempestive e professionali!
[#13]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
A mio avviso, la visita venereologica ed i controlli successivi (importantissimi se cadenzati), nell'uomo sono sufficienti a valutare la situazione e le recidive.

la metodica elettiva è l'analisi molecolare di amplificazione del genoma virale (la cosiddetta PCR) effettuabile mediante biopsia o citologia diretta.

Questa metodica però pone problemi di false positività in quanto di 130 ceppi reperibili nell corpo umano, solo alcuni sono in grado di dare patologia, nei soggetti immunocompetenti, e poichè il discorso dei portatori sani a mio avviso è una situazione non ben definita e chiara (visto l'alto numero di ceppi e vista la diffusione dell'HPV nel genere umano, così come del virus dell'Herpes Simplex, Zooster, Citamegalo et cetera, saremmo un pò tutti "portatori sani")

ritengo pertanto e soprattutto in un caso di condilomatosi franca del sesso maschile, (altro discorso per le donne) praticamente inutile ricorrere a test specifici.

cari saluti
Dott. LAINO, Roma
[#14]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Aggiungo alla chiara risposta del Dr.Laino che forme non evidenziabili esistono, poi sono tanti i fattori(alcuni non ben conosciuti) che entrano in gioco e che ne portano alla virulentazione in alcuni soggetti.
Cordiali Saluti
Dr.Alessandro Benini
[#15]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentili Dottori,
vi ringrazio per la chiarezza espositiva e la prontezza delle Vostre risposte, mi sarei augurato di trovare professionisti come Voi all'inizio del mio calvario coi condilomi. Dopo tutti questi mesi di travaglio, anche se si trattava di un problema stupido, mi rendo conto che anche nelle cure ci vuole un pò si sana FORTUNA, e che il successo di ogni terapia sta nella bravura, nella professionalità e nella esperienza del primo medico che riconosce la patologia e che indirizza correttamente il paziente verso la terapia e i corretti comportamenti da tenere una volta evidenziato un problema di salute.
C'è sempre una velata critica nei miei interventi e nelle mie richieste in questo forum, ma ripeto, gli errori commessi all'inizio, anche da parte mia, hanno reso un problema relativamente semplice veramente doloroso e fastioso e in alcuni tratti molto ma molto frustrante.
Vi ringrazio ancora e vi rinnovo i miei auguri per il nuovo anno. Se è di vostro interesse, vi terrò informati suglòi sviluppi.
[#16]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
D'accordo ci tenga sempre informati e tanti auguri di buon 2008
Dr.Alessandro Benini
[#17]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentili Dottori

stamattina ho effettuato la visita di controllo e nella zona anale sono comparse due piccole recidive, il medico mi ha rassicurato che è del tutto normale e che non devo preoccuparmi. Mi ha prescritto la crema ALDARA.
A Vostro parere e secondo la vostra esperienza conviene forse rimuoverle subito tramite siatermocoagulatore o laser a CO2? Visto che si tratta di piccole lesioni e che comunque l'applicazione della crema lascia delle zone unide che facilitano la diffusione dei condilomi.

Vi ringrazio anticipatamente

Saluti
[#18]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente non possiamo soatituirci a chi ha visione diretta del problema e che ha ritenuto opportuno farle seguire la terapia a base di Imiquimod, pertanto si affidi con fiducia a chi l'ha presa in cura e stia tranquillo!
Di nuovo tanti saluti
Dr.Alessandro Benini
[#19]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
La ringrazio per la risposta rassicurante, chiedevo perchè ho sentito parlare bene della terapia laser e molti che hanno eliminato il problema sono stati curati tramite quella tecnica.
Il centro presso il quale mi sono rivolto, pur essendo validissimo, non dispone di un laser Co2 per questo mi chiedevo se non fosse il caso di cercare altrove.
Avendo già provato Imiquimod e avendo visto gli scarsi risultati su di me forse è il caso di utilizzare una tecnica che a detta di molti è la meno invasiva e immediata, fermo restando che chiederò se è il caso di usare comunque quella crema. Traspare sempre una certa ansia da parte mia, ma nel mio caso è sempre una corsa contro il tempo.
Dopo tre intreventi e tutte le bruciature e le creme varie, credo che il mio ano sia abbastanza provato.

Cordiali Saluti e sempre grazie
[#20]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente
E' vero che tra le varie metodiche c'è anche il Laser CO2( che non è scevro da recidive!) ma ciò va valutato di caso in caso,pertanto la stessa domanda può porgerla a chi l'ha presa in carico per il suo problema e vedrà che otterrà le stesse risposte rassicuranti.
Di nuovo tanti cari saluti
Dr.Alessandro Benini
[#21]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
La bontà del Laser CO2 è validata, ma certo non è varosimile affermare che esso sia sempre risolvibile in prima battuta: è necessario comprendere come tale metodica sia applicabile al paziente e questo è possibile solo mediante la validazione Venereologica del quadro specifico: le esperienze altrui sebbene utili, non possono riassumere ogni quadro.

carissimi saluti
Dott. Luigi Laino
Ricercatore Dermatologo e Venereologo,
Malattie Sessualmente Trasmissibili, ROMA


[#22]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentili Dottori

Vi ringrazio per la pazienza e la prontezza delle risposte. Ho una sola domanda per il Dott Laino, che vedo essere uno degli accaniti sostenitori della laserterapia, cosa intende per validazione venereologica?

la mia riflessione è la seguente, visto che si tratta di un paio di lesioni prsistenti ancora molto piccole, non sarebbe meglio se le asportassi subito? considerata la zona, che è molto umida, sporca, nonostante la pulizia, "contratta" per cui la lesione tocca la superficie opposta, una rimozione immediata potrebbe limitare la sia nuova espansione, magari ci vorrà qualche seduta sino a pulire tutta la zona, ma almeno si evitano poi gli interventi che sono più dolorosi e invadenti.

scusate per la banalità della mia riflessione ma dopo quasi un anno di tribolazioni non so veramente più cosa fare.

Cordiali saluti
[#23]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentili Dottori,

vi scrivo sempre in merito al problema che vi avevo manifestato; dopo aver riscontrato delle piccole recidive esterne sono stato da un altro dermatologo il quale mi ha rimosso quelle piccolissime lesioni con il laser; a circa un mese da quella rimozione non se ne sono manifestate altre; devo effettuare il prossimo controllo tra 15 giorni; Lo specialista del centro da cui sono stato seguito, presso il quale non era disponibile il laser mi ha detto che diversificare le terapie può anche essere utile a seconda della gravità e della persistenza delle lesioni.
devo dire che tra tutte quelle che ho subito, la laser è stata la meno fastidiosa.

Vi ringrazio per la cortese attenzione
[#24]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente grazie per averci aggiornato.
[#25]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentili Dottori,

ho effettuato una anoscopia, a circa tre mesi dall'ultima rimozione di lesioni e non mi hanno trovato nulla, la cosa ovviamente mi solleva tantissimo, perchè l'ultima volta già dopo un mese avevo delle recidive. Ho una domanda , secondo voi, dopo tre mesi, si può dire che quekll'episodio è chiuso o è ancora troppo presto?

Ho un altra domanda, il proctologo che mi ha visitato mi ha riscontrato delle piccole emorroidi, di primo grado e mi ha suggerito una cura lenitiva di 5 giorni a base di schiuma cortisonica da applicare localmente, può essere pericolosa per il sistema immunitario locale?

Vi ringrazio anticipatamente e scusatemi se vi tempesto di domande, ma anche se tutto pare si stia risolvendo, ho sempre una certa apprensione.

Di nuovo grazie e buona giornata
[#26]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Forse è anche giunto il momento di vivere un po' più tranquilli,direi che la negatività ad HPV a tre mesi ci fa considerare guariti.Per quanto riguarda la terapia prescritta dal proctologo bisognerebbe che esternasse a lui i dubbi che ha.
Saluti
[#27]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 361 4
Gentile Utente
Ho letto con intersse tutta la discussione trendo utili informazioni dal suo calvario.In merito alla terapia cortisonica prescritta,sono convinto che, con tanti farmaci a disposizione per il trattamento sintomatico della malattia emorroidaria, il cortisone ,nel suo caso, sia il meno indicato.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#28]
dopo
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Gentile Dr D'Oriano,

La ringrazio per l'utile suggerimento, potrebbe indicarmi qualche terapia alternativa da eventuale valutare col mio specialista? Attualmente sto utilizzando un prodotto commercializzato come anonet plus solo per il trattamento delle cosiddette "lesioni" da sforzo.

La tringrazio anticipatamente e le porgo
Cordiali Saluti
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