Fibroma

Gentili dott. ho fatto una eco trans-vaginale vorrei un consulto riguardo al referto qui di seguito:
esame effettuato sia con sonda sovrapubbica che endovaginale ha evidenziato:
utero antiversoflesso modicamente aumentato di dimensioni e ad ecostruttura diffusamente disomogenea in relazione a note di fibromatosi diffusa.
In particolar modo si osserva la presenza di una formazione ipoecogena nodulare che misura diametro massimo mm. 17 da riferire in prima ipotesi a mioma.
altra anloga formazione è presente in sede fundica, esofitica, a margini regolari, del diametro massimo di mm.66X42X40.
Nella norma gli echi endometriali.
Ovaie apparentemente indenni.
nulla nel Douglas.
(utero long. cm.8,7;trasv. cm.5,2;ap cm.4,9)
Vorrei sapere se secondo il Vostro parere è il caso di asportarlo, i problemi ricorrenti che ho sono male alla pancia, pesantezza e bisogno di urinare di frequente in piccole quantità anche se lo stimolo fa pensare che ne debba fare molta.
In attesa di una Vostra risposta ringrazio anticipatamente.
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 285
Si tratta di un quadro estremamente frequente: la fibromatosi uterina micro/macronodulare.
La tipologia della terapia, se richiesta, si fonda su valutazioni eminentemente cliniche.
Fra queste:
a) perdite anomale di tipo ematico dai genitali
b) flussi mestruali anomali in eccesso (maggiore quantità e/o maggiore durata e/o minore intervallo)
c) episodi clinici legati alle complicanze "intrinseche" del mioma (infezione, dolore, processi necrotico-regressivi intralesionali, febbre, emorragie intratumorali)
d) senso di ingombro pelvico o/e sintomi da dislocazione/compressione di organi vicini

La scelta della terapia (medica, chirurgica mini-invasiva, laparoscopica, isteroscopica, ablazione parziale o totale), dipende da una serie di dati deriventi dal singolo caso, quali:
a) sintomatologia (come già detto)
b) posizione del o dei mioma/i (intramurali o intraparietali, sottomucosi, intracavitari, sottosierosi o ad estrinsecazione esterna)
c) volume
d) complicanze
e) accessibilità chirurgica ad un metodo piuttosto che ad un altro.

In definitiva, nel Suo caso specifico, personalmente prenderei in considerazione:
a) l'opportunità della terapia
b) la scelta della tipologia del trattamento (medica, chirurgica, mista)
c) la tempistica del trattamento stesso in base alle seguenti situazioni:
1) sintomatologia e sua intensità
2) risultato di una isteroscopia
3) risposta ad una terapia medica di "blocco e regressione delle lesioni" su base farmacologica.


Saluti.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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