Contaminazione batterica del tenue

Gentile dottore, ho 32 anni e dopo una serie di controlli effettuati negli ultimi tre anni per via di continui disturbi intestinali quali pancia gonfia, irregolarità, dolore e senso di tensione, giramenti di testa anessi alla presenza di aria nell'intestino, l'unica cosa che è emersa è una contaminazione batterica dell'intestino tenue da carica metano produttiva. Ho di recente assunto ciproxin (per dieci gg ogni 12 ore) e rieffettuato di recente il breath test al glucosio per verificare la situazione, che però è rimasta invariata. Mi hanno detto, pertanto, che "il mio intestino lavora così" e che non è il caso di andare a ricercarne le cause, che posso aiutarmi con cicli di fermenti lattici ma niente più di questo. Vorrei capire, però, se questa cosa a lungo andare potrà crearmi ulteriori problemi o avere magari altri tipi di conseguenze, e soprattutto chiederLe se questo disequilibrio nella mia flora batterica intestinale può essere la causa (o forse la conseguenza?) di una leucopenia, controllata regolarmente con esami del sangue ogni sei mesi, che mi caratterizza da ormai 8/10 anni senza apparente motivo.
La ringrazio per l'attenzione e la saluto cordialmente.
Francesca
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
il trattamento della contaminazione batterica del tenue si basa sulla somministrazione di antibiotici scarsamente assorbibili seguita, a distanza di tempo, da introduzione di probiotici. Questo trattamento ha successo, dal punto di vista sintomatologico, in una consistente percentuale di casi.
Sul versante dietetico è consigliabile una riduzione della componente dei carboidrati nell'alimentazione a vantaggio della quota proteica.
La relazione con la leucopenia potrebbe essere intesa nel quadro di un deficit immunitario generico sostenuto da malassorbimento/malnutrizione: tuttavia questa è un'ipotesi del tutto accademica, va precisata l'entità della leucopenia (numero di cellule) e il tipo di leucociti in presunto deficit (granulociti o linfociti) in valore assoluto.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.