Linfoma hodgkins si guarisce?

salve sono un ragazzo di 20anni, da un mese circa è sono state inziate indagini su mia mamma(45anni) in quanto dopo aver effettuato un rx al torace è stato riscontrato qualcosa, è stata quindi fatta una tac con mdc e da qui hanno capito i medici che si tratta probabilmente di linfoma(3 linfonodi ingrossati didimensioni<5cm. è stato effettuato quindi un primo intervento per biopsia,effettutato dal chirurgo scendendo da trachea ma è andato male in quanto ha trovato una massa molto dura e un pò "sparpagliata". é stato quindi impostato un secondo intervento entrando direttamente con incisione sotto il seno,il prelievo è andato bene. l'esame istologio ha diagnosticato linfoma di hodgkins(a sclerosi nodulare se non sbaglio),ci siamo quindi rivolti a un ematologo 3 giorni fa ha effettuato la pet e qualche giorno prima anche bom(biopsia osteo midollare)in quanto il medico ha detto serve per la stadiazione. per ora ha detto sembra si trovi loclizzato solo sul mediastino, ma dice che non è detto con sicurezza. ci ha anche già detto che avrà da sostenere sicuramente almeno 6mesi di chemio. io molto francamente quello che vorrei sapere è se ci sono vere speranza di una totale,e sottolineo totale guarigione oppure no.e se ci sono sono alte o basse?? io voglio solo la verità che a volte i medici purtroppo nascondono.( un altra cosa volevo sapere se è realmente guaribile,fino a quale stadio di avanzamento si hanno alte possibilità di arrivare alla guarigione completa?)

vi ringrazio fin da ora
distinti saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Gentile Utente,

mi permetto di darti dl tu vista la giovane età.

Il linfoma Hodgkin in forma sclero nodulare è quello più comune ( circa il 60 70% dei casi ). Quello che è fondamentale è, appunto, il tipo istologico e soprattutto la stadiazione che, da quanto mi dici, deve essere ancora fatta. Detto questo ti posso rispondere che oggi con l'introduzione nella pratica clinica della radioterapia ad alte energie ( cosiddetta a "campi sagomati" ) e cicli di polichemioterapia secondo linee guida internazionali, la prognosi del morbo di Hodgkin è radicalmente cambiata e si può ottenere la guarigione in un'elevata percentuale di casi. Ci sono ampi studi epidemiologici in tal senso. Naturalmente , ripeto, è fondamnetale lo stadio del tumore ( migliore risposta percentuale negli stadi I e II )

Un saluto

A. Baraldi

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dopo
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Ex utente
intanto la ringrazio ancge per il solo interessamento, volevo chiederle, da cosa sono caratterizzati lo stadio I e II? mentre quelli superiori che caratteristiche presentano?? (ho sentito anche che all'interno dei vari stadi ci sono tipo dei "sottostadi")? mi può dare delle lucidazioni??...mi scuso per il linguaggio un pò grottesco ma non saprei come altro farmi capire.

saluti
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dopo
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Ex utente
ne approfitto anche per chiederle un altra cosa. da parecchio tempo avverte anche parecchio dolore proprio dietro il collo. La notte non riesce dormire e piange per il dolore, io ovviamente non l'ho detto a lei, ma ho il sospett oche possa essere la malattia che sia già propagata. Anche se comunque non presenta rigonfiamenti , ma ha davvero moltissimo male. cosa mi dite al riguardo?? cervicale?o linfoma che si sta propagando?
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
La stadiazione riguarda le aree linfonodali interessate. Ci sono state modifiche nel tempo di questi criteri di valutazione ed oggi si và dallo stadio I a IV con alcune sottoclassi. Uno stadio I riguarda una sola area linfonodale da una parte del diaframma, lo stadio II più areee ma sempre localizzate da una parte, per poi arrivare agli stadi successivi che interessano più aree in parti differenti.

Per quanto riguarda il dolore al collo è necessaria una visita diretta e non si può così a distanza esprimere pareri
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dopo
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Ex utente
la ringrazio ora almeno il quadro della stadiazione mi è più chiaro. Per quanto riguarda il male al collo sicuramente nei prox giorni in cui avremo il colloquio con il proff. per definire il quadro generale con tutti gli esami gli dirò della cosa. Ma per ora chiedo a lei, può essere causato dalla malattia questo dolore atroce cervicale?PUO essere un sintomo?
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Soltanto a titolo generale, poichè è appunto necessaria la visita, posso dire che può esserci un coinvolgimento delle stazioni linfonodali latero cervicali e sovraclaveari, ma ribadisco è un concetto generale che necessita per essere confermato di una visita diretta.
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Ex utente
capisco, un'ultima cosa, se nella sfortuna fosse proprio così questo significherebbe almeno un II o III stadio giusto?
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
No, la stadiazione si deve valutare prendendo in considerazione le varie zone linfonodali se indenni da malattia o no. Faccio solo un esempio che non riguarda la situazione di tua mamma. Ci può essere in interessamento linfonodale latero cervicale singolo e questo viene valutato di I grado. Ci può essere , faccio per dire, un singolo interessamento della zona del mediastino ed anche questo è valutato di I grado e via discorrendo. Deve essere fatta una valutazione globale prendendo in esame le varie strutture linfonodali.
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dopo
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Ex utente
capisco, la ringrazio molto per l'interessamneto, mi ha chiarito sicuramente di più le idee, in caso di altri eventuali dubbi mi riservo di porle ancora qualche altra domanda. Per ora mille grazie.

Tanti cari saluti
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Ex utente
salva sono ancora qui per avere qualòche informazione in più, la stadiazione del linfoma di mia mamma è stata completata,l'esame istologico è arrivato definitivo e dice LINFOMA DI HODGKINS CLASSICO SCLERONODULARE , è arrivata anche la risposta della PET e l'ematologo ci ha detto che è allo stadio II(E) con BULKY MEDISTINICO E POLMONARE, è stata impostata la classica terapia per linfoma di Hodgkins ABVD per 6 cicli, con ripetizione della PET a metà ciclo per vedere se la cura funziona. IO volevo chiedere se lei con molta sincerità come nelle precedenti volte che le ho chiesto, che percentuale ha di guarigione a questo stadio della malattia, poi non so capire cosa significhi BULKY MEDI......? se mi può dare delucidazioni in merito. Un altra cosa poi, nel caso in cui con la ripetizione della PET la cura non funzionazze bene in genere in cosa consiste il cambio di programma??(trapianto di midollo??)
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Cominciamo con il dire che la forma sclero nodulare è la più comune.
Riguardo la stadiazione II E con bulky mediastinico si intende un coinvolgimento di una o più stazioni linfonodali dallo stesso lato con massa ( bulky = massa ) mediastinica ( regione del torace ) e coinvolgimento extranodale per contiguità ( E ). Mi rendo conto che sono paroloni di difficile comprensione, ma spero di averti fatto capire qualcosa. Il trattamento con ABVD riguarda il tipo di farmaci utilizzati ( Adriamicina, Bleomicina, Vinblastina, Dacarbazina ). La risposta migliore si ha negli stadi I e II, con una percentuale elevata di risposta positiva al trattamento. Prima di pensare ad un cambio di programma, come dici tu, aspettiamo di vedere se la cura darà i risultati sperati ed attesi; piuttosto faccio io una domanda a te: gli ematologi che hanno in cura tua mamma pensano anche di fare dei cicli di radioterapia ?
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dopo
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Ex utente
il capo dell'equipe ci ha detto che per ora si farà solo chemioterapia, la radio ha detto che si valuterà con il prosequio degli eventi se sarà il caso di farla oppure no. Però, ha anche detto che è più probabile di sì rispetto a no. perchè me lo chiede??
Quindi a quanto mi ha detto lei in teoria dato lo stadio della malattia dovremmo avere una buona risposta alla terapia se tutto va per il verso giusto, ho capito bene??


una curiosità poi, ricordo che il chirurgo che aveva operato mia mamma per il prelievo, per niente simpatico tra l'altro, aveva detto che il fatto che le cellule avessero intaccato un pò il polmone era una notizia piuttosto brutta, poi l'ematologo ha invece smentito perchè ha detto che si tratta di poche cellule non ci sono chiazze sul polmone e che con la chemio si uccide tutto, lei cosa mi dice al riguardo??

tanti cari saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Riguardo la radioterapia concordo pienamente con i colleghi riguardo l'opportunità di farla. In teoria ed a carattere generale posso dirti di avere fiducia nelle attuali terapie che , molto spesso, ottengono buoni risultati. Cerca di ascoltare gli ematologi che hanno in cura tua mamma, e fidati di loro
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dopo
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Ex utente
Buon giorno dottore, le scrivo nuovamente in quanto come sa mia mamma ha iniziato la terapia. Ha concluso il primo ciclo, cioè praticamente due sedute, ricordo terapia ABVD, volevo chiederle una cosa, è una cosa normale che il dolore non sia ancora passato?? perchè io sà, parlando con molti dei pazienti che si trovano in reparto ho sentito che il dolore fisico provocato da questi linfomi che toccano nervi o comprimono i polmoni, è un dolore che in genere passa subito con le prime. Può essere considerato un segno di non funzionamento già della terapia?? tra altre alla fine del secondo ciclo ha di nuovo la PET per il controlllo in quanto il medico ci aveva detto che se la terapia funziona al meglio dopo i due cicli dovrebbe essere gia sparito tutto o quasi, quindi io sono un pò preoccupato dato che finito il primo ciclo sente ancora parecchio dolore.Cosa mi può dire al riguardo?
La ringrazio per la disponibilità. Cari saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Ogni paziente ha i suoi tempi di reazione. Tu devi parlare con i medici che hanno in cura la mamma perchè i pazienti possono darti impressioni soggettive della loro personale situazione, ma sono i colleghi che valutano l'efficacia della terapia, quindi cerca di avere fiducia
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dopo
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Ex utente
va bene, la ringrazio nuovamente.
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dopo
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Ex utente
salve dottore, le scrivo ancora una volta per una cosa quasi stupida, ma dato che fino ad ora mi ha pienamente soddisfatto le chiedo. Mia mamma sta facendo le cure e per ora tutto bene, l'unica cosa è che mia mamma ha una carattere molto debole infatti si può dire che non ha ancora accettato in pieno la malattia e infatti ormai le sue giornate sono caratterizzate da momenti di crisi, pianti ecc...l'ematologo circa due settimane fa infatti le ha prescritto il TAVOR come anisolitico e infatti lei quando lo prende sta molto meglio e presenta più voglia di fare,di andare avanti e così via. Volevo chiederle se questo meidicinale è molto forte, e soprattutto provoca dipendenza?ossia una volta finita la terapia sentirà sempre il bisogno di prenderlo? la ringrazio . Tanto saluti .
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
No , non è molto forte, l'importante è che si seguano le dosi consigliate dall'ematologo. Riguardo la dipendenza , visto che sicuramente le dosi sono lievi, mi sento di escluderla
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dopo
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buon giorno dottore, il tavor se non sbaglio è quello da 1mg e l'ematologo gli ha detto di prenderla al massimo 2-3 al giorno, mia mamma diciamo che a giorni è una a giorni due, dipende. Però quello che noto io è che quando cerca di prenderne solo una è diversa, è più susciettibile, irritata da qualunque cosa, depressa. Sente proprio il bisogno di prenderla. è questo che mi spaventa, perchè mi sembra quasi come fosse una "droga" per lei. Non sò proprio cosa fare.Non vorrei mai dovesse cadere in una cura di psicofarmaci, perchp in quel caso poi se li porta dietro a vita penso.Mi dia un consiglio per favore.

grazie davvero.

saluti
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Cerchiamo di non drammatizzare; è evidente che la malattia di tua mamma comporta un coinvolgimento psicologico ed uno stato di ansia, ma la terapia la dovrebbe aiutare. Eventualmente, se la tollerasse male, saranno i medici che l'hanno in cura a variare il farmaco e/o la posologia