Visita ematologica (Linfocitosi)

Salve gentili dottori, sono un ragazzo di 30 anno vi scrivo perché un dei dubbi in merito a una visita ematologica eseguita un mese fa circa. Ho eseguito la visita su consiglio del medico di base a seguito di una continua linfocitosi, ho effettuato anche l'esame dei marker tumorali prima di tale visita nel quale è risultato un scarso numero Nk, e discreto aumento dei linfociti B e T. Nel referto è scritto solamente "si conferma una linfocitosi" il dottore vedendo l'esame per scrupolo mi prenota la visita ematologica. Cosi aspetto e al momento della visita consegno gli esami in mio possesso al medico ematologo il quale si è limitato solamente a discutere dell'esito dell'esame. Dicendo che non risulta nulla di preoccupante altrimenti sarebbe stato evidenziato dall'esame dei Marker tumorali. Il dottore in questione non mi nemmeno visitato. Si è limitato a dire che quei valori assumerebbe un altro significato, se fossero accompagnati da sintomi come una relativa perdita di peso inspiegabile. Gli ho fatto notare che nonostante non abbia perso peso. Accuso sintomi come mancanza di fiato e stanchezza continua. Ma mi viene detto che sono sintomi aspecifici e che cmq. di competenza eventualmente pnueumologica/cardiologica e ok. Ma mi sembra strano che non si nemmeno preso la briga di visitarmi per accertarsi eventuale presenza di linfonodi ecc.. nel referto a poi scritto lettera da portare al mio medico di base in cui ribadisce la linfocitosi ma non sintomi sospetti evidenziati. E tenere eventualmente sotto controllo su ulteriori esami e prenotare ulteriore visita ematologica dal medesimo solo se si presentano eventuali sintomi significativi. Ora non se questa è una prassi normale. Ma mi sembra strano che non ci sia stata appunto una visita completa ma si sia limitato a guardare gli esami del sangue. Voi cosa ne pensate. È normale?