Vulvovaginite da s. agalactiae
Mia moglie combatte da anni, eccezion fatta che nel periodo estivo, con una infezione vulvovaginale causata dal patogeno in oggetto, che genera un bruciore che nessun prodotto per uso esterno, (chitogyn schiuma, liginia pH 3.5, intimoil) e nessuna ripopolazione con lattobacilli riesce a lenire. Ogni tampone vaginale effettuato risulta positivo e nel passato il ginecologo ha ritenuto opportuno non accanirsi con terapie antibiotiche per una buona condizione generale delle mucose infette.
Ultimamente però si è visto costretto a prescrivere, a valle dell'antibiogramma effettuato, una terapia per bocca (clavulin per 10 gg) ed una locale (cleocin ovuli per 6 gg), il tutto accompagnato da Probinul per un mese.
In attesa di un ulteriore tampone dobbiamo però constatare che il bruciore persiste e mia moglie si guarda bene dall'avere quei rapporti sessuali di cui ha diritto, anche protetti (per evitare l'effetto ping-pong) per questa sua condizione.
Tengo a precisare che indossa solo capi in cotone e quasi mai pantaloni, per evitare contributi dall'abbigliamento.
Pertanto si pone il seguente quesito.
Quale approccio bisogna utilizzare?
E' il caso di stimolare o potenziare le risposte del sistema immunitario?
Nell'attesa di risposta porgo i miei più cordiali saluti.
Vito
Ultimamente però si è visto costretto a prescrivere, a valle dell'antibiogramma effettuato, una terapia per bocca (clavulin per 10 gg) ed una locale (cleocin ovuli per 6 gg), il tutto accompagnato da Probinul per un mese.
In attesa di un ulteriore tampone dobbiamo però constatare che il bruciore persiste e mia moglie si guarda bene dall'avere quei rapporti sessuali di cui ha diritto, anche protetti (per evitare l'effetto ping-pong) per questa sua condizione.
Tengo a precisare che indossa solo capi in cotone e quasi mai pantaloni, per evitare contributi dall'abbigliamento.
Pertanto si pone il seguente quesito.
Quale approccio bisogna utilizzare?
E' il caso di stimolare o potenziare le risposte del sistema immunitario?
Nell'attesa di risposta porgo i miei più cordiali saluti.
Vito
[#2]
Utente
Gradirei precisare che lo scopo di questo consulto non era (ed è) un commento sulla terapia adottata (nulla da eccepire poichè sono anch'io del "mestiere" in quanto laureato in CTF), quanto trovare una possibile soluzione alla fastidiosa sintomatologia di mia moglie (a proposito ho dimenticato di comunicare che ha 39 anni).
Pertanto scusatemi se non mi sono spiegato abbastanza.
Tornando ai sintomi, devo segnalare che il bruciore vulvare si accentua durante la minzione e l'irritazione esterna interessa anche l'interno delle grandi labbra.
Quale lenitivo potrebbe essere impiegato?
Saluti
Vito
Pertanto scusatemi se non mi sono spiegato abbastanza.
Tornando ai sintomi, devo segnalare che il bruciore vulvare si accentua durante la minzione e l'irritazione esterna interessa anche l'interno delle grandi labbra.
Quale lenitivo potrebbe essere impiegato?
Saluti
Vito
[#3]
Anestesista, Infettivologo
Gentilissimo Vito, mi sembra di capire che poco conta quale sia stato lo stimolo iniziale che ha creato questa condizione di flogosi cronica(batterico o meno), per cui credo opportuno che sia utile un consulto non infettivologico quanto genecologico o dermatologico.
Cordialmente.
Marcello Masala MD
Cordialmente.
Marcello Masala MD
[#4]
Concordo, gentile utente, con il collega Masala, per quanto riguarda sua moglie, per un videat dermatologico venereologico in quanto vanno comunque escluse problematiche di tipo infettivo(che anche se guarite è oggi opinione comune che lascino uno stato d'ipersensibilità su base infiammatoria),irritativo o allergico(esecuzione se necessario di patch test), del tipo dermatosi che possono interessare l'area genitale.
Cordiali Saluti
Dr.Alessandro Benini
Cordiali Saluti
Dr.Alessandro Benini
Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.1k visite dal 02/01/2008.
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