Titolo ana con immunofluorescenza indiretta
Buongiorno,
negli ultimi 15 mesi ho eseguito 4 volte un controllo sugli ANA, la prima volta positivi 1:600 (pattern mid-body+centromerico), la seconda positivi 1:1200 (pattern centromerico), la terza (fatti in altra provincia) positivi 1:320 (pattern centromerico), a marzo 2009 positivi 1:2400 (pattern centromerico).
Mi sembra di aver letto nella risposta ad un consulto, fornita dal Dott. Bianchi, che il titolo degli ANA può assumere i seguenti valori: 1:80, 1:160, 1:320, 1:640, 1:1280 ecc...
Qualcuno potrebbe spegarmi perchè quando eseguo gli esami nella mia provincia i valori del titolo sono diversi (1:600 anzichè 640, 1:1200 anzichè 1280, 1:2400 anzichè 2560)?
Mi hanno diagnosticato una connettivite indifferenziata ma a parte gli ANA positivi da più di un anno non ho nessun altro sintomo, ora però il valore dell'ultimo esame mi spaventa un po'...
Un grazie di cuore a chi vorrà rispondermi.
negli ultimi 15 mesi ho eseguito 4 volte un controllo sugli ANA, la prima volta positivi 1:600 (pattern mid-body+centromerico), la seconda positivi 1:1200 (pattern centromerico), la terza (fatti in altra provincia) positivi 1:320 (pattern centromerico), a marzo 2009 positivi 1:2400 (pattern centromerico).
Mi sembra di aver letto nella risposta ad un consulto, fornita dal Dott. Bianchi, che il titolo degli ANA può assumere i seguenti valori: 1:80, 1:160, 1:320, 1:640, 1:1280 ecc...
Qualcuno potrebbe spegarmi perchè quando eseguo gli esami nella mia provincia i valori del titolo sono diversi (1:600 anzichè 640, 1:1200 anzichè 1280, 1:2400 anzichè 2560)?
Mi hanno diagnosticato una connettivite indifferenziata ma a parte gli ANA positivi da più di un anno non ho nessun altro sintomo, ora però il valore dell'ultimo esame mi spaventa un po'...
Un grazie di cuore a chi vorrà rispondermi.
[#1]
Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Tradizionalmente le tecniche IFI sono state sviluppate a partire da una diluizione base di 1:10, e tutti gli altri titoli appartengono alla sequenza di raddoppio di qs. diluizione iniziale (10, 20, 40, 80, 160 ecc.).
Di raddoppio in raddoppio si moltiplicano anche le piccole inaccuratezze di pipettaggio per cui alla fine i numeri (1:600 o 1:640) hanno un valore relativo, conta "il logaritmo in base 2", ossia l'ordine di grandezza della diluizione. Alcuni quindi, non a torto, semplificano il titolo riducendo deliberatamente le cifre significative, in quanto esprimono una accuratezza apparente superiore quella reale.
Corollario: da 1:1200 (1280) a 1:2400 (o 2560) in realta' c'e' la stessa distanza (una diluizione) che passa da 1:80 a 1:160.
A livello clinico si intende che tutti i valori espressi hanno una incertezza del tipo "piu' o meno una diluizione" per cui 1:1280 potrebbe anche essere 1:640 o 1:2560. Questo perche' la positivita' di un vetrino non e' una cosa tutto o nulla, ma una gradazione di verde piu' o meno intensa o piu' o meno sfumata, che uno giudica positiva o negativa un po' per confronto con un campione di cut-off, e un po' in modo soggettivo.
Diversi osservatori, o lo stesso osservatore in due distinte letture, o letture distinte dello stesso campione allestito in replicato, possono dare letture variabili.
Alla fine nel suo caso si constata che continua a esserci quel tipo di autoanticorpo, con titoli stabilmente medio-alti, e questo e' il succo.
Poi un vetrino non fa malattia, quindi e' solo un dato che incameriamo in vista di eventuali futuri sviluppi della situazione clinica.
Di raddoppio in raddoppio si moltiplicano anche le piccole inaccuratezze di pipettaggio per cui alla fine i numeri (1:600 o 1:640) hanno un valore relativo, conta "il logaritmo in base 2", ossia l'ordine di grandezza della diluizione. Alcuni quindi, non a torto, semplificano il titolo riducendo deliberatamente le cifre significative, in quanto esprimono una accuratezza apparente superiore quella reale.
Corollario: da 1:1200 (1280) a 1:2400 (o 2560) in realta' c'e' la stessa distanza (una diluizione) che passa da 1:80 a 1:160.
A livello clinico si intende che tutti i valori espressi hanno una incertezza del tipo "piu' o meno una diluizione" per cui 1:1280 potrebbe anche essere 1:640 o 1:2560. Questo perche' la positivita' di un vetrino non e' una cosa tutto o nulla, ma una gradazione di verde piu' o meno intensa o piu' o meno sfumata, che uno giudica positiva o negativa un po' per confronto con un campione di cut-off, e un po' in modo soggettivo.
Diversi osservatori, o lo stesso osservatore in due distinte letture, o letture distinte dello stesso campione allestito in replicato, possono dare letture variabili.
Alla fine nel suo caso si constata che continua a esserci quel tipo di autoanticorpo, con titoli stabilmente medio-alti, e questo e' il succo.
Poi un vetrino non fa malattia, quindi e' solo un dato che incameriamo in vista di eventuali futuri sviluppi della situazione clinica.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10.1k visite dal 03/04/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.