Positività al Test helicobacter pylori

Gentili dottori, chiedo un Vs autorevole consulto su quanto segue.
Circa un mese fa ho iniziato ad avvertire un lieve fastidio a livello esofageo ( sensazione di acido) accompagnato da presenza di aria nello stomaco. Avendo in passato ciclicamente sofferto di reflusso gastroesofageo, sempre risolto con una correzione della dieta ( eliminando alimenti come tè, cioccolato e pomodoro), non vi ho dato molto peso. Un giorno casualmente mi trovavo in erboristeria e ho notato il test per la ricerca dell'antigene dell'helicobacter pylori nelle feci. Incuriosita lo ho eseguito ed è risultato positivo. Lo ho riferito al mio medico che mi ha parlato subito di una specifica terapia. Per maggior sicurezza ho ripetuto il test dell'urea in ospedale che ha confermato l'esito del precedente. I miei dubbi sono i seguenti:
1) ho letto che il famoso batterio non è legato al reflusso gastroesofageo, anzi che potrebbe addirittura proteggere da questo.
2) l'esame endoscopico è sempre necessario, posto che mi incute una considerevole dose di ansia?
3) l'eradicazione dell'agente patogeno è consigliabile a priori o solo in dati casi?
4) fino ad ora non ho sofferto di dolori da gastrite per cui non ho approfondito tramite esami... Però leggo che l'helicobacter genera sempre una infiammazione cronica della mucosa che può degenerare.
Sono molto confusa. Devo iniziare la terapia o approfondire? Grazie per l'attenzione.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
L' eradicazione e' indicata, indipendentemente dal reflusso. Farei comunque una gastroscopia per una diagnosi precisa. Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio per il riscontro. Il mio medico, conoscendo la mia scarsa tolleranza a livello intestinale agli antibiotici, mi ha prescritto una terapia di 11 giorni che prevede l'assunzione non concomitante delle sue diverse molecole ( più, ovviamente, l'inibitore). Il mio dubbio è se questa variazione possa determinare una minore efficacia della terapia. Grazie.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Se e' uno schema validato va bene.Prego
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno. Avrei necessità di alcune delucidazioni circa la terapia che sto seguendo per l'eradicazione dell' H.P. Ho effettuato una visita specialistica presso un gastroenterologo il quale mi ha indicato il seguente schema: amoxicillina per il primi cinque giorni e claritromicina più tinidazolo per i seguenti cinque ( associati ovviamente ad un IPP). Quando mi sono recata dal mio medico di base perché stilasse la prescrizione mi sono ricordata che in passato non ho ben tollerato la claritromicina. Pertanto il medico ha modificato il protocollo nel seguente: amoxicillina e tinidazolo per 10 giorni due volte a giorno. Sono già al quinto giorno di terapia e mi è sorto in dubbio: a parte il rischio di inefficacia mi chiedo se in questo modo non stia assumendo dosi troppo elevate del farmaco tinidazolo. Leggendo il cd bugiardino ho notato che si parla di tempi di assunzione brevi. Mi scuso per la lungaggine ma vorrei sapere se continuare o interrompere. Grazie.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Credo corretto continuare. Prego.
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