Nodulo tiroideo tir 3
Buonasera carissimi dottori di medicitalia vi scrivo per richiedere il vostro parere circa la mia situazione! Ho un nodulo tiroideo da circa 17 anni.. Per il quale ho fatto ago biopsia per 7 volte.. La prima volta é risultato un tir 1 mentre le altre cinque volte un tir 3 ...l 'ultima biopsia ritirata l'altro giorno ha dato esito di tir 2! La mia domanda é questa com'é possibile che dopo 5 biopsie il risultato sia così differente? Può aver sbagliato il patologo analizzando le cellule secondo voi? Io sono preoccupata perché sono seguita qui in Sardegna presso un centro di endocrinologia ,in questo centro ci sono diversi medici e mi é capitata una volta questa dottoressa,la quale mi ha consigliato di iniziare a pensare all'intervento chirurgico,poiché un nodulo che rientra in questa categoria e quindi un tir 3 con la sola citologia non si puó escludere una patologia maligna! Ha detto pure che visto la mia giovane età,31 anni é ancora più pericoloso visto che potrebbe dare metastasi alla trachea e a distanza se questo potesse essere maligno! Il nodulo é di 12 mm.il medico che mi ha visitata l'ultima volta ha detto che la lettura dipende da come lo interpreta il patologo... Vi ringrazio tanto se vorrete rispondermi...cordiali saluti
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Gentile lettrice,
cercherò di spiegarle in maniera il più comprensibile possibile, il significato di una citologia TIR3. Il TIR3 è un risultato definito "indeterminato" ovvero in cui con l'esame citologico non è possibile dire con certezza di che genere di nodulo si tratti. Non è dovuto assolutamente ad un' incapacità del patologo di effettuare una diagnosi ma vuol dire che il nodulo ha delle caratteristiche (delle cellule) che solo tramite l'esame istologico (ovvero analizzando il pezzo di tiroide dopo l'intervento) possono essere definite con certezza in quanto queste cellule (dette follicolari) sono presenti sia nel caso in cui sia benigno che non benigno e solo valutando la capsula del nodulo o caratteristiche di vascolarizzazione si può effettuare una diagnosi definitiva. Da tenere presente che nei casi in cui c'è una tiroidite cronica autoimmune è più frequente che la citologia risulti TIR3.
Lei riferisce di avere riscontrato il nodulo da 15 anni e immagino, dalle piccole dimensioni che presenta (12 mm) che sia anche rimasto sostanzialmente invariato negli anni. Questo per esempio è un fattore positivo in quanto solitamente i tumori hanno la tendenza a crescere nel tempo.
Il 100% si può sapere solo con l'istologia però, recentemente, alcuni centri (pochi in Italia) effettuano su agoaspirato la ricerca di mutazioni note del tumore tiroideo. Qualora l'esame evidenzi una mutazione è consigliato l'intevento mentre qualora le mutazioni risultino negative il rischio che si tratti di un nodulo non benigno è bassa e si tende a continuare i controlli per vedere se il nodulo rimane stabile a meno che clinicamente non ci siano dei dubbi e in quel caso si consiglia comunque la chirurgia (le mutazioni note non coprono purtroppo al momento il 100% dei casi).
Potrebbe provare a chiedere al suo specialista se nel suo caso potrebbe essere indicato effettuare tale esame (purtroppo il limite del consulto online è l'impossibilità di visitare il paziente ma ci si può basare solo su quello che viene riportato per cui si riesce a dare solo delle spiegazioni ed indicazioni generali) e, nel caso in cui lo ritenesse opportuno, qual'è il centro a lei più vicino che effettua questa analisi.
Cordiali saluti
cercherò di spiegarle in maniera il più comprensibile possibile, il significato di una citologia TIR3. Il TIR3 è un risultato definito "indeterminato" ovvero in cui con l'esame citologico non è possibile dire con certezza di che genere di nodulo si tratti. Non è dovuto assolutamente ad un' incapacità del patologo di effettuare una diagnosi ma vuol dire che il nodulo ha delle caratteristiche (delle cellule) che solo tramite l'esame istologico (ovvero analizzando il pezzo di tiroide dopo l'intervento) possono essere definite con certezza in quanto queste cellule (dette follicolari) sono presenti sia nel caso in cui sia benigno che non benigno e solo valutando la capsula del nodulo o caratteristiche di vascolarizzazione si può effettuare una diagnosi definitiva. Da tenere presente che nei casi in cui c'è una tiroidite cronica autoimmune è più frequente che la citologia risulti TIR3.
Lei riferisce di avere riscontrato il nodulo da 15 anni e immagino, dalle piccole dimensioni che presenta (12 mm) che sia anche rimasto sostanzialmente invariato negli anni. Questo per esempio è un fattore positivo in quanto solitamente i tumori hanno la tendenza a crescere nel tempo.
Il 100% si può sapere solo con l'istologia però, recentemente, alcuni centri (pochi in Italia) effettuano su agoaspirato la ricerca di mutazioni note del tumore tiroideo. Qualora l'esame evidenzi una mutazione è consigliato l'intevento mentre qualora le mutazioni risultino negative il rischio che si tratti di un nodulo non benigno è bassa e si tende a continuare i controlli per vedere se il nodulo rimane stabile a meno che clinicamente non ci siano dei dubbi e in quel caso si consiglia comunque la chirurgia (le mutazioni note non coprono purtroppo al momento il 100% dei casi).
Potrebbe provare a chiedere al suo specialista se nel suo caso potrebbe essere indicato effettuare tale esame (purtroppo il limite del consulto online è l'impossibilità di visitare il paziente ma ci si può basare solo su quello che viene riportato per cui si riesce a dare solo delle spiegazioni ed indicazioni generali) e, nel caso in cui lo ritenesse opportuno, qual'è il centro a lei più vicino che effettua questa analisi.
Cordiali saluti
Dr.ssa Giulia Busonero
[#2]
Mi permetto di aggiungere alle considerazioni molto precise ed esausistive della collega, delle novita' molto recenti in materia di classificazioni citologiche tiroidee.
Infatti il TIR 3, oggi andrebbe sottoclassificato in A e B.
Nel primo c'e' una possibilita' molto bassa di malignita', nel secondo e' decisamente piu' alta. In questo modo l'endocrinologo ha un elemento in piu' per decidere se controllare periodicamente la nodularita' senza ricorrere all'intervento nel primo caso o se dare una piu' forte indicazione chirurgica nel secondo.
Al riguardo le allego un link:
https://www.medicitalia.it/news/endocrinologia/4693-esame-citologico-della-tiroide-le-novita-della-consensus-italiana.html
In altre parole il Suo endocrinologo puo' richiedere una revisione dei vetrini, chiedendo di refertarli secondo le classificazioni piu' recenti.
Infatti il TIR 3, oggi andrebbe sottoclassificato in A e B.
Nel primo c'e' una possibilita' molto bassa di malignita', nel secondo e' decisamente piu' alta. In questo modo l'endocrinologo ha un elemento in piu' per decidere se controllare periodicamente la nodularita' senza ricorrere all'intervento nel primo caso o se dare una piu' forte indicazione chirurgica nel secondo.
Al riguardo le allego un link:
https://www.medicitalia.it/news/endocrinologia/4693-esame-citologico-della-tiroide-le-novita-della-consensus-italiana.html
In altre parole il Suo endocrinologo puo' richiedere una revisione dei vetrini, chiedendo di refertarli secondo le classificazioni piu' recenti.
Dr. Sergio Di Martino
Specialista in Endocrinologia
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 18.9k visite dal 13/03/2015.
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