Ureaplasma HPV tipo 18 e colposcopia

Gent.
mi dottori,
sono una donna di 32 anni e vi scrivo per porvi un quesito rispetto all'opportunità o meno di sottopormi ad una colposcopia pur avendo infezione da Ureaplasma in corso.


Vi spiego: mi sono sottoposta, a distanza di 3 mesi l'uno dall'altro a 2 HPV test e Paptest, entrambi i Paptest sono risultati negativi invece, l'HPV test al quale mi sono sottoposta ad Aprile era risultato positivo per HPV di tipo 81 (basso rischio) l'ultimo, di cui ho avuto i risultati solo ieri, risulata positivo ma per HPV di tipo 18, tra i più pericolosi.


La mia ginecologa sostiene di aspettare 20 giorni prima di sottopormi alla colpcolposcopia così da completare cura antibiotica per Ureaplasma mentre, persone che conosco e che hanno chiesto ai propri ginecologi, non ritengono sia necessario aspettare.
Voi cosa mi consigliate?


Sono molto preoccupata anche perché non oso immaginare come abbia potuto contrarre un virus del genere visto che ho avuto un unico partner sessuale, mio marito, ed ero illibata prima del matrimonio.
Non frequentando né palestre né piscine ed evitando i bagni pubblici come la peste, resta un 'unica, triste, possibilità che mi costringerà a rivedere il mio matrimonio visto che gli altri Paptest in questi 7 anni di matrimonio erano sempre risultati negativi.


Mi scuso per essermi dilungata ed attendo gentile riscontro.
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Dr. Paolo Visci Ginecologo 146 5
Gent.ma, l'esame colposcopico è necessario, ma la sua esecuzione ha una urgenza relativa per l'iter diagnostico del suo caso ( non esiste quindi nè subito, nè aspettare 20 giorni) e lo può fare quanto prima , ma certamente senza affanno!. Quanto dice sul resto e sulle preoccupazioni riguardanti le modalità di contagio , mi sembra che le sue considerazioni siano molto più preoccupanti dell'HPV stesso. Mi occupo di questa patologia da oltre 40 anni e so bene quanto un'accurata e precisa informazione (counseling) sia opportuna e necessaria più delle varie tecniche diagnostiche e terapie attualmente presenti . Siti specializzati sull'HPV sono numerosi , ma un confronto personale con lo specialista esperto sull' HPV (non tutti i ginecologi lo sono) mi permetto di raccomandarglielo. Questo potrà spiegarle che l'infezione da HPV non è affatto rara, ma che alcune indagini epidemiologiche riportano che possa colpire più del 90% della popolazione maschile e femminile; che la via di trasmissione sessuale è quella più frequente, ma non è la sola; che i metodi diagnostici possono dare risultati discordanti per diversità, sensibilità e accuratezza della metodica ed essere spesso negativi per la ricerca dell'HPV , pur questo virus essere presente; che il PapTest per altrettanti motivi ben conosciuti nel nostro settore dedicato alla prevenzione può dare , rispetto alla descrizione di presenza di HPV risultati negativi. Insomma , gentile signora , credo che Lei debba concedersi un'opportunità di informazione , su questa tematica, adeguata. La saluto molto cordialmente.

Dr. Paolo Visci

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