Ho 45 anni e da circa 20 sono affetto da epatite c

Inanzitutto buongiorno ho 45 anni e da circa 20 sono affetto da epatite c ma non sapendo come averla riscontrata, sono sempre stato sotto controllo, transaminasi effetuate due anche tre volte l' anno più ecografia epatica, ma sempre risultati nella norma anche perciò mai fatto esami di aproffondimento. Nel mese di agosto quest' anno per un ricovero per altri problemi mi anno riscontratto l' amonio molto elevato e dai successivi controlli mi hanno trovato tramite fibroscan lo statto di fibrosi = F2 e con il genotippo 1a già comunicandomi non dei migliori, e a breve l' inizio della terapia con l' interferone più ribavirina, comunicandomi che questa e l' unica terapia oggi presente per combatere questo problema. Vorrei chiedervi gentilmente a voi medici visto che il mio umore e già cambiato moltissimo a proposito, ho molta paura sono molto triste come mi devo comportare, e giusto che io abbia paura tutti mi dicono che devo stare tranquillo ma non è facile, oltre a l' alcol gia eliminato dalla mia vita, e sul mangiare a cosa devo stare attento, ho dirito in base ha cio che ho di un' ivalidità civile, l' umore, la forza di combatere sono importanti per la guariggione.. Vi ringrazio gentilmente per avermi ascoltato e per i vostri sugerimenti che sicuramente per me saranno indispensabili vi auguro un buon lavoro e una buona giornata a tutti.
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Dr. Alberto Calvieri Dietologo, Medico di medicina generale, Specialista in malattie del fegato e del ricambio, Medico estetico, Diabetologo 448 11 14
Gent.le Utente
il suo caso riflette bene quella che può essere l'evoluzione asintomatica di una epatite HCV+ che, anche dopo anni dal contagio, può sempre evolvere verso una cronicizzazione e nel caso suo una fibrosi dell'organo. La terapia da lei indicata è quella giusta ed assolutamente necessaria che venga eseguita magari anche per più cicli sempre valutandone attentamente la risposta (esami di routine + valutazione della HCV RNA quantitativa) e naturamente l'accettazione da parte del paziente stesso. E' l'unica terapia utile per il suo problema e la raccomandazione che posso fare è di affidarsi con serenità e tranquillità alle cure indicate; mi rendo conto del risvolto psicologico del suo problema ma potrei anche dire che sino a dieci anni orsono era molto difficile essere curati con i risaultati che fortunatamente ora abbiamo e che consistono a volte di lunghissime risoluzioni dei sintomi e quadri istologici; pertanto cerchi di non abbandonarsi alla disperazione che certamente non la aiuterà ma accentuerà le problematiche. Per l'invalidità civile posso dire che in assenza di altre condizioni invalidanti, la sua condizione non è "sufficiente" a conferirle una invalidità civile.
Un saluto e cordialità

Dr. Alberto Calvieri - Specialista in Scienza dell'Alimentazione
www.albertocalvieri.it