Terapie mieloma multiplo


Salve,
A mio padre che ha un età di 71 anni è stato diagnosticato Mieloma multiplo ,stadio III con frustolo di cm.1,8 infiltrazione (70%) iterstizionale difusa. E' anche un soggetto cardiopatico con ischemia cronica probabilmente dovuta al mieloma stesso.
Ha iniziato in data 28/05/08 le seguente terapia: BORTEZOMIB + DEXA (VELCADE 2,5 mg.-DESAMETASONE 40 mg. di cui 20 mg l'lindomani a casa. La terapia è stata effettuata in Day Hospital nei giorni di lunedì e venerdi secondo schema classico (giorni 1, 4, 7, 11 e 20).

Tra la fine del 2° ciclo e l'inizio de 3° ciclo a causa di affaticamento, crisi respiratorie, neuropatia agli arti inferiori da non poter camminare e transaminasi molto alte come da intossicazione da farmaci i medici riducono la III somministrazione del 3° ciclo a 1,9 e Desametasone a 20 mg.
Quindi viene sospesa la sommonistrazione per 15 gg. e riprendono la terapia con dosaggio (VELCADE 2,5 mg.-DESAMETASONE 20 mg).
Inoltre causa errore dei medici con le date è stato saltato il secondo dosaggio del 4 ciclo.

In questo momento (meta del 4 ciclo), sebbene mio padre sembra star meglio, a detta dei Medici la terapia ha dato dei risultati minimi e si sta vagliando l'ipotesi di cambiare terapia usando la classica chemio con l'aggiounta della talidomite.
Inoltre sempre a detta dei medici l'utilizzo del nuovo farmaco (Rivlimid) in questo momento non può essere somministrato per motivi di costi e di bilancio dell'untà ospedaliera che per ovvie ragioni non cito.

Per evitare di incappare in una terapia errata o mal eseguita chiedo un Vostro parere riguardo il tipo di terapia più consigliabile data la situazione.

Secondo il mio modesto parere le 3 macro possibili direzioni dovrebbero essere:

1) Continuare ad usare Velcade + Desametasone ma aggiungendo la Talidomite e regolare i dosaggi per evitare interruzioni ed effetti collaterali come in passato (a tal punto vorrei saperei quali sono i dosaggi usuali e se l'inturruzione ha potuto invalidare i benefici della terapia)

2) Passare alla chemio + talidomite come ipotizzato dai medici

3) Uso di altri farmaci quali ad esempio il Rivlimid.


Grazie per le risposte,

Distinti saluti

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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 337
Gentile Utente,

quello che farò sarà un discorso di carattere generale poichè, per ragioni deontologiche, la terapia attiene ai medici che hanno in cura suo papà e che conoscono la situazione direttamente.

Nella terapia del mieloma si utilizzano sia la radio che la chemioterapia. La prima si avvale del trattamento con alte energie che consente di effettuare un trattamento mirato ed il suo effetto è soprattutto locale poichè a livello generale è modesto.
La chemioterapia da sola o in associazione a cortisonici è oggi il provvedimento più usato e deve essere personalizzato in relazione alla situazione del paziente, attuando , come sta facendo suo padre, cicli di terapia. I farmaci più utilizzati sono alchilanti, ciclofosfamide, Vincristina in associazione con cortisonici; ultimamente è stata poi introdotta la talidomide che ha attività antiproliferativa ed incide sulla espansione del mieloma. I risultati con questo farmaco sono positivi in particolare nelle forme avanzate di malattia. Riguardo il lenalidomide da lei citato è utilizzato nel trattamento di mielomi che non abbiano risposto ad una prima fase di chemioterapia.
L'ipotesi prospettata dai medici di un trattamento con chemio + talidomide è sicuramente valida.
Il dosaggio di questi farmaci deve essere adattato ai singoli pazienti in relazione alle condizioni generali

Un saluto

A. Baraldi

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