Trombosi venosa profonda

Un saluto a tutti i dottori dello staff, mi ritrovo a scrivere in merito a questo tipo di malattia, la prima volta mi informai in merito a un'eventuale predisposizione in correlazione con l'ipotiroidismo (mi sto documentando in vista di una futura ricostruzione aui croiati del ginocchio, io sn ipotiroideo, ma mi è stato detto che non c'entra nulla, a maggior ragione che i valori sn corretti grazie a eutirox che prendo quotidianamente), stavolta invece volevo chiedervi qualche parere e info riguardo alla situazione di mio nonno che ha avuto reentemente una tromboflebite.

Lui ha 88 anni, purtroppo cammina poco sta sempre seduto (x via della sciatica che non gli permette di deambulaee bene, come si suol idire "i mali di vecchiaia") e questo credo lo abbia anche predisposto ad avere questa tromboflebite.gli è durata davvero tanto, diversi mesi, ha fatto oltre 100 punture di eparina (mai sentite cosi tante ma la gamba nn si sgonfiava) e ora che sta molto meglio, (l'angiologo che lo aveva in cura gli aveva trovato due trombi occludenti, una vena si è sbloaccata dopo un mese, e recentemente anche l'altra)gli ha detto di ultimare l'ultimo ciclo di punture che stava facendo (sempre la stessa, IVOR 7500) e alal fine del ciclo di eparina, prendere 1 compressa al giorno di CLAREMA.infine, portare la calza antitrombotica sempre, finchè il Signore lo conserva in vita....

Questo perchpè gli è stato detto che ha una disfunzione (o forse si tratta proprio di non funzionamento) delle valvole a nido di rondine, quindi senza calza il problema si ripresenterebbe...

Ora quello che vi chiedo gentili dottori sono 3 cose:

1) anzitutto che nepensate del quadro clinico e terapia che vi ho descritto x il nonno, in relazione a cio che ha avuto e all'età che ha

2)e poi vorrei capirci meglio quali sono i motivi che fanno venire la tombosi e per quale motivo si siano "impallate" ste valvole a nido di rondine (solo a una gamba poi, l'altra funziona bene!)....cioè, sono le valvole che x un motivo o x un altro smettono di funzionare (magari l'età o la vita forzatam.sedentaria) e dunque viene la tombosi venosa, o è il ristagno e il cattivo scorrimento del sangue, con la formzione dei trombi, che procvoca un danno irreversibile a queste valvole?x l'appunto c'entra anche qualcosa l'età^?

3) infine, sempre in merito alle informazioni che raccolgo sullì'operazione che dovrei affrontare (crociato anteriore e posteriore gin sx, circa 3 ore o piu sotto i ferri, in artroscopia), so che tra i vari rischi post operatori c'è questa temibile complicazione (alcuni chirurghi prescrivono calza e eparina a livello preventivo), ma in letteratura angiologico-ortopedica, quando viene una tromboflebite cm complicaz postoperatoria, si risolve o c'è il rischio di dover portare la calza a vita come nonno? scusate le "paranoie" ma voglio sapere a cosa possa andare incontro.Avevo una conoscente che portava la calza a vita da quando aveva 18 anni(e nn xke si fosse operata!).Grazie infinite
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
In sintesi

1) E' la terapia giusta

2) Le valvole a nido di rondine servono, insieme alla contrazione dei muscoli, a far si che il sangue fluisca sempre in una direzione, verso il cuore, e non possa, appunto per mezzo di queste valvole, ritornare indietro e ristagnare; quando queste valvole perdono continenza si verifica , appunto, il ritorno del sangue indietro ed il ristagno di questo con possibili eventi trombotici. E' l'età ed altri fattori, infettivi o come nel caso di suo nonno lo stare sempre seduto e non camminare, che possono portare a scarsa continenza.

3) Riguardo il suo intervento non deve fare paragoni con il nonno; lei è un soggetto giovane che affronterà neò miglior modo l'intervento e la terapia eparinica ed eventuale calza si limiterà ai primi tempi

Un saluto

A. Baraldi

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottor Arduino per la veloce e precisa risposta; so che i rischi post operatori con questa terapia sono ridotti al minimo; e in assenza di complicazioni la calza dopo un po' si toglie....tuttavia la domanda, diciamo il dubbio cbhe mi permane è: se doversse venire una trombosi post operatoria, si prolunga ok il ciclo di eparina e l'utilizzo della calza, ma poi si toglie? o c'è il rischio che una tromboflebite di quelle post operatorie (e nn di veccbhiaia dunque) possa danneggiare le valvole a nido di rondine e far si di dover portare la calza a vita? la cosa che mi fa un po' preoccupare è il fatto che ogni tanto sento anche di soggetti giovani che portano la calza a vita cm le ho detto, senza nemmeno essere stati operati,e dunque mi fa pensare che cmq una trombosi puo portare come complicazione una insufficienza venosa cronica da curare solo con calza! grazie ancora!
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Ma non si può ragionare con i se... ed i ma...L'intervento che deve fare , fatto da mani esperte , non pone alcun problema, lei ha troppa paura e questa è immotivata; stia tranquillo che non porterà la calza per tutta la vita !!!