Intervento tiroideo a seguito di esame di agoaspirato

Mia moglie di anni 74 è stata operata per un nodulo tiroideo da oltre 22 anni fa con l'asportazione del lobo sn. Subito dopo l'intervento è apparso un nodulo nel restante lobo. Da allora ogni anno mia moglie si sottopone all'ecografie tiroidea e ogni 6 mesi agli esami ormanali che risultano sempre entro la norma. Il nodulo di contraltro però continuava ad ingrandirsi fino ad occupare l'intero lobo. (ovviamente sono state eseguite nel tempo scintigrafie):
.nel ‘98 scintigrafia con 99 mTc con esito di: area ovaidale intensamente attiva che assume aspetto di nodulo caldo
Nel ’99 scintigrafia tiroidea con I- captante con rilievo di”normali valori di iodiofissazione. Lostudio scintigrafico delinea una esclusiva fissazione del radiofarmico in una formazione ovaidale Intensamente attiva che assume aspettodi nodulo caldo
Nel 2007 ha eseguito ago aspirato con diagnosi “lesione benigna a densità cellulare medio-bassa”
Gli esmi ormonali eseguiti recentemente hanno avuto i seguenti valori:
. TSH 1.80
. FT3 2,70
.FT4 13.10
Il 24.5.2012 una nuova ecografia ha dato il seguente esito: il lobo sn. Residuo presenta profilo capsulare regolare ed ecostruttura disomogenea per presenza di alcuni formazioni nodulari. La più voluminosa occupa il III mediodel lobo e risulta dalla confluena di due formazioni nodulari non ben distinguibili tra di loro. L e dimensioni dell’area nodulare solida che presenta ecostruttura disomogenea a margini irregolari con calcificazione lineare nel contesto e segnale vascolare e per intradnodulare a canestro al CD sono pari a 30x22,5x19mm . In regione paraisttmica piccolo nodulo ipocogeneo a margini dentellati di 9x6x6 mm con segnale vascolarepericonodulare al CD. In regione paramediana dx contigua ai fasci muscolari dek collo si documenta area solida ipecogena disomogenea margini netti ma dentellati vascolorzzata che presenta dimensioni di 15x11,4x10 mm.MERITEVOLE DI APPROFONDIMENTO MEDIANTE AGOASPIRATO”
l'ago aspirato alla quale è stata sottoposta il 18 .9 ha dato il seguente esito:.Densità cellulare medio-alta, tireociti con moderato poliformismo nucleare, isolati o in piccoli aggregati; numerosi nuclei nudi. Lo sfondo comprende colloide fluida e in blocchi. Conclusioni: reperti in accordo con lesione indeterminata (Tir3, neoformazione follicolare). L'endocrinologoco che segue mia moglie ha consigliato l'intervento chirugico per l'asportazione del restante lobo della tiroide.
Su queste indicazioni abbiamo proceduto a contattare un chirugo oncologo che ha fissato l'interveper il prossimo 13 dicembre. Mi chiedo e le chiedo se questi tempi (quasi 3 mesi dalla conoscenza dell'esame dell'agoaspirato) rientrano nelle linee guida che trattano la materia con questo grado di neoformazione Tir3? Io to in Sicilia e vorrei sapere, qualora i tempi secondo il suo giudizio, dovessero essere ritenuti troppo lunghi a quale centro mi potrei rivolgere per far operare con una certa urgenza mia moglie? Grazie per la Sua risposta che attendo con ansia e impazienza
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Dr. Stefano Rausei Chirurgo generale 2
Gentile signore,

spero di poterla tranquillizzare nel dirle che la maggior parte dei noduli a citologia follicolare all'esame istologico definitivo (che viene eseguito sul pezzo asportato) si rivela benigno. Peraltro, pur non riuscendo a capire da quanto dice quale sia il nodulo tipizzato come Tir3 (se quello già segnalato come "caldo" alla scintigrafia precedente o meno!), la storia clinica e la lenta crescita giustificano assolutamente i tempi programmati dal collega chirurgo.

Cordiali saluti.

Dr. Stefano Rausei
Specialista in Chirurgia Generale
Dottorato in Oncologia Epato-Biliare
Università dellInsubria
Varese - Italia

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per le incoraggianti parole che accrescono senz'altro le mie speranze sul risultato della prognosi. A maggior chiarimento di quanto precedentemente segnalato la informo che la diagnosi di "Tir 3" si riferisce al vecchio nodulo (quello scintifigramente definito caldo), mentre per il nodulo più piccolo (di recente formazione) non si è riusciti a prelevare le cellule in quanto esso si trova quasi incollato alla carotide e quindi ritenuto in posizione alquanto pericolosa per effettuare il prelievo. Questo ovviamente fa parte delle mie preoccupazioni sia sotto l'aspetto della delicatezza dell'intervento che sulla natura stessa del nodulo di cui non si conosce se è di natura benigna o maligna: spero che su questo argomento possa darmi qualche chiarimento: Nel ringraziarLa ancora molto sentitamente e Le invio cordiali saluti
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Dr. Stefano Rausei Chirurgo generale 2
Gentile Signore,

per quanto concerne il nodulo Tir3, l'iperfunzione (l'apparire "caldo" alla scintigrafia anche se purtroppo datata) il più delle volte è segno di benignità.

Relativamente alla delicatezza dell'intervento essa è secondaria più al fatto che la paziente sia affetta da gozzo RECIDIVO (quindi si tratta di un reintervento, almeno nella loggia di sinistra già esplorata), che al quadro morfologico evidenziato dalle ecografie che cita.

Per ridurre il rischio di lesione ricorrenziale (ovvero dei nervi che permettono il movimento delle corde vocali), e sicuramente più elevato nei reinterventi (quindi, almeno a sinistra) potrebbe risultare utile l'utilizzo del monitoraggio neurografico intraoperatorio.

Cordiali saluti.

Stefano Rausei
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dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Rausei,
Le sono ancora molto grato per le sue nuove ed importante indicazioni, che se da una parte mi rassicurano dall'altra confermano le mie apprensioni, specie per quanto riguarda la delicatezza dell'intervento. Difatti il chirurgo che dovrà eseguire l'intervento ci ha accennato alle possibile complicanze che un reintervento in una sede già oggetto di analogo intervento chirurgico può creare possibili lesioni ai nervi collegati alle corde vocale con conseguente alterazione della voce. Ma non ci ha accennato alla possibilità di utilizzare durante l'intervento del monitoraggio neurografico intraoperatorio per ridurre i possibili rischi.Non so se l'ospedale dove verrà effettuato l'intervento è dotato di questa strumentazione: anche se l'ospedale è inserito dal Corriere della sera tra gli ospedali di eccellenza che eseguono questo tipo di interventi: (durante l'anno in corso ne sono stati eseguiti 44) ,Ora non so come affrontare l'argomento e chiedere più informazioni al riguardo sull'utilizzo di questa tecnica senza dover ledere la suscettibilità del chirurgo e suscitare in lui una possibile reazione d' indignazione. E' forse troppo se le chiedo se c'è un modo come affrontare con lo specialista in questione un così delicato argomento ed avere delle risposte non evasive e soprattutto senza essere tacciato di sconfinamento in cose di cui non si conosce bene l'argomento?. Mi scuso se la mia richiesta va oltre le questioni prettamente inerenti la malattia e la ringrazio anticipatamente per questo incredibile quanto mai inopportuno quesito