Ureaplasma in gravidanza
gentile Dottore sono gravida alla 30 sett e dopo 2 ciccli di eritrocina 600 2 v al di per 8 g per ureaplasma il batterio rimane , cosa posso fare ?? a questo punto il mio ginecologo mi ha detto di lasciar perdere ma con quello che si legge in giro sono spaventata, mi posso rivolgere ad un infettologo?? E' davvero cosi' pericoloso, me ne consiglia qualcuno in lombardia ?? La ringrazio in anticipo.
[#1]
Ginecologo
L'infezione da Ureaplasma è estremamente frequente nelle donne e spesso asintomatica. La gravidanza rappresenta un' "occasione" di diagnosi di suddetta infezione, grazie ai tamponi cervico-vaginali che si eseguono oggi di routine.
L'Ureaplasma è descritto come possibile causa di corioamnioniti, con conseguente rottura pretermine delle membrane amniocoriali e parto prematuro...
Le linee guida internazionali, comunque, suggeriscono di trattare con antibiotici SOLO le infezioni sostenute da un'alta carica batterica (Ureaplasma >10.000 UFC). Al di sotto di tale soglia non vi è motivo di allarmarsi.
Nella mia esperienza, l'unico risultato che ho ottenuto con diverse terapie antibatteriche mirate (basate cioè sulla sensibilità "in vitro" del germe ai vari antibiotici testati in laboratorio - antibiogramma) è stato quello di ridurre la carica infettiva a < 10.000 UFC, senza peraltro registrare alcuna complicanza per la gravidanza.
L'Ureaplasma è difficilissimo da eradicare, e ogni sforzo a tale fine è inutile e, a mio avviso, superfluo.
Le raccomando pertanto di stare tranquilla e di fidarsi di quanto detto dal suo Ginecologo. Se però tale situazione la angoscia, può rivolgersi al Professor Mauro Moroni, ordinario di Malattie Infettive dell'Università di Milano. Nel Veneto, suggerisco senza dubbio la Dr.ssa Nadia Gussetti, infettivologa dell'Università di Padova.
Spero di essere stato di aiuto.
Cordialmente,
L'Ureaplasma è descritto come possibile causa di corioamnioniti, con conseguente rottura pretermine delle membrane amniocoriali e parto prematuro...
Le linee guida internazionali, comunque, suggeriscono di trattare con antibiotici SOLO le infezioni sostenute da un'alta carica batterica (Ureaplasma >10.000 UFC). Al di sotto di tale soglia non vi è motivo di allarmarsi.
Nella mia esperienza, l'unico risultato che ho ottenuto con diverse terapie antibatteriche mirate (basate cioè sulla sensibilità "in vitro" del germe ai vari antibiotici testati in laboratorio - antibiogramma) è stato quello di ridurre la carica infettiva a < 10.000 UFC, senza peraltro registrare alcuna complicanza per la gravidanza.
L'Ureaplasma è difficilissimo da eradicare, e ogni sforzo a tale fine è inutile e, a mio avviso, superfluo.
Le raccomando pertanto di stare tranquilla e di fidarsi di quanto detto dal suo Ginecologo. Se però tale situazione la angoscia, può rivolgersi al Professor Mauro Moroni, ordinario di Malattie Infettive dell'Università di Milano. Nel Veneto, suggerisco senza dubbio la Dr.ssa Nadia Gussetti, infettivologa dell'Università di Padova.
Spero di essere stato di aiuto.
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.6k visite dal 25/11/2010.
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