Febbricola persistente e mgus

Buonasera. Circa da novembre scorso (2009) da quando ho avuto un'influenza con nausea e febbre quasi a 38°C, mi capita di avere, prima saltuariamente ora praticamente tutte le sere, una febbricola sui 37/37.3°C. Ho cominciato a misurarla quando sentivo stanchezza particolare, bruciore agli occhi, lieve stordimento, per accertare che ciò sentivo aveva un riscontro concreto. L'anno corso mi è stato diagnosticato struma, ormoni tiroidei nella norma, e noduli tiroidei (risultati benigni all'ago aspirato). Avendo riferito all'endocrinologo una seria stanchezza e depressione (che attribuivo ad un inesistente ipotiroidismo) ho fatto alcuni esami bioumorali da cui si è accertata (marzo 2010) una gammapatia monoclonale di significato indeterminato (0.32 g/dl IgG con catene leggere tipo lambda, beta2globuline < alla norma, proteine totali inferiori alla norma, oltre a un volume globulare medio appena più alto della norma, giudicato non importante dall'ematologo anche alla luce di ulteriore controllo per folati e vit. B12 risultati normali). Ora faccio il follow up da un ematologo che mi ha prescritto il controllo a giugno con verifica tra l'altro anche per epatite B e C. Ora è possibile che questa febbricola abbia a che fare con la MGUS (non ho perdita di peso, ma ho avuto sudorazione notturna) o con lo struma? O con eventuale epatite? preciso che VES e transaminasi sono nella norma. Oppure si potrebbe trattare solo di stanchezza vera e propria? Infatti nei tre gg di vacanze di Pasqua ho potuto dormire un paio d'ore tutti i pomeriggi e la febbricola non c'era (o almeno non la sentivo) per ripresentarsi dopo un paio di giorni ieri sera.
Ho un secondo dubbio: avrei programmato un viaggio in kenya con safari e sarebbe prescritta la profilassi antimalarica: qualche controindicazione per il fatto di avere una MGUS? Ap rte il fatto che dicono che la priflassi europea è ormai inefficace per il ceppo di plasmodium falciparum presente in quelle zone? Grazie e saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Esistono forme di gammapatia benigna ( MGUS ) che necessitano soltanto di controllo periodico nel tempo. La sua componente percentualmente è minima e senza altre alterazioni. Gammapatia si può avere anche in presenza di fatti infettivi e/o infiammatori e bene fà il suo ematologo a cheiedere ulteriori controlli. Riguardo il Kenia dovrebbe collegarsi con il sito del MInistero Sanità per avere ulteriori notizie sul tipo di profilassi antimalarica che, come lei dice, deve tenere conto del tipo di plasmodio presente e delle resistenze di esso ai farmaci

Un saluto

A. Baraldi

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Forse è una mia deduzione errata ma, mi sembra di capire che: ammesso e non concesso che il picco monoclonale sia la risposta immunitaria ad un'infezione e/o infiammazione (per es. epatite B o C) - allora la componente monoclonale potrebbe non aumentare perché la MGUS (benigna) potrebbe NON avere le potenzialità per evolversi in mieloma? Grazie e saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Il picco potrebbe essere una risposta a infezioni, ma non è una certezza; MGUS è una componente che , solitamnete, rimane stabile nel tempo, ma, e lo dico solo in via ipotetica, può evolvere in una ristrettissima serie di casi in mieloma. La cosa da fare con una MGUS è soltanto quella di controlli periodici
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Utente
Utente
So che si tratta di una serie ristretta di casi. Benché inizialmente la situazione sia difficile da digerire, mi ci è voluto poco ad abituarmi all'idea e a non pensarci quasi più, come mi è stato suggerito di fare: salvo per gli indispensabili controlli periodici.
Grazie di nuovo e un saluto.