Micropapille

Gentili dottori,
vi espongo il mio caso nella speranza che possiate, se non altro, consigliarmi sul da farsi.
A giugno 2008 il mio ginecologo, dopo aver eseguito il pap test e la colposcopia, dice che ho una lesione al collo dell'utero e dei condilomi vulvari. Facciamo la biopsia alla lesione alla cervice. L'esito è il seguente: lamine di epitelio pavimentoso leucoplasiche e metaplasiche con saltuarie alterazioni citopatiche riferibili ad HPV. A luglio facciamo la vaporizzazione laser al collo dell'utero. In quell'occasione mi dice che a settembre avremmo trattato poi i condilomi vulvari, per i quali non è necessario ripetere la biopsia, perché se la lesione al collo è conseguenza di un'infezione da HPV, anche i condilomi esterni sono da riferire al virus. A settembre procediamo così con la vaporizzazione dei condilomi esterni. A ottobre faccio una visita di controllo ed il dottore dice che è tutto a posto. A gennaio 2009 torno da lui. Facciamo di nuovo pap test e colposcopia. Mi dice che le zone precedentemente trattate sono a posto, ma che ho dei microcondilomi all'introito vaginale. A questo punto esclamo: "Ancora? Ma sono nuovi questi?" E lui risponde che ce li avevo anche prima. Mi chiedo allora perché avesse aspettato tanto a dirmelo. Lui sembra non dare molta importanza alla cosa, dice che tratteremo anche quelli come i precedenti, ma rimanda di qualche mese perché ha diversi impegni in quel periodo. Quando lo risento per trattare questi microcondilomi, mi dice che è comunque opportuno fare prima una biopsia, visto ch in sede vulvo-vaginale non è stata mai fatta. Facciamo la biopsia, il cui esito è il seguente: formazione micropapillare con alterazioni citopatiche da HPV. Procedimo alla vaporizzazione e, a fine seduta, dice che probabilmente andrà fatto un ritocco perché ci sono zone in cui sembra stiano per spuntarne degli altri, ma in cui il tessuto è ancora sano e quindi è opportuno aspettare per trattarle. Fin qui tutto regolare o almeno credevo. Vado a Bologna a trovare una mia amica che anni fa ha avuto lesioni da HPV e, su suo consiglio, mi faccio visitare dalla sua ginecologa. Quest'ultima dice che non ho assolutamente più niente, e che l'unica cosa che vede sono micropapille del tutto fisiologiche, che oggi nssuno più si ognerebbe di biopsare, che assolutamente non devo più farmi bruciare nulla e che, se le lesioni vaporizzate dal mio medico erano così non andavano toccate. Ora sono nella confusione più totale, perché ho il dubbio che sia stato usato il laser laddove non andava usato. Ma, mi domando, è lecito avere un dubbio del genere nonostante sia stata fatta la biopsia? Questa dottoressa, a questa domanda ha dato una risposta che non saprei ripetere, perché ha usato un linguaggio medico. Parlava di coilocitosi e vacuolizzazione... credo che l'idea che intendeva far passare fosse quella che, in casi del genere, l'esito della biopsia potrebbe anche essere falsato da qualcosa. Vi prego, aiutatemi.
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentile utente

in questi casi una buona visita venereologica (che le donne dovrebbero effettuare almeno una volta nella vita) chiarirà i suoi dubbi: fra papillomatosi vulvo-vestibolare e condilomatosi ci passa un mare..

cari saluti

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio della risposta. Mi chiedevo però, soprattutto, se di fronte all'esito di una biopsia, al di là dell'esame clinico, si possa avere dei dubbi.
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