Carcinoma papillare
Buongiorno,Scrivo per mia madre, in cura dal 1997 per un nodulo tiroideo. Negli ultimi due anni il nodulo cresce spropositatamente fino ad arrivare a 6*5*5.... Il suo endocrinologo decide cosi di farla operare. Si opera perciò il 2 Agosto a Seriate (Bg) dal prof Novellino, il quale esegue un intervento conservativo e metà tiroide le resta. Premetto che prima dell'intervento lui le aveva fatto firmare una carta per cui se trovava qualcosa anche all'altro lato avrebbe asportato completamente la tiroide. Mercoledì è arrivato istologico e una tegola c'è caduta in testa, all'interno di questo nodulo, qualcosa non andava: Le riporto istologico: Reperto riferibile a carcinoma papillare ben differenziato, circoscritto, multifocale del lobo destro della tiroide in gozzo multinodulare colloide con focali aspetti di fibrosi, calcificazioni ed aspetti di iperplasia microfollicolare. Campione esaminato in toto su numerose sezioni; Io mi sono sentita crollare il mondo addosso e credo pure lei.
Il suo endocrinologo di fiducia consiglia di togliere il restante lobo della tiroide e se benigno, finirà li considerandosi guarita.
Se maligno effettueranno radioiodio e poi controlli.
a me la parola carcinoma terrorizza, il medico mi ha assicurato che fatto intervento non mi devo più preoccupare. volevo un Suo autorevole parere.
Grazie mille per la gentile attenzione
Il suo endocrinologo di fiducia consiglia di togliere il restante lobo della tiroide e se benigno, finirà li considerandosi guarita.
Se maligno effettueranno radioiodio e poi controlli.
a me la parola carcinoma terrorizza, il medico mi ha assicurato che fatto intervento non mi devo più preoccupare. volevo un Suo autorevole parere.
Grazie mille per la gentile attenzione
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Cara Signora,
il caso che lei riporta non è infrequente, nel senso che si tratta di una problematica comune nell'approccio alla patologia neoplastica della tiroide. L'esame istologico che lei riporta è indicativo di una patologia a basso rischio, il cui unico elemento di sospetto è dato dalla multifocalità. Detto ciò, nel decidere se rioperare o meno entrano in gioco diversi elementi, tra cui inevitabilmente anche l'aspetto ecografico del lobo controlaterale ancora in sede, che possono essere chiariti soltanto da un riesame di tutta la documentazione clinica in suo possesso.
In ogni caso, a prescindere dalla strada che si decida di seguire, tenga conto che le neoplasie della tiroide sono più frequenti di quanto si sapeva in precedenza, ma nella maggior parte dei casi presentano una eccellente prognosi sia in termini di sopravvivenza che di qualità di vita.
Cordiali saluti
il caso che lei riporta non è infrequente, nel senso che si tratta di una problematica comune nell'approccio alla patologia neoplastica della tiroide. L'esame istologico che lei riporta è indicativo di una patologia a basso rischio, il cui unico elemento di sospetto è dato dalla multifocalità. Detto ciò, nel decidere se rioperare o meno entrano in gioco diversi elementi, tra cui inevitabilmente anche l'aspetto ecografico del lobo controlaterale ancora in sede, che possono essere chiariti soltanto da un riesame di tutta la documentazione clinica in suo possesso.
In ogni caso, a prescindere dalla strada che si decida di seguire, tenga conto che le neoplasie della tiroide sono più frequenti di quanto si sapeva in precedenza, ma nella maggior parte dei casi presentano una eccellente prognosi sia in termini di sopravvivenza che di qualità di vita.
Cordiali saluti
Prof. Alfonso Bellia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 22/08/2017.
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