Valori antigliadina: celiachia?

Volevo gentilmente porre un quesito:
Mia madre(75 anni) ha fatto i test per la ricerca del morbo celiaco in quanto due nostri nipoti ne sono affetti.
I risultati sono stati i seguenti:
Antigliadina IgA= negativo
Antigliadina IgG= 41.5 cutoff=15
Antiendomisio IgA=negativo
Antitransglutaminasi=negativo.
Con questi valori può mia madre avere la celiachia?
Grazie anticipatamente per la risposta.
[#1]
Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentile Utente,
Vista l'età della paziente posso affermare che la mamma sia ascrivibile alla classe dei pazienti celiaci (potenziali o latenti) ovvero con alterato titolo anticorpale ma che non hanno manifestato al sintomatologia!
Per ulteriori delucidazioni la invito a scrivere sulla mia e-mail personale.
Cordialmente Dr.Giovanni Piazza

Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

[#2]
Dr. Roberto Mangiarotti Gastroenterologo, Medico internista 903 15
La presenza dei solo anticorpi antigliadina IgG positivi rende molto improbabile la diagnosi di celiachia. Tuttavia, se la mamma presenta segni di malassorbimento quali diarrea, dimagramento o anemia, può essere indicato effettuare una gastroscopia con biopsia a livello dei villi duodenali. Tale indagine può con certezza confermare o smentire la diagnosi.
Cordiali saluti

Dott. Roberto Mangiarotti

[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali


La celiachia è una malattia autoimmune, che riconosce, nell’HLA, antigene umano linfocitario, una predisposizione, sommando quindi alcuni fattori, la persona HLA predisposta, può sviluppare la malattia, se invece, non li incontra non la sviluppa. Ad esempio, un cinese che ha la predisposizione, non svilupperà mai la malattia, non mangia glutine, se viene in Italia e si alimenta come un italiano, con pane, pasta e pizza, sicuramente, incontrando l’altro fattore favorente, una infezione virale da Parvovirus B19 o adenovirus, svilupperà la malattia.Pertanto l’esame degli anticorpi, se negativo, non esclude assolutamente la malattia, vuol dire che ancora non si è verificata la loro produzione, pertanto è ancora in tempo a non far sviluppare la celiachia, togliendo dalla alimentazione il glutine; sicuramente, non raggiungerà mai la gravità della malattia conclamata, sopportando anche piccole quantità di glutine.Questo ragionamento, capirà, ha un grosso impatto preventivo, perché, conoscendo la tipizzazione HLA, posso risalire facilmente alla predisposizione, non solo della celiachia, ma anche di altre patologie autoimmune, quindi prevenirne l’insorgenza.Ho constato che nel caso in cui si effettui la gastroscopia, con la biopsia, anche in questo caso, non è detto che la persona esaminata, non sia celiaca, infatti se i villi intestinali, con il preparato ematossilina cosina, risultassero normali, va eseguito un preparato particolare, in cui viene dimostrata la presenza dei linfociti intraepiteliali e bisogna procedere alla loro tipizzazione; nel caso di celiachia, sussiste una particolare caratterizzazione di questi.Come vede, non è molto semplice, eseguire tutta la progressione diagnostica, è molto più semplice eseguire una tipizzazione HLA, nel caso siano presenti alleli predisponenti, si esegue la prevenzione, così la persona, non diventa celiaca, non solo perché assume molto meno glutine, ma anche perché farò molta attenzione alle infezioni da adenovirus e Parvovirus, se si presentassero, attuo tutta la terapia, per eradicarli, in modo che non rimangano latenti nell’organismo cominciando a provocare guai. Ma questo, come avrà capito, si può applicare a tutte le malattie. La madre, se presentava sintomi, che potevano indirizzare verso la celiachia, da diverso tempo, che sono molto vaghi e aspecifici, ma se analizzati attentamente possono ben indirizzare verso la diagnosi, il semplice colon irritabile, (irritato è più esatto), può rappresentare un indizio molto importante, che dovrebbe stimolare la ricerca, poteva prevenire la patologia, ma anche i nipoti sarebbero stati nella stessa condizione. La produzione di anticorpi, sono un ogni caso, espressione di celiachia e vanno attuati tutti quei presidi necessari, per prevenire ulteriori aggravamenti. Anche la presenza dei villi intestinali regolari, necessita sempre di un approfondimento diagnostico, come avrà capito. Tutto questo è rivolto ampiamente verso la prevenzione, senza aspettare che il bambino o l’adulto diventino francamente celiaci, malattia importante, che è accompagnata da altre patologie importanti.

Saluti
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Intanto grazie a tutti per le risposte.
Voglio solo segnalare che mia madre è stata dal medico di famiglia con i risultati delle analisi, il quale ha detto che potrebbe avere qualche piccola intolleranza al glutine.
Sarebbe plausibile?
Grazie ancora
[#5]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
La produzione di anticorpi antigliadina, non è certamente una piccola intolleranza al glutine. Se si sono verificati, una motivazione, esiste, come ho spiegato precedentemente. L’intolleranza, non è una malattia autoimmune. La tipizzazione HLA, indica esattamente la predisposizione, non solo verso la celiachia, ma anche verso altre patologie autoimmuni, ed è molto importante, per attuare una prevenzione.
Trascurare questi dati, minimizzare la loro importanza, può portare alla malattia conclamata, con una difficoltà di intervento, mentre sarebbe molto più semplice e semplice, un intervento tempestivo, soprattutto verso malattie così croniche.
Saluti moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it



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