Temporanea limitazione lavorativa dopo intervento di ernia inguinale
All'incirca un mese fa sono stato operato di ernia inguino-scrotale sinistra contratta diverso tempo fa a seguito di un infortunio sul lavoro e pertanto riconosciuta come malattia dipendente da causa di servizio. Attualmente sono ancora in convalescenza. Gradirei sapere se è giusto che prima di ricominciare a lavorare mi sottoponga a sorveglianza sanitaria per permettere al medico competente di valutare la mia idoneità. Sono un Infermiere e lavoro sui tre turni (mattina, pomeriggio, notte) in una struttura sanitaria pubblica (reparto di cardiologia a cui è stato attribuito un indice MAPO 1,5-2). Faccio presente che attualmente sono in buone condizioni di salute, anche se persiste una dolorabilità all’inguine e soprattutto difficoltà a far contrarre il muscolo cremastere sinistro e quindi a tirare verso l’alto il testicolo.
C’è possibilità che mi venga prescritta temporaneamente una limitazione? Se sì a vostro giudizio per quanti tempo e con quali indicazioni?
Nell'eventualità che, nonostante avessi diritto a una limitazione lavorativa, venissi giudicato idoneo senza limitazioni dal medico del lavoro come dovrei comportarmi?
Ringrazio anticipatamente
C’è possibilità che mi venga prescritta temporaneamente una limitazione? Se sì a vostro giudizio per quanti tempo e con quali indicazioni?
Nell'eventualità che, nonostante avessi diritto a una limitazione lavorativa, venissi giudicato idoneo senza limitazioni dal medico del lavoro come dovrei comportarmi?
Ringrazio anticipatamente
[#1]
Dovo la visita medica il medico competente valuterà se mettere o meno delle limitazioni, prudenzialmente per il primo periodo dovrà comunque essere evitata la movimentazione manuale dei pazienti.
Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona
[#2]
Ex utente
Grazie della risposta che condivido a pieno. La mia preoccupazione è che tra qualche giorno riprenderò a lavorare nello stesso reparto prima che mi venga fatta la visita medica preventiva, che possa permettere al medico competente di valutare la mie condizioni di salute. Questo significa che, sicuramente, non potrò fare a meno di assolvere ai miei compiti e quindi anche alla movimentazione dei pazienti, con evidente possibilità che questo possa determinare dei rischi. Purtroppo è prassi consolidata nella struttura sanitaria in cui lavoro che si faccia in questo modo. Eppure l'amministazione è a conoscenza del motivo per cui sono stato assente dal servizio e quindi prima di far riprendere a lavorare dovrebbe sottopormi a sorveglianza sanitaria. Ed invece se non sarò io a richiederla, da parte loro non verrà intrapresa nessuna azione.
Proprio oggi mi hanno comunicato che il 26 p.v. riprenderò a lavorare mentre non hanno per niente parlato di visita medica.
Secondo Lei come dovrei comportarmi?
Riprendo a lavorare chiedendo al responsabile di reparto di esimermi dal compiere attività che richiedono sforzi fisici eccessivi e contestualmente presento una richiesta per sorveglianza sanitaria, oppure aspetto che mi facciano la visita medica prima di riprendere l'attività lavorativa?
Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.
Proprio oggi mi hanno comunicato che il 26 p.v. riprenderò a lavorare mentre non hanno per niente parlato di visita medica.
Secondo Lei come dovrei comportarmi?
Riprendo a lavorare chiedendo al responsabile di reparto di esimermi dal compiere attività che richiedono sforzi fisici eccessivi e contestualmente presento una richiesta per sorveglianza sanitaria, oppure aspetto che mi facciano la visita medica prima di riprendere l'attività lavorativa?
Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.1k visite dal 21/06/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.