Ernia iatale e centri specializzati

Egreggi Dottori,
sono una donna di 59 anni e soffro da tempo (da 18 nni) di Ernia iatale da scivolamento con reflusso Gastroesofageo (4cm.di diametro).
In più ho due lesioni varioliformi isolati a livello dell'antro gastrico.
Nonostante tutti questi anni di cure con farmaci (Ranidil, Zantac, Omeprazen, Gaviscon, Lucen40) e diete apposite, tutti i disturbi (grave reflusso, Tachicardia, affanno) sono più frequenti.
Mi è stato consigliato nell'ultimo esame di E.G.Dscopia, l'intervento chirurgico, poichè la presenza di reflusso è persistente e può causare altri danni.
Volevo sapere cortesemente in cosa consiste l'intervento e se pericoloso ed eventuali Centri specializzati.
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Prof. Mario Pochini Chirurgo toracico, Chirurgo generale 7
Gentile Signora,
l'ernia jatale è una patologia decisamente chirurgica soprattutto allorchè cominciano a comparire i segni dell'esofagite da reflusso che rappresenta una seria complicanza dell'ernia stessa. Per tale motivo l'intervento chirurgico rappresenta il trattamento di elezione di questa forma morbosa. L'intervento, in linea di massima presenta i rischi e le possibilità di complicazione di qualsiasi interventi chirurgico. Per poter comunque esprimere un parere più preciso sulla eventuale tecnica di riparazione dell'ernia e del reflusso è indispensabile avere anche i risultati di alcuni dati funzionali (manometria e phmetria esofagea dei quali Lei non fa menzione nella sua lettera. Consideri inoltre che, in casi selezionati, è possibile effettuare questo tipo di intervento anche per via laparoscopica, cioè senza necessità di aprire l'addome limitandosi ad accedere in addome attraverso minuscole incisioni della parete addominale. L'intervento, nelle sue linee principali e sempre dopo valutazione personale del caso, consiste nel riportare il fondo dello stomaco erniato nella sua sede naturale,nel praticare una plastica dei pilastri del diaframma ed una plastica antireflusso con quella, delle tante tecniche, che più si addice al suo caso.
Rimango a Sua disposizione.
Prof Mario Pochini

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dopo
Utente
Utente
Volevo innanzitutto ringraziarla per la sua risposta.
Per una più accurata analisi le invio i dati funzionali( Manometria e Phmetria) da lei richiesti.
Puntualizzando che purtroppo questi dati risalgono al 1989, dato che il medico da me consultato recentemente con esami (E.G.Dscopia con test rapido all’ureasi e RX Esofago con contrasto) e i dati sotto indicati ha accertato che l’ernia era ingrossata rispetto alle prime visite,precisamente ha le dimensioni di un’arancia, e che non ocorresse ripetere gli esami.
Il problema principale da me cortesemente richiesto, (essendo che tra i vari specialisti le opinioni sono diverse), se è consigliabile effettuare l’operazione.
Cordiali saluti.

MANOMETRIA:
LES da 38 a 35 cm, ipotonico(LESP= 6mmHg), normorilasciantesi dopo deglutizione.Peristalsi progressiva e coordinata, a morfologia non alterata ; presenza di complessi motori di elevata ampiezza( >100mmHg) al 1/3 distale dell’esofago, di tipo irritativi.UES a 17 cm,modicamente ipotonico,normofunzionante.

PHMETRIA:
Soggetto reflussore acido patologico in clinostatismo ; buona la clearing esofagea.
De Meester’s Score….. = 60 ; Kays score….. = 207 ; Tempo di reflusso(%)…=Totale= 9.6; Eretto = 1.7; Supino = 16.0; Clearance esofagea(min) = Totale 2.5; Eretto = 0.6; Supino = 3.4;
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Prof. Mario Pochini Chirurgo toracico, Chirurgo generale 7
Gentile Signora,La ringrazio per avermi inviato i dati relativi agli esami funzionali che sono comunque alquanto di vecchia data. Lei riferisce però un dato molto importante che è quello dell'aumento di dimensioni dell'ernia e la comparsa di sintomi da compressione cardiaca (vale a dire le crisi di tachicardia o altri disturbi aritmici).Il Suo caso è quindi caratteristico per imporre una indicazione chirurgica al fine di riparare l'ernia e confezionare una plastica antireflusso.Fatti salvi i rischi generici di qualunque atto chirurgico Lei può ottenere da questa procedura la completa risoluzione dei Suoi disturbi che altrimenti tenderanno inevitabilmente a peggiorare non esistendo altri tipi di terapia che Le possano risolvere il problema.Mi consideri a Sua disposizione e gradisca i miei più cordiali saluti.Prof. Mario Pochini.

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