Linfoma non-hodgkin

Egregio Dottore, le vorrei esporre il mio caso, mio marito (51 anni) presenta da molto tempo un angioma di colore rosa alla spalla destra. Meno di un anno fa, si è manifestato un herpes all’occhio e, successivamente la macchia alla spalla ha iniziato a degenerare aumentando di dimensioni, cambiando aspetto e sviluppando delle vescichette bianche sulla superficie.
Impauriti da tutto ciò, ci siamo recati presso un istituto dermopatico dove è stato eseguito un esame istologico il cui esito è stato il seguente:

Reperti macroscopici:
Losanga di cute e sottocute di cm 1,5 x 1. tutto incluso.
Reperti microscopici:
Cute con nel derma superiore denso infiltrato linfoide in buona parte costituito da cellule B
(CD20+, CD30-, mieloperossidasi-, CD79a+, bcl-2-) di grande taglia, cui si associa discreta componente a cellule T (CD3 e CD45RO+) di piccola-media taglia.
Diagnosi:
Cute sede di linfoma non-Hodgkin a grandi cellule B.
Il presente referto è integrato come segue:
ANALISI MOLECOLARE:
La regione CDR1-CDR3 del gene di IgH viene amplificata con un protocollo di PCR multiplex, utilizzando consensus primers per i segmenti VH (FR1, FR2, FR3) e per i segmenti JH.
Risultato: negativa la ricerca di monoclonalità.
La regione ipervariabile dei geni kappa e lambda delle IgL è stata amplificata con un protocollo di PCR multiplex.
Risultato: Monoclinale.
Visitato da un medico dell’istituto, non è stata riscontrata la presenza di linfonodi ingrossati; gli esami del sangue presentano tutti i valori nella norma.
Sono molto preoccupata e vorrei sapere la gravità della situazione, a cosa potrà andare incontro, a che tipo di terapia si dovrà sottoporre e se, secondo lei, ci sono concrete possibilità di guarigione.
Confido in una sua tempestiva risposta.
Grazie e cordiali saluti.


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Dr. Francesco Sponziello Oncologo 17
Cara signora se la diagnosi di Linfoma non-Hodgkin è corretta, le possibilità di risposta e guarigione sono buone. Le consiglio di rivolgersi ad un buon centro di Ematologia vicino casa per far visitare suo marito e fargli inziare al più presto una terapia farmacologica mirata. Se invece decidesse di andare fuori dalla sua regione, i centri di riferimento sarebbero diversi. Tra questi le consiglierei il Policlinico "A. Gemelli" a Roma o l'IEO di Milano, dove ci sono colleghi estremamente competenti in materia.
Le porgo i miei più cordiali saluti.

Dr. Francesco Sponziello
U.O. Oncologia Medica e Breast Unit
P.O. "A. Perrino" - Brindisi