Selegilina e anfetamine
Gentili dottori, dopo avere provato inutilmente anche con la tranilcipromina (senza antipsicotico ) la quale nonostante fossi arrivato a 40mg al giorno, mi dava forte sonnolenza, oltre ad esacerbare l'anedonia , la stanchezza cronica, la mancanza di iniziativa, l'incapacità di provare piacere.
Come ultima spiaggia prima di chiedere l'invalidità civile per depressione cronica e grave , mi è stata prescritta la selegilina. Ma prima di assumerla volevo dei chiarimenti circa i suoi metaboliti anfetaminici, sulla loro pericolosità, neuro tossicità, e rischio di dipendenza. Di seguito riporto un piccolo passaggio che ho trovato:
"La selegilina viene metabolizzata in desmetilselegilina e parzialmente in levometamfetamina e levoamfetamina, questo (a dosaggi elevati) può determinare positività ai test di screening per le sostanze stupefacenti (amfetamine). Questi isomeri, al contrario dei loro opposti (d-metamfetamina e d-amfetamina), non possiedono spiccate attività psicotrope sul SNC ed hanno una potenza di 1/10 e 1/3 rispettivamente. Proprio per questo non ha potenziale d'abuso e non è una sostanza controllata, tanto che la levometamfetamina (agendo come vasocostrittore) è in commercio negli USA negli spray Vick's, usati come decongestionante nasale"
A me sinceramente la cosa non mi convince, il mio psichiatria dice di non farci caso e non darci troppo peso, io però non vorrei causare ulteriori danni al mio sistema nervoso , pertanto chiedo un parere serio, netto e preciso su questi metaboliti. Ho addirittura letto in alcuni studi che questi metaboliti "contribuiscono al'effetto positivo di questo farmaco" sinceramente mi sembra assurdo, allora tanto vale prescrivere anfetamine per tutti i depressi....mi sembra un tentativo per mascherare il problema....dove sta la verità? Chi ha studiato gli effetti a lungo termine di questi metaboliti ? Esistono degli studi indipendenti ? Grazie
Come ultima spiaggia prima di chiedere l'invalidità civile per depressione cronica e grave , mi è stata prescritta la selegilina. Ma prima di assumerla volevo dei chiarimenti circa i suoi metaboliti anfetaminici, sulla loro pericolosità, neuro tossicità, e rischio di dipendenza. Di seguito riporto un piccolo passaggio che ho trovato:
"La selegilina viene metabolizzata in desmetilselegilina e parzialmente in levometamfetamina e levoamfetamina, questo (a dosaggi elevati) può determinare positività ai test di screening per le sostanze stupefacenti (amfetamine). Questi isomeri, al contrario dei loro opposti (d-metamfetamina e d-amfetamina), non possiedono spiccate attività psicotrope sul SNC ed hanno una potenza di 1/10 e 1/3 rispettivamente. Proprio per questo non ha potenziale d'abuso e non è una sostanza controllata, tanto che la levometamfetamina (agendo come vasocostrittore) è in commercio negli USA negli spray Vick's, usati come decongestionante nasale"
A me sinceramente la cosa non mi convince, il mio psichiatria dice di non farci caso e non darci troppo peso, io però non vorrei causare ulteriori danni al mio sistema nervoso , pertanto chiedo un parere serio, netto e preciso su questi metaboliti. Ho addirittura letto in alcuni studi che questi metaboliti "contribuiscono al'effetto positivo di questo farmaco" sinceramente mi sembra assurdo, allora tanto vale prescrivere anfetamine per tutti i depressi....mi sembra un tentativo per mascherare il problema....dove sta la verità? Chi ha studiato gli effetti a lungo termine di questi metaboliti ? Esistono degli studi indipendenti ? Grazie
[#1]
Gentile utente
si tratta di un farmaco, la selegilina, appartenente ai cosidetti Inibitori dell'enzima MAOB che sono prevalentemente nel cervello e metabolizzano principalmente la dopamina (per questo il farmaco è utilizzato nella cura del M di Parkinson), il problema non è dei metaboliti che sono irrilevanti ma le possibili interazioni con cibo e farmaci come la tranilcipromina anche se il rischio rispetto a quest'ultima è molto minore
si tratta di un farmaco, la selegilina, appartenente ai cosidetti Inibitori dell'enzima MAOB che sono prevalentemente nel cervello e metabolizzano principalmente la dopamina (per questo il farmaco è utilizzato nella cura del M di Parkinson), il problema non è dei metaboliti che sono irrilevanti ma le possibili interazioni con cibo e farmaci come la tranilcipromina anche se il rischio rispetto a quest'ultima è molto minore
Tommaso Vannucchi
[#2]
Ex utente
Gentile dottore, la ringrazio per la sua risposta. L'interazione con gli alimenti è l'ultimo dei miei problemi, in quanto ho già imparato a gestirla efficacemente con la tranilcipromina, tra l'altro essendo astemio e non mangiando già di mio formaggi, non ho dovuto fare nessuna rinuncia particolare. La mia preoccupazione le ripeto, riguarda invece i metaboliti amfetaminici, non penso che la levoamfetamina con una potenza di 1/3 rispetto alla d-amfetamina sia innocua , parliamo di una potenza pari al 33% e non mi sembra poco. Purtroppo su questo aspetto non ho trovato risposte valide e vedo una tendenza a sottovalutare la cosa. Non è specificato infatti la quantità in milligrammi di questi metaboliti , la loro emivita, né esistono degli studi circa il loro effetto sul sistema nervoso , né esistono studi sulla loro eventuale neurotossicità, né su eventuali problemi di dipendenza fisica e psichica. Poiché qualora funzioni dovrò assumerlo a vita , penso abbia il diritto di sapere gli effetti di questa sostanza sul corpo.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 28/12/2018.
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