Klebisiella pnumoniae
Salve cercherò spiegare in breve il problema x il quale chiedo un consultorio.
Mia mamma un anno fa ha avuto un emorragia cerebrale dovuta ad aneurisma è stata operata, tt bn si stava riprendendo quando ha risanguinato un altra aneurisma che i dottori sapevano già ci fosse la probabilità. Resta il fatto che da quel momento ha avuto valvola per idrocefalo, catetere, tracheostomia e peg.. siamo stati in tre diverse cliniche l'ultima c'è da sette mesi.. in qs clinica è stata diagnosticata l'infezione da klebisiella pnumoniae che a quanto pare sia incurabile poiché batterio troppo resistente.. allora la mia domanda è qs è possibile che nonostante mia mamma sia cosciente c'è la sta mettendo tutta deve morire perché da nessuna parte è possibile curare qs infezione? Grazie in anticipo per la risposta
Mia mamma un anno fa ha avuto un emorragia cerebrale dovuta ad aneurisma è stata operata, tt bn si stava riprendendo quando ha risanguinato un altra aneurisma che i dottori sapevano già ci fosse la probabilità. Resta il fatto che da quel momento ha avuto valvola per idrocefalo, catetere, tracheostomia e peg.. siamo stati in tre diverse cliniche l'ultima c'è da sette mesi.. in qs clinica è stata diagnosticata l'infezione da klebisiella pnumoniae che a quanto pare sia incurabile poiché batterio troppo resistente.. allora la mia domanda è qs è possibile che nonostante mia mamma sia cosciente c'è la sta mettendo tutta deve morire perché da nessuna parte è possibile curare qs infezione? Grazie in anticipo per la risposta
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Medico Chirurgo
Purtroppo non conosco le reali condizioni di sua madre nè come l'infezione da Klebsiella Pneumoniae dia segno di se clinicamente. Lei parla genericamente di infezione ma non specifica altro.
Ora è indubitabile che la K.P. sia un batterio opportunista che se contratto in luoghi dove si sono selezionati ceppi poliantibiotico resistenti, come gli ospedali, può dare infezioni difficili da controllare in pazienti già difficili per le loro condizioni generali.
Sua madre è una paziente sicuramente difficile e fragile anche relativamente al versante immunitario.
Ma mi pare difficile che non ci sia tra tutte le classi di antibiotici e chemioterapici uno a cui la Klebsiella di sua madre sia sensibile almeno parzialmente.
Ciò vale anche per opportune combinazioni di antiinfettivi.
Pertanto la condanna a morte per K.P. credo sia, fatta da un medico una affermazione avventata, se da un parente emotivamente coinvolto una sacrosanta reazione emotiva.
Sono ben altre le criticità di sua madre che ne possono determinare il decesso e credo che lei lo sappia meglio di me.
Altro non posso dirle perchè non ho in cura la paziente e non conosco il caso.
Mi auguro soltanto che la Microniologia e l'infettivologia dell'ospedale o della Casa di cura in cui è ricoverata siano idonee a gestire la situazione.
Se vuole mi faccia sapere.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Ora è indubitabile che la K.P. sia un batterio opportunista che se contratto in luoghi dove si sono selezionati ceppi poliantibiotico resistenti, come gli ospedali, può dare infezioni difficili da controllare in pazienti già difficili per le loro condizioni generali.
Sua madre è una paziente sicuramente difficile e fragile anche relativamente al versante immunitario.
Ma mi pare difficile che non ci sia tra tutte le classi di antibiotici e chemioterapici uno a cui la Klebsiella di sua madre sia sensibile almeno parzialmente.
Ciò vale anche per opportune combinazioni di antiinfettivi.
Pertanto la condanna a morte per K.P. credo sia, fatta da un medico una affermazione avventata, se da un parente emotivamente coinvolto una sacrosanta reazione emotiva.
Sono ben altre le criticità di sua madre che ne possono determinare il decesso e credo che lei lo sappia meglio di me.
Altro non posso dirle perchè non ho in cura la paziente e non conosco il caso.
Mi auguro soltanto che la Microniologia e l'infettivologia dell'ospedale o della Casa di cura in cui è ricoverata siano idonee a gestire la situazione.
Se vuole mi faccia sapere.
Saluti,
Dott. Caldarola.
[#2]
Utente
Grazie x la sua risposta, allora mamma si trova in una casa di cura dove stanno facendo cure antibiotiche ma l'esito è che x 15 gg nn ha febbre appena smette l'antibiotico sale di nuovo la febbre, le riscrivo quello che leggo sulla relazione: sulla scorta degli esami colturali ( broncoaspirato positivo x k.p. emocultura positiva x s. Homminis ) in considerazione di episodi febbrili associati a leucocitosi neutrofila sono stati intrapresi diversi cicli di antibioticoterapia (tazoci ciproxin merrem tienam tygacil) con benefico. Ora sicuramente faranno il loro effetto ma mi domando è possibile che nn si riesce ad eliminare? Si mamma non è messa bene lo so ma possibile che non ci sia un metodo o una clinica capace di farla vivere in modo da poter recuperare più di quanto ha già fatto? Se le servono altre informazioni non esiti. Grazie spero in un suo aiuto.
[#3]
Medico Chirurgo
Le notizie che fornisce sono in un certo senso positive.
I batteri isolati sono dunque sensibili agli antibiotici, almeno al momento, ma evidentemente c'è un focolaio o un "santuario farmacologico" dove l'antibiotico non arriva e che funge da sebatoio per i germi stessi.
Può essere dovunque: anche la tracheostomia e la PEG possono essere reservoir, se ancora esistono.
E' cateterizzata od minge nel pannolone?
Ha cateteri venosi a permanenza? Tipo port a cath? O le vengono cateterizzate vene periferiche per lunghi periodi (7 - 10 gg)?
Si è verificata l'integrità dell'apparato valvolare cardiaco e che non ci sia endocardite subclinica?
Occorre che qualcuno verifichi tutte le possibili cause di persistenza dell'infezione (doppia) al termine del beneficio indotto dalla terapia antibiotica.
Io via web non posso farlo e me ne dispiace.
Mi tenga pure aggiornato se vuole.
Cari saluti anche alla mamma,
Dott. Caldarola.
I batteri isolati sono dunque sensibili agli antibiotici, almeno al momento, ma evidentemente c'è un focolaio o un "santuario farmacologico" dove l'antibiotico non arriva e che funge da sebatoio per i germi stessi.
Può essere dovunque: anche la tracheostomia e la PEG possono essere reservoir, se ancora esistono.
E' cateterizzata od minge nel pannolone?
Ha cateteri venosi a permanenza? Tipo port a cath? O le vengono cateterizzate vene periferiche per lunghi periodi (7 - 10 gg)?
Si è verificata l'integrità dell'apparato valvolare cardiaco e che non ci sia endocardite subclinica?
Occorre che qualcuno verifichi tutte le possibili cause di persistenza dell'infezione (doppia) al termine del beneficio indotto dalla terapia antibiotica.
Io via web non posso farlo e me ne dispiace.
Mi tenga pure aggiornato se vuole.
Cari saluti anche alla mamma,
Dott. Caldarola.
[#4]
Utente
Grazie ancora.. si purtroppo ha ancora tracheostomia peg e catetere vescicale, x quanto riguarda l'accesso venoso ha si quello fisso ma che eventualmente si può togliere nn so cm si chiama, ma secondo lei se le mandassi documentazione potrebbe fare qualcosa? Ho disperatamente bisogno che qualcuno ci aiuti vogliamo sapere cosa può ancora migliorare e se ci sono altre strutture. Grazie di cuore
[#5]
Medico Chirurgo
Già il catetere vescicale da solo potrebbe essere una causa.
Poi c'è tutto il contorno, compresa la tracheostomia e l'accesso venoso fisso.
Credo che la gestione di sua madre vada rivista.
Non posso certo farlo io per via telematica. del che mi spiace.
Mi tenga al corrente , se vuole.
Cordiali saluti,
Dr. Caldarola
Poi c'è tutto il contorno, compresa la tracheostomia e l'accesso venoso fisso.
Credo che la gestione di sua madre vada rivista.
Non posso certo farlo io per via telematica. del che mi spiace.
Mi tenga al corrente , se vuole.
Cordiali saluti,
Dr. Caldarola
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 4.4k visite dal 12/09/2016.
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