Ernia iatale e ipp, sospetta SIBO

Mi cari dottori è un anno che convivo con disturbi gastroenterici dovuti ad un'ernia iatale da scivolamento che da un anno ha nettamente condizionato la mia vita. All'inizio è stato tragico, forti disturbi: dispepsia, acidità, norme dietetiche restrittive con ripercussioni sociali (ho 28 anni) tant'è che pensai all'intervento chirurgico che mi fu sconsigliato dato che la phimpedenziometria fatta durante terapia con esomeprazolo 40 tamponasse in maniera adeguata l'acidità ( anche se a me principalmente i disturbi sono di natura dispeptica).
Col tempo ho imparato (in realtà sto imparando) a conviverci. Il tutto però sotto controllo di Lucen 40, che a volte scalo a 20 che poi riprendo a 40mg e Domperidone prima dei pasti (precedentemente lo riservavo solo in virtù di pasti particolari ora sono 2 mesi che lo prendo quotidianamente). Un paio di volte ho provato a liberarmene del tutto ma purtroppo sono resistito sempre poche settimane (intendo gli IPP). Come dicevo, un equilibrio mi capita di trovarlo, tra l'altro sono in cura da un medico nutrizionista, quindi una dieta iperfibrosa e antiacida. Mi capita però spesso di rincanalarmi in problemi digestivi sempre tra l'altro allegati a problemi intestinali, non a caso è da 6,7 anni che soffro di intestino irritabile (si parte su base teorica e non diagnostica) con periodi di stitichezza (che combatto con fermenti e psyllogel) e diarrea. Tra l'altro tali problemi intestinali mi causano recidive di prostatiti abatteriche, che se la prima volta (circa 6 anni fa ) fu molto forte, nel corso degli anni è sempre durata circa 2 giorni di congestione. Nell'ultimo anno però, dopo l'emergere dell'ernia iatale e dell'utilizzo di determinati farmaci, ci sono stati 2-3 episodi di prostatite acuta.
Durante una mia personale ricerca, leggevo una ricerca da parte dell'unità gastroenterologica dell'ospedale Mauriziano di Torino: https://www.progettoasco.it/riviste/rivista_simg/2013/01_2013/7.pdf , dove si analizza il fortissimo legame tra utilizzo a lungo termine (anche di un anno e più) di ipp e SIBO. Dato che oltre a tali fastidi gestivi sono sopraffatto da crampi addominali (a volte anche mettere una camicia più aderente oppure stare seduto acutizza tali dolori/crampi principalmente o all'epigastrio o all'epigastrio dx ma anche sx quando non riesco a digerire) mi chiedevo se non fosse utile nel mio caso indagare su tale ipotesi. So in genere i dottori come la pensano che i pazienti debbano fare i pazienti. Ma in questo lungo anno di "agonia" e di scoperta riguardanti il processo di cambiamento del mio corpo ho imparato ad ascoltarlo cercando di limitarne i fastidi. E' dato che a me problemi di reflusso sono stati davvero scarsamente episodici, ma continuano problemi digestivi (che non so quanto centri l'ernia iatale) vorrei indagare. Solo che sono preoccupato di distaccarmi dagli ipp, prima del test per sibo a quali norme preparatorie dovrei fare attenzione? Quello al lattulosio è realmente un test efficace?
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Dr. Carmelo Favara Gastroenterologo 866 30 2
Per prima cosa le vorrei dire che tra le indicazioni per l'intervento di ernia iatale è l'impossibilità di sospendere la terapia con PPI nei pazienti della sua età, quindi rivaluti l'ipotesi.
Per quanto riguarda la somministrazione di PPI e flora intestinale le posso dire che qualsiasi farmaco assunto per lungo tempo può influenzare il microbiota intestinale ma valuterei anche l'ipotesi di una dieta povera in fibre ed acqua.
In ultimo il breath-test per l'intolleranza al lattosio è l'unico test attendibile per fare diagnosi.
la saluto

Dr. Carmelo Favara
www.gastroenterologi.altervista.org

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dopo
Utente
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Dottore la ringranzio per la risposta. Riguardo l'operazione l'idea l'ho un pó accantonata, leggendo su forum da testimonianze di persone operate attraverso fundoplicatio ho letto pareri molto contrastanti. Problematiche post operatorie molto forti. Diete molto rigide causate da disfagia, forti perdite di peso (io 70 kg per 1,80 non posso permettermi). Tra l'altro, mi ripeto, i miei problemi sono di natura dispeptica, operarmi per poi non poter mangiare più certi cibi per problemi al deglutirli e al digerirli credo mi faccia ritornare al punto di partenza. Ma ci si concentra su di un'ernia iatale solo in contumacia alla patogenesi del reflusso o l'ernia iatale, nel mio caso puó provocare dispepsia? O nel mio caso le ragioni della mia dispepsia andrebbero indagate in un altro "senso"?
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