Estrazione dente e contagio hiv
Salve,
in data 29 aprile il mio dentista mi ha estratto l' ottavo dente inferiore dx perché completamente incluso.
Dopo 10 giorni dall'estrazione per 2 giorni ho avuto febbre superiore a 38 gradi e dolori muscolari diffusi risolti appunto in soli 2 giorni senza l'assunzione di alcun farmaco.
Ora da 3-4 giorni quindi a più di 20 giorni ho un mal di testa persistente ed un dolore - fastidio al cavo ascellare dx; all' autopalpazione non ho rilevato linfonodi ingrossati al tatto.
La mia paura è quella di un probabile contagio da HIV durante l'estrazione del dente del giudizio.
L'evento che mi fa pensare a questo, è che dopo essere andato via dallo studio dentistico, sono ritornato alcuni minuti dopo, perché preoccupato dall'abbondante perdita di sangue che non accennava a diminuire. Avvisata l'assistente, ho atteso che finisse la visita al paziente e sono entrato subito dopo nello studio dove il dentista mi aspettava già con lo specchietto in mano, strumento che ha utilizzato per guardarmi sporcandolo di sangue (evidentemente il mio)
La mia domanda è: è possibile che lo strumento adoperato per guardarmi fosse stato utilizzato con il precedente paziente e che questo possa essere stato vettore dell'agente patogeno da me temuto, e se si, i miei sintomi possono ricollegarsi alla "sindrome da siero conversione"?
Grazie
in data 29 aprile il mio dentista mi ha estratto l' ottavo dente inferiore dx perché completamente incluso.
Dopo 10 giorni dall'estrazione per 2 giorni ho avuto febbre superiore a 38 gradi e dolori muscolari diffusi risolti appunto in soli 2 giorni senza l'assunzione di alcun farmaco.
Ora da 3-4 giorni quindi a più di 20 giorni ho un mal di testa persistente ed un dolore - fastidio al cavo ascellare dx; all' autopalpazione non ho rilevato linfonodi ingrossati al tatto.
La mia paura è quella di un probabile contagio da HIV durante l'estrazione del dente del giudizio.
L'evento che mi fa pensare a questo, è che dopo essere andato via dallo studio dentistico, sono ritornato alcuni minuti dopo, perché preoccupato dall'abbondante perdita di sangue che non accennava a diminuire. Avvisata l'assistente, ho atteso che finisse la visita al paziente e sono entrato subito dopo nello studio dove il dentista mi aspettava già con lo specchietto in mano, strumento che ha utilizzato per guardarmi sporcandolo di sangue (evidentemente il mio)
La mia domanda è: è possibile che lo strumento adoperato per guardarmi fosse stato utilizzato con il precedente paziente e che questo possa essere stato vettore dell'agente patogeno da me temuto, e se si, i miei sintomi possono ricollegarsi alla "sindrome da siero conversione"?
Grazie
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Gentile lettore,
domanda, la prima, da un milione di dollari o euro, poco cambia, qui speriamo che lei si sia rivolto ad un odontoiatra serio in una situazione "seria" , tanto per capirci, lontana dal vecchio "far west".
All'ultima possiamo dirle che i sintomi da lei lamentati non sono specifici e non si possono collegare in modo diretto ad alcuna "sindrome da siero conversione".
Un cordiale saluto.
domanda, la prima, da un milione di dollari o euro, poco cambia, qui speriamo che lei si sia rivolto ad un odontoiatra serio in una situazione "seria" , tanto per capirci, lontana dal vecchio "far west".
All'ultima possiamo dirle che i sintomi da lei lamentati non sono specifici e non si possono collegare in modo diretto ad alcuna "sindrome da siero conversione".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 24/05/2015.
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