Dispareunia (per la Dr.ssa De Falco)

Gentile Dr.ssa De Falco,

mi rivolgo a Lei perché soffro da anni di dispareunia introidale e medio-vaginale, fin dall’inizio dell’attività sessuale.

Solitamente avverto un dolore di pochi secondi durante la penetrazione, che poi sparisce, e un forte bruciore dopo il rapporto che si protrae per circa un’ora o due. Inoltre noto arrossamento vulvare e dopo il rapporto mi sento gonfia all’interno, tanto da non riuscire neanche ad inserire un mignolo senza farmi male, ma dall'esterno non si vede nessun gonfiore. Preciso che il dolore all’entrata della vagina, si concentra nell’arco inferiore del vestibolo; mentre quello all’interno è localizzato sulla parete anteriore della vagina.

Ho sempre avuto difficoltà ad inserire gli assorbenti interni, che evito nella maggior parte dei casi, e avverto fastidio durante le visite ginecologiche.

Mi sembra importante dirLe anche che non soffro di secchezza vaginale, né di cistiti. Non ho infezioni, i tamponi risultano sempre negativi, il mio ph è 4. Non ho prurito, non soffro di stitichezza. Escludo le cause psicologiche: non ho nessuna paura, mi piace fare l’amore, non soffro di anorgasmia, ho un rapporto bellissimo con mio marito dal quale tra l’altro aspetto un bimbo.

Ho eseguito diverse visite: la mia ginecologa di fiducia non sa come aiutarmi e si è limitata a consigliarmi creme lenitive; il secondo medico (sessuologo e specialista in problemi di dispareunia) ha diagnosticato vaginismo e vestibolite vulvare, e mi ha prescritto la riabilitazione con biofeedback. Il terzo medico (specialista in patologia vulvare) ha diagnosticato la VV, ma ha escluso il vaginismo, come credo sia giusto perché se anche fosse vero che contraggo involontariamente i muscoli, questo succede solo in risposta ad un dolore effettivo, e non viceversa! Questo medico ha prescritto la TENS (che ho dovuto interrompere dopo un mese a causa della gravidanza). Il quarto medico, che non è però uno specialista, mi ha detto che ho la candida, perché “l’ha vista”, ma non ha fatto nessun tampone… e mi ha dato una cura con ovuli per riequilibrare la flora batterica.

Le varie terapie hanno fatto ben poco. Ogni tanto, mi capita di non avere disturbi, ci sono effettivamente dei mesi (per darLe un’idea, 1 su 5) in cui sto benissimo, ma non perché abbia seguito degli accorgimenti particolari o perché sia più rilassata del solito. Succede così e basta. Mi sembra di non avere nessun controllo su questa cosa, non importa quello che faccio, i sintomi vanno e vengono come vogliono.

Ultimamente vado spesso dalla mia ginecologa per via della gravidanza, ma non c’è mai tempo per approfondire questo problema, e in ogni caso la mia ginecologa, a cui comunque sono affezionatissima, non è una specialista in questo campo e già in passato mi è sembrata un po’ smarrita.

Cosa mi consiglia di fare?
Mi piacerebbe avere il suo parere. Grazie mille!
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68 141
Prima di tutto complimenti per l'esposizione chiara e dettagliata del suo problema.

Seguirei il consiglio di fare una riabilitazione del pavimento pelvico, che può fare anche se è in gravidanza, con una brava fisioterapista od ostetrica che conoscano la vestibolite vulvare.

Deve imparare cioè a rilassare e a coordinare bene la muscolatura del pavimento pelvico.
Anche se è preferibile evitare rapporti con penetrazione fino alla risoluzione dei sintomi, in caso di rapporti, utilizzare sempre lubrificanti, urinare sempre subito dopo il rapporto, e se c'è bruciore dopo i rapporti lavarsi con acqua fredda e applicare per qualche minuto, del ghiaccio avvolto in un asciugamano in cotone bianco.
Per l'igiene intima invece lavarsi solo con acqua tiepida.

Deve farsi seguire comunque nell'arco della gravidanza anche da un ginecologo che conosce la vulvodinia.

Se non l'ha ancora letto le allego l'articolo sulla vulvodinia, che potrà esserle utile:

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/908-bruciore-dolore-vaginale-e-rapporti-dolorosi-i-sintomi-della-vulvodinia.html

Un caro saluto:-)


Dott.ssa Vincenza De Falco, Ginecologa, Roma
www.menopausaserena.org

[#2]
dopo
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Utente
Gentile Dr.ssa De Falco,

La ringrazio per i Suoi consigli e per il tempo dedicatomi. Conoscevo già l’articolo che mi ha segnalato, e anzi Le dirò che se mi sono espressa in modo chiaro, è merito dei medici che, come Lei, ci spiegano le cose e mettono a disposizione di tutti un pizzico del loro sapere.

Conosco i centri italiani specializzati nella cura della vulvodinia (una delle varie visite l’ho fatta proprio a Milano). Ma io sono un’italiana residente all’estero. Uno dei medici a cui mi sono rivolta mi aveva proposto una soluzione alternativa, cioè quella di esercitarmi con EPI-NO Delphine Plus (quello con il manometro di pressione): non so se sia conosciuto anche in Italia; qui è usato principalmente per prepararsi al parto o in generale per addestrare i muscoli del pavimento pelvico. Sinceramente non ho notato grandi miglioramenti, perché in realtà non credo di avere difficoltà a rilassare i muscoli, e il dolore che provo alla pressione precede la contrazione involontaria. Lo stesso medico mi aveva prescritto anche un gel alla lidocaina per anestetizzare la parte, ma non ha fatto il minimo effetto.

Detto questo, se non fossi incinta, mi consiglierebbe sempre la riabilitazione del pavimento pelvico o la tens? O l’operazione? Perché è importante che la gravidanza sia seguita da un medico che conosca la VV?

Chiederò nell’ospedale della mia città, dove praticano sia la TENS che la riabilitazione del pavimento pelvico per la cura dell’incontinenza, ma forse c’è qualcuno che usa questi trattamenti anche per la cura della vulvodinia.

Grazie ancora!
Saluti dalla Germania
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68 141
Per quanto riguarda la riabilitazione del pavimento pelvico, è opportuno che ci sia una fisioterapista o un’ostetrica che la segua e le insegni in modo corretto quello che è indicato nel suo caso, e correggere, se c'è, un’eventuale situazione di ipertono,.

Da sola a casa con l’apparecchio, specialmente in fase iniziale, non può farlo correttamente, ha bisogno comunque di una guida esperta.

Le ho detto che è importante che sia seguita ANCHE da un medico che conosca questa malattia, perché anche se non la segue personalmente durante la gravidanza, va comunque tenuto al corrente di eventuali disturbi correlati alla vestibolite in modo da potersi confrontare con la ginecologa che la sta seguendo ora, che non conosce, mi sembra di aver capito, questa malattia

Se non fosse in gravidanza sarebbe comunque inportante la riabilitazione e il biofeedback elettromiografico attraverso il quale è possibile monitorare insieme alla fisioterapista l’attività del muscolo elevatore dell’ano e imparare a rilassarlo, se c’è una situazione di ipertono ma questo deve valutarlo il ginecologo che le ha diagnosticato la vestibolite vulvare.

Nei casi di vestibolodinia provocata la TENS può dare dei buoni risultati, come riportato dalla letteratura scientifica.

L’operazione o vestibulectomia, è da considerare solo come ultima ipotesi nei casi in cui si sono provati tutti i tipi di terapie e non hanno funzionato.

Tenga presente comunque che per questa malattia non esiste un tipo di terapia efficace per tutte: le terapie sono diverse e vanno personalizzate, in alcuni soggetti funzionano, in altri no e bisogna provarne altre, una cosa è importante abbinare più tipi di terapie per ottenere i migliori risultati (per es. terapia farmacologica e terapia fisica) ma credo che i Colleghi di Milano le abbiano spiegato bene tutte queste cose.

Bisogna aver pazienza e non scoraggiarsi mai.

In gravidanza, soprattutto per chi ha questo tipo di problemi può aiutare anche lo yoga, esistono dei corsi specifici per le gestanti, e può essere utile anche un supporto psicologico.

Un caro saluto:-)


[#4]
dopo
Utente
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Grazie tante per le risposte!
Spero di trovare presto la strada giusta...
Buona serata
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