Dolori alla zona lombo-sacrale

Salve a tutti, ho una cara amica di 36 anni che da 25 anni pratica attività sportiva a buon livello (nuoto-corsa). Sono 6 mesi che lamenta in maniera più o meno marcata (soprattutto in posizione supina) dolori alla schiena in regione lombo-sacrale. Dopo vari tentativi nel convincerla a fare accertamenti, si è recata ad eseguire una RMN LOMBARE con la seguente refertazione: "Discomalacia L5-S1 caratterizzata da riduzione di spessore e segnale del disco intersomatico che appare protruso posteriormente in sede mediana; si associano fenomeni di osteocondrosi delle limitanti somatiche contrapposte. Non si rilevano ulteriori significative alterazioni degenerative discali. Normale il reperto intradurale."
In base a quanto sopra volevo chiedervi delucidazioni sul referto rmn (cosa significa esattamente "disco intersomatico che appare protruso in sede mediana" e ancora "osteocondrosi delle limitanti somatiche contrapposte") ma soprattutto consigli se può continuare a nuotare e fare footing. (insieme ai 2 figli lo sport è la sua vita). Vi ringrazio fin da ora per la Vs disponibilità e competenza.
Gianluca
[#1]
Dr. Sergio Lupo Medico dello sport 901 16
1-"disco intersomatico che appare protruso in sede mediana": la protrusione di un disco intervertebrale è una situazione che deve essere valutata sulla base della sintomatologia clinica e può essere la fase che precede un'ernia discale; 2-"osteocondrosi delle limitanti somatiche contrapposte": l'osteocondrosi è una alterazione dei piani cartilaginei.
Comunque un consiglio: se è vero che la sua amica tiene molto all'attività sportiva, la convinca a rivolgersi allo specialista per una diagnosi e una terapia corrette (ma chi le ha prescritto la RMN?): a distanza non è possibile fornire diagnosi/terapie e/o valutazioni funzionali.
Dottor Sergio Lupo

Dottor Sergio Lupo
Specialista in Medicina dello Sport
www.sportmedicina.com

[#2]
Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Caro sig. Gianluca, come per tutti i pazienti che chiedono consulti specialistici on - line, anche a lei suggerisco che è necessario un'attento ed approfondito esame clinico - funzionale specifico, nel caso della sua cara amica,della colonna vertebrale in toto e particolarmente del segmento lombo-sacrale annessi gli arti inferiori.
Ma comunque cercherò di essere chiaro usando un linguaggio il più possibile comprensivo, non potendo ovviamente prescindere da certa terminologia. La persistente lombalgia che riferisce sintomatologicamente la sua amica è dovuta ad una discopatia L5-S1, ovvero ad una sofferenza del disco intervertebrale, un cuscinetto morbido, fibro-cartilagineo, tra due strutture dure, ossee, i corpi vertebrali , cioè i somi, da cui somatica, tra la 5° vertebra lombare e la 1° vertebra sacrale, i cui bordi, ossia le limitanti somatiche, formati da tessuto cartilagineo, sono anch’essi un pò usurati, degenerati, cioè significa in parole povere inizio di un processo artrosico.
Lo spazio fra queste due vertebre è ridotto di spessore, il disco ne soffre, e si usura, degenera,perde consistenza, cioè la " discomalacia " .
Vi è di riflesso l’irritazione di un nervo circostante,il nervo seno-vertebrale di Luscka, la contrattura dei muscoli lombari, vi è il dolore lombare, a volte il blocco lombare con differenti e variabili situazioni cliniche.
Il disco intervertebrale è degenerato, usurato, disidratato, è protruso, ovvero sporge, protrude, verso la linea mediana, verso il centro del canale spinale, esce fuori dal suo recinto, diciamo così, ma non rompe, non oltrepassa l’argine ovvero il legamento longitudinale posteriore, cioè non ernia, non comprime la radice nervosa corrispondente del nervo sciatico ; cioè non vi è un’ernia discale.
La sua amica non ha alcun deficit neurologico periferico e quindi non necessita di alcun intervento chirurgico; potrebbe anche avere qualche episodio di lombosciatalgia, ma sarebbe irritativa e non compressiva e quindi andrebbe curata alla stessa maniera, cioè con terapia farmacologica appropriata e con mirata fisiochinesiterapia.
Per la sua amica consiglierei per prima cosa un consulto specialistico ortopedico e poi fisiatrico, e dopo quanto segue : in atto vieterei l’attività sportiva , farei una terapia locale e/o generale adatta, e soprattutto dei cicli di fisiochinesiterapia, come la marconi, le correnti diadinamiche, la ionoforesi e la massoterapia oltre alla ginnastica medica ed alla chinesiterapia specifica per il rachide lombare. Successivamente qualche mobilizzazione articolare e qualche manipolazione, se occorre e se fatta da specialista fisiatra esperto.
Una volta ristabilita la fase acuta e sub-acuta, e non vi è alcuna sintomatologia algica e/o funzionale, la sua amica può riprendere il nuoto che va benissimo, perchè non è uno sport di carico, come si dice in gergo, ed anche fare cautamente e gradualmente del footing .
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedico-Traumatologo/Fisiatra
Messina


Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

[#3]
dopo
Utente
Utente
Volevo ringraziare cordialmente per il consulto espresso sia il Dr. Sergio Lupo che il Prof. Caruso Alessandro. Proprio a quest'ultimo sono particolarmente grato per avermi fornito una risposta molto esauriente, completa e direi anche comprensiva nel linguaggio, in particolare per i consigli da attuare che girerò in maniera tempestiva alla mia amica. Intanto Vi ringrazio ancora per la Vs disponibilità.
Gianluca