Setticemia
Salve,a mia madre è stato diagnosticato da poco un linfoma cerebrale dopo quattro mesi di diagnosi sbagliate e cure inappropriate.L'hanno ricoverata per iniziare la terapia chemioterapica e quindi hanno impiantato un cvc.I dubbi sono tanti soprattutto quando non si è ancora avuto a che fare con una malattia del genere,però mamma ha cominciato a stare male il giorno dopo l'impianto.Prima di tutto non capisco perchè le è stato impiantato sul collo nella giugulare,quando vedo tutte le altre pazienti che ce l'hanno sul torace,poi a lei è venuta la febbre.I medici all'inizio mi hanno detto che era tutto normale,ma visto che la temperatura aumentava hanno fatto delle analisi ed è saltato fuori che le è venuta una brutta infezione al sangue.Ora vorrei capire perchè nonostante gli antibiotici dopo un paio di giorni in cui la febbre era sparita e mamma sembrava stare meglio,oggi è tornata la febbre.Lei non sta per niente bene,sarà dovuto alla malattia in se,o ai cicli che hanno fatto finora(due,una in infusione e una intratecale) o anche alle complicanze di quest'infezione?Sapreste dirmi effettivamente quanto è grave una setticemia?Ed è sempre curabile?Vi rimgrazio.A presto.
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
La scelta della giugulare al posto della succlavia puo' essere legato a motivi anatomici locali (non si sentiva la vena, si sentiva ma era piccola, ecc.).
L'impianto di un catetere venoso centrale e' sempre delicato e ogni germe presente sulla pelle e introdotto durante la puntura puo' trovarsi bene nel sangue e iniziare a proliferare. Un soggetto in chemioterapia e' sempre immunoloigcamente defedato, per azione dei cortisonici e del calo dei granulociti (la chemioterapia li riduce).
Occorre dare antibiotici mirati a dosi piene.
L'impianto di un catetere venoso centrale e' sempre delicato e ogni germe presente sulla pelle e introdotto durante la puntura puo' trovarsi bene nel sangue e iniziare a proliferare. Un soggetto in chemioterapia e' sempre immunoloigcamente defedato, per azione dei cortisonici e del calo dei granulociti (la chemioterapia li riduce).
Occorre dare antibiotici mirati a dosi piene.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 25/06/2009.
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