Continuo indolenzimento gamba sinistra

Buongiorno, mi chiamo Roberto, ho 38 anni, e scrivo per richiedere un consulto su un problema di continuo indolenzimento alla gamba sinistra che descriverò in dettaglio con uno storico degli eventi. Premetto che da 15 anni svolgo regolare attività escursionistica ed alpinistica praticamente ogni fine settimana con salite con dislivelli mediamente fra i 1000 e i 1400 m in salita, durante tutto l’anno, per cui ho sempre camminato molto. Prima degli eventi che andrò a descrivere effettuavo anche attività di corsa leggera e giri in bicicletta saltuariamente. Mi scuso se sarò lungo e dettagliato nella descrizione ma non riesco a venire a capo dei problemi che ho alla gamba sinistra e magari tali dettagli possono essere utili ad altre persone con un problema simile al mio.

Nel 2005 e nel 2006 ho effettuato una intensa attività escursionistica e a partire dalla metà del 2006 ho iniziato ad avere un dolore all’interno della coscia sinistra quando, dopo una pausa durante una escursione in salita o anche in piano (sia sedendomi che rimanendo in piedi), riprendevo a camminare. Il punto esatto del dolore è nel muscolo o tendine (non saprei) con cui la coscia si attacca internamente al bacino, in pratica in quel legamento che si sente nella zona pubica subito in altro a sinistra del testicolo sinistro. Il dolore compariva nel primo movimento della gamba sinistra dopo aver effettuato la pausa, come se ad aprire o muovere in avanti o lateralmente la gamba sinistra si dovesse forzare tale legamento, con una sensazione di resistenza da parte del legamento, una sorta di forte contrazione (l’immagine che mi viene da associare è la resistenza di un grosso ramo di legno che viene aperto per la sua lunghezza…). Il tipo di dolore è un misto di fitta e crampo molto localizzato nel punto sopra detto, che non coinvolge il resto della coscia e nemmeno il testicolo (nessun dolore al testicolo o zona limitrofa), ma in alcuni casi si propaga come uno spillo verso la zona anale. Il dolore è molto rapido e passa subito dopo il primo o secondo movimento della gamba e riprendendo a camminare scompare del tutto, ma ricompare ad una successiva sosta e ripresa di camminata.

Per alcuni mesi fra fine 2006 e primo trimestre 2007 ho giustificato il dolore come un affaticamento della gamba dovuto all’intensa attività escursionistica e quindi ho diminuito l’attività, riducendo ad 1 o 2 escursioni al mese. In ogni caso durante la settimana a riposo non si presentava affatto, ma solo sotto sforzo nel cammino in salita durante le escursioni.

A fine aprile 2007 ho subito una sorta di colpo della strega alla schiena a causa di uno scorretto sollevamento di uno scatolone, piegando la schiena a gambe tese invece di flettermi sulle ginocchia. E qui sono iniziati i guai per cui richiedo questo consulto: tale evento traumatico si è manifestato come una forte fitta dolorosa, tipo scossa elettrica, che si è propagata orizzontalmente nella zona lombare e poi è discesa lungo il bacino e entrambe le gambe, facendomi cadere in ginocchio e lasciandomi con tutto il bacino indolenzito e le gambe tremanti. Mi sono subito seduto e poi steso a letto e pian piano è passata, ma nelle ore successive mi è rimasto un dolore nella zona del coccige che mi rendeva un po’ doloroso lo stare in piedi e camminare. Tre giorni prima avevo effettuato una normale escursione in montagna senza problemi, a parte quel fastidio all’interno coscia sinistra sopra descritto che comunque persisteva durante le escursioni.

Per alleviare il dolore alla zona lombare e coccige dovuto allo stiramento ho utilizzato pomata Fastum Gel e sono andato dal medico due giorni dopo l’evento per una visita, il quale mi ha dato antinfiammatorio Volfast solubile e prescritto una RX colonna lombo-sacrale ed esercizi di stratching della zona lombare. Nelle 2 settimane successive ho continuato con la pomata, i cerotti antinfiammatori per la schiena Flector e l’antinfiammatorio Voltfast, effettuando anche una escursione abbastanza leggera in montagna che non mi ha dato alcun fastidio, solo un indolenzimento nella zona del coccige. La 3° settimana mi sentivo molto meglio ed ho effettuato un giro in montain bike con qualche salita e qualche strada di campagna, ma dal giorno dopo ho iniziato ad avere un dolore, non forte ma fastidioso, al coccige e al nervo sciatico sinistro dal gluteo al polpaccio. Tale dolore compariva iniziando a camminare dopo essere stato seduto o essere rimasto in piedi e spariva successivamente con un andamento caratteristico: sveglia al mattino nessun dolore, seduto in treno nessun dolore, scendo dal treno e inizio a camminare presenza del dolore, mi risiedo per 5 minuti e riprendo a camminare il dolore sparisce.

Il dottore mi ha prescritto 5 iniezioni di Voltaren + Muscoril consecutive, una al giorno (le avevo già fatte 12 anni prima a causa di una sciatalgia durante il servizio militare, poi scomparsa a seguito di tali iniezioni e riposo). Il dolore si è attenuato ma è sempre rimasto un indolenzimento variabile al coccige e alla gamba sinistra, per cui ho iniziato a mettere 2-3 volte al giorno la pomata Muscoril, ma sospendendo l’antinfiammatorio Voltfast, già sospeso prima delle iniezioni.

Dato che la situazione non si risolveva ho fatto una visita ortopedica, ormai a circa 40 giorni dall’evento dello stiramento alla schiena (inizi giugno 2007), l’ortopedico non ha rilevato particolari gravità e i ha prescritto una RNM LOMBO SACRALE e di praticare nuoto e esercizi di ginnastica posturale. Per tutto il mese di giugno e luglio ho continuato ad avere indolenzimento alle gambe e nervo sciatico sinistro, a tratti coccige e fitte varie a seconda dei movimenti ed ho ripreso ad usare la pomata Muscoril ed ho continuato a fare nuoto in stile libero e dorso 2 volte la settimana ottenendo un buon miglioramento ma senza che l’indolenzimento passasse. La RNM ha evidenziato una modestissima protrusione del disco vertebrale a livello L4-L5 che a parere dell’ortopedico non giustificava il continuo dolore al nervo sciatico e quindi mi ha prescritto una RX all’anca sinistra e una EMG alla gamba sinistra + vitamina B12 (Benexol) per rafforzare il nervo sciatico.

Ecco i risultati delle varie indagini:

1. RX COLONNA LOMBO-SACRALE e RX SACRO-COCCIGE (04-06-2007): non evidenti lesioni ossee focali. Angolo sacrale acuto con riduzione dello spazio discale L5-S1. Conservati i restanti spazi discali. Metameri di regolare altezza e morfologia, in asse.

2. RNM LOMBO SACRALE (16-06-2007): indagine eseguita con sezioni sagittali TSE T1 e T2 pesate e sezioni assiali TSE T2 pesate. Diametri canalari ossei nei limiti di norma. A L4-L5 è presente modestissima e focale protrusione mediana posteriore con appoggio sulla superficie ventrale del sacco durale. Normocontenuti i restanti dischi intersomatici esaminati. Normale il segnale del cono midollare.

3. RX ANCA SINISTRA (12-07-2007): si rileva iniziale appuntamento artrosico del ciglio osseo del tetto acetabolare. La congruenza dell’anca è normale e lo spazio articolare coo-femorale non è significativamente compromesso in ampiezza. Non si rilevano alterazioni osteo-strutturali né significative calcificazioni periarticolari. Fleboliti nello scavo pelvico.

4. Elettromiografia ENG-EMG (12-07-2007): nella norma, normale ogni zona esaminata della gamba sinistra

Da tali risultati l’ortopedico ha diagnosticato una probabile pubalgia, mentre non reputa che ci siano problemi articolari particolari e mi ha prescritto il farmaco Cartago per l’appuntimento artrosico.

A distanza di 4 mesi dall’evento traumatico alla schiena la situazione è la seguente:

- continuo a fare nuoto 2 volte la settimana ed esercizi di ginnastica posturale 2-3 volte la settimana

- l’indolenzimento al coccige e alla zona lombare è sparito, sebbene ogni tanto sia presente qualche fitta a seconda dei movimenti

- il fastidio al nervo sciatico si è attenuato e si presenta a seconda dei movimenti o attività svolte

- il dolore all’interno coscia durante le escursioni si presenta meno spesso e di minore intensità, soprattutto rialzandomi in piedi dalla posizione di accosciata o dopo essere stato seduto per una pausa di riposo durante il cammino

- restano i seguenti problemi alla gamba sinistra:

a) indolenzimento nella parte alta del gluteo sinistro a livello di pelle, una sorta di bruciore e indolenzimento a livello superficiale che sento toccando con la mano, a volte mi sembra che la zona sia più calda rispetto al resto del gluteo. Si tratta della zona in cui ho fatto 3 iniezioni di Voltaren+Muscoril, il fastidio era presente anche nel gluteo destro nella zona delle altre 2 iniezioni ma poi è passato

b) indolenzimenti variabili alla gamba sinistra:
- modesto ma fastidioso dolore tipo crampo o chiodo nella parte alta o centrale o esterna del gluteo
- dolore tipo breve crampo o “incordamento” all’attacco della gamba nella parte anteriore, in zona inguinale
- a volte indolenzimento al nervo sciatico
- indolenzimento di tutta la coscia con sensazione di laccio all’attacco della gamba al bacino
- indolenzimento misto a sensazioni di fitte, aghi, punture e bruciore variabili, a volte nell’interno coscia anche fino a sopra il ginocchio, a volte lengo i muscoli frontali della coscia, a volte all’esterno, a volte al polpaccio, a volte al ginocchio; non si tratta di dolore persistente e neanche forte, ma variabile e fastidioso
- senso di pesantezza della gamba e di minore forza muscolare nel sollevarla e tenerla sollevata, sia stando in piedi che stando seduto; nessun dolore nel mettermi calzini o nell’allacciarmi le scarpe
- senso di pressione sul retro della coscia stando seduto e su tutta la gamba
- indolenzimento e vago formicolio sotto le dita esterne del piede sinistro (mignolo, anulare e medio), come quando una gamba si “addormenta”
- a volte fitte al bacino e nella zona anale o sinfisi pubica o arco pubico
- nessuno dolore alla palpazione e alla mobilitazione manuale della gamba
- spesso le fitte e l’indolenzimento descritto è presente al mattino o dopo essere stato seduto a lungo e si attenua durante il movimento: ad esempio nessun particolare problema durante un’escursione in salita, indolenzimento invece in discesa
- lieve scatto o schiocco interno nella parte medio-alta della gamba, non nell’anca, nel portare la gamba da distesa verso il petto durante lo stretching della zona lombare in posizione distesa supina

L’ortopedico ha licenziato la cosa come pubalgia, per cui dalla prossima settimana inizio a fare delle sedute con un fisioterapista sportivo, ma ho trovato molteplici cause per questi tipi di sintomi (coxartrosi, pubalgia, algodistrofia, sciatalgia, osteo-artropatia pubica), per cui vorrei sapere se:

- la cosa è dovuta all’appuntimento artrosico rilevato e ha a che fare con una coxartrosi (che però immagino dovrebbe essere ben più dolorosa e invalidante e relativa alla cartilagine della testa del femore)
- se si tratta di sciatalgia o un qualche tipo di pubalgia
- se si tratta di osteo-artropatia pubica
- se ha a che fare con le fleboliti rilevate dalla RX all’anca
- se può essere un problema di tipo vascolare e se può essere legato al varicocele sinistro a cui sino stato operato 14 anni fa (ma non mi sembra di presentare i problemi che avevo a quel tempo e dovuti al varicocele)
- se può essere un problema legato ad infiammazione del bacino causata da emorroidi di I-II tipo a cui sono soggetto con eventi saltuari
- se può trattarsi di ernia inguinale
- se può trattarsi di un intrappolamento nervoso
- quali indagini devo ancora fare (RNM e/o TC alla gamba? Scintigrafia ossea? Erniografia? Ecografia per evidenziare lesioni tendinee o muscolari? Test lidocaina?)
- quali trattamenti effettuare? Intervento con radiofrequenze per la riparazione dei tessuti tendineii? Ultrasuoni? Ionoforesi? Terapie farmacologiche? Trattamento conservativo cinesiterapico? Intervento chirurgico di Nesovic?
- a quale tipo di specialista rivolgermi? Un altro ortopedico? Un fisiatra? Altro?
Vi ringrazio di cuore, il vostro servizio di consulenza è davvero nobile.
Ringrazio per la pazienza e per ogni utile indicazione!
[#1]
Attivo dal 2003 al 2012
Medico fisiatra
La sua descrizione precisa e minuziosa mi ha fatto pensare, vista anche il referto della risonanza che testualmente cita :"Diametri canalari ossei nei limiti di norma. A L4-L5 è presente modestissima e focale protrusione mediana posteriore con appoggio sulla superficie ventrale del sacco durale" mi ha fatto pensare che il suo problema sia secondario alla protrusione a livello L4-L5 e che in precedenza vi fosse una pubalgia.Ritengo che, prima di eseguire ulteriori esami che potrebbero non essere necessari,sia indispensabile una visita da un fisiatra ed eventualmente da un neurochirurgo. cordiali saluti
[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Buonasera, la ringrazio per la risposta. Sono stato ieri da un osteopata che ha rilevato un blocco articolare all'anca destra che per compensazione della postura ha comportato la pubalgia alla gamba sinistra. Con 2 sedute dovrebbe risolvere la cosa, ma andrò sicuramente anche ad un controllo da un fisiatra.

Cordiali saluti
[#3]
Dr. Roberto Sergi Medico fisiatra 71 3 4
dalla descrizione direi che tutto riconduce ad una pubalgia per quanto riguarda il dolore peri-inguinale, dovuto alla sollecitazione muscolare in montagna.
La Lombosciatalgia non ha correlazione invece con la pubalgia.
Questi sono due episodi diversi non correlati.
Per la lombosciatalgia: ha già fatto abbastanza terapia "d'urto", secondo me. L'ideale è, visto che il dolore sciatalgico persiste, eseguire una terapia più accettabile dal punto di vista gastrointestinale per tempi prolungati: neurotrofici (tipo vitamine gruppo B), altalgici puri (tramadolo)e/o fans di nuova generazione(cox2), antalgici per neuropatia (come gabapentin e derivati), kinesiterapia vertebrale.
per la pubalgia: mesoterapia e laser (eventualmente ultrasuoni, attenzione però ai testicoli!)
lo specialista ideale?
il neurochirurgo o l'ortopedico, come gli altri chirurghi, vanno benissimo quando ci sono le indicazioni all'intervento (che qui non ci sono, a sentire la RM e la clinica).
Però l'importante non è la specializzazione del medico, ma la sua competenza in materia.

dott. Roberto Sergi

[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Buongiorno Sig. dottori, dopo la visita da un fisioterapìsta osteopata, che ha riscontrato un blocco all'anca destra che comportava scompensi posturali a quella sinistra, la situazione nei giorni successivi era migliorata, ma ieri mattina è insorto un nuovo problema: mi sono seduto sul divano e mi sono piegato in avanti lentamenta, senza bruschi movimenti, e mentre mi allacciavo la scarpa destra è insorto un acuto dolore crescente nella zona lombare sinistra, dal gluteo verso l'alto fino a quasi metà schiena e verso il basso lungo la parte alta della gamba. Il dolore è rimasto per tutto il giorno, un po' attenuato da una pomata antiinfiammatoria, e si presenta nel piegarmi verso il basso o nel flettere le gambe verso il petto stando supino, tipo di esercizio per l'allungamento dei muscoli lombari che faccio da mesi e che fino al giorno prima nn mi aveva dato alcun fastidio. A tale dolore si è associato poi anche un continuo indolenzimento nella parte anteriore del fianco sinistro, in prossimità della milza, nella zona inguinale sinistra e nell'anca all'attacco della coscia sinistra sopra la testa del femore (in cui è stato rilevato un leggero appuntimento artrosico che non dovrebbe comportare particolari fastidi a detta dell'ortopedico e del fisioterapista), con delle fitte, e crampi che vanno e vengono, a volte anche nella zona di contatto dell'osso del bacino/anca con la sedia, un indolenzimento generale del bacino, un po' di dolore nel premere nella zona della milza, nessun dolore nel contrarre i muscoli addominali. L'indolenzimento è continuo e maggiore stando seduto e nel piegarmi in avanti da seduto ed è presente sia sul lato sinistro della zona lombare che nella zona anteriore sinistra come detto sopra.

Ad una nuova seduta il fisioterapista ha detto che si è trattato di una contrattura di un muscolo (plessus o qualcosa del genere, non rticordo il nome del muscolo) e con un altro po' di mobilitazioni il dolore è passato, ma la situazione generale della gamba sinistra continua ad essere variabile: un po' meno dolorante, ma resta il senso di pesantezza e il formicolio sotto le dita del piede sinistro, indolenzimento all'attacco della gamba, al gluteo verso il coccige, lungo la gamba sul retro, nei muscoli lombari di sinistra (soprattutto stando in piedi e a letto dopo 6-7 ore supino, passa se mi metto di fianco e ranicchiato, dormo su un materasso in lattice super comodo e con tutti i crismi ortopedico-posturali, così dice la ditta fornitrice).

Possibile che sia dovuto tutto a problemi posturali e a conseguenza della possibile pubalgia dovuta a sovraccarico nella mia attività alpinisitca o alla sciatalgia dovuta alla protrusione del disco vertebrale (non così importante a detta di ortopedico e fisioterapista)? Avrò problemi ogni volta che faccio un qualche gesto leggero come allacciarmi una scarpa lentamente?
Col nuoto stava passando tutto.... Che altro può esserci?
Grazie per l'attenzione!
[#5]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Buongiorno Dottori,

torno ad aggiornare la mia situazione in merito al continuo indolenzimento alla gamba sinistra:

a fine settembre ho effettuato una visita da un neurochirurgo, secondo il quale c'è una sospetta patologia da compressione L5-S1 e mi ha suggerito una radiografia lombo-sacrale in flesso estensione il cui risultato è stato:

RX RACHIDE LOMBO-SACRALE IN FLESSO-ESTENSIONE (25-09-2007): i metameri lombo-sacrali sono normoconformati e non si rilevano alterazioni osteo-strutturali focali.
A livello degli spazi discali D12-L1 e L1-L2 si proiettano piccole calcificazioni distrofiche.
L’ampiezza degli spazi discali lombari non è significativamente compromessa, ma lo spazio L5-S1 è leggermente assottigliato dorsalmente.
L’ampiezza dei forami di coniugazione è normale.
L’ampiezza dei movimenti di flesso-estensione è notevolmente ridotta. (*)
Il quadro radiologico non è significativamente evoluto rispetto ad un precedente del giugno scorso.

(*) Il radiologo mi ha detto di fermarmi nella flessione in avanti, ma io sarei tranquillamente rrivato a toccarmi le punte dei piedi, non ho problemi a farlo… All’indietro invece mi sono piegato di meno

Il neurochirurgo ha suggerito il mantenimento dell'attività nuoto per 6 mesi e se non si risolve propone un intervento per inserimento dispositivo interspinoso ammortizzante! Quando l'ho detto al mio medico, ad un fisiatra ed il mio fisioterapista mi hanno detto di non fare assolutamente alcun intervento chirurgico che si rischia solo di peggiorare le cose, al limite meglio tenermi i dolori!

A ottobre ho anche fatto una visita urologica per escludere la possibilità di una recidiva al varicocele sinistro a cui sono stato operato (legatura) 14 anni fa.
DIAGNOSI: patologia da compressione L5-S1, no problemi urologici o recidive da varicocele sinistro

Ho fatto poi delle altre sedute di fisioterapia (2 + 3 per blocco muscolatura cervicaleintercorso nel frattempo...), ma poi, dopo una camminata in montagna, il dolore nella zona del coccige e lombo-sacrale è tornato.

Sono quindi andato da un fisiatra (6 novembre)
tutto normale,mobilità su titti i piani, negativi tutti i test che ha fatto e manovre varie,ma presume una tendinite dei muscoli adduttori e mi ha prescritto un ciclo di 3 onde d’urto.

Una nuova visita del fisioterapista con test vari per verificare legami con masticazione o sforzo nella vista ha evidenziato un generale stato di debolezza e stress muscolare (definito da lui switching) e ancora infiammazione della zona lombare-sacrale, nonché ridotta forza alle gambe premendo in zona sacrale.
Mi ha prescritto 4 terapie con correnti RTC ed in effetti è molto diminuito l’indolenzimento in zona lombare-sacrale, ma rimane l'indolenzimento generale della gamba sinistra, che sento dura, legata (non sciolta) a camminare, con fitte e sensazioni di aghi e spilli e tirate variabili ovunque, in particolare nella zona della sinfisi pubica, nell'attacco dei muscoli all'osso pubico, all'interno della coscia in zona inguinale, al'interno del ginocchio (che continua a scrocchiare, nel fletterlo con scrocchio finale dopo una decina di flessioni, poi smette, senza dolore), spesso le fitte e l’indolenzimento descritto sono presenti al mattino o dopo essere stato seduto a lungo e si attenuano con lo stratching e il nuoto o stando disteso, nessun fastidio durante il sonno, ridotta mobilità della gamba nel fletterla piegata da disteso verso la gamba destra, come se ci fosse un blocco all’interno della coscia che non mi permette di fletterla di più, presenza di indolenzimento nel fare questo movimento.

Continuo a fare stratching, nuoto e a prendere vitamine del gruppo B, ogni tanto uso la pomata Muscoril, ho definitivamente sospeso le escursioni in montagna (sperando di riprenderle a primavera o inizio estate se tutto passerà)

E allora ecco le domande:

- se si tratta di pubalgia, come si cura in modo definitivo?
- le onde d'urto prescritte dal fisiatra servirannoa qualcosa?
- le correnti RTC fanno stare meglio momentaneamente o risolvono l'infiammazione?
- cosa devo fare perché la gamba non abbia più tutti questi indolenzimenti e fitte? ormai sono 7 mesi....

Spero in qualche cortese risposta, cordiali saluti

Roberto
[#6]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Un aggiornamento per chi legge e che potrebbe trovare utili tali note:

tramite le seguenti pratiche:

- 4 trattamenti osteopatici
- nuoto 2 volte la settimana
- palestra per rafforzamento muscoli addominali e dorsali 2 volte a settimana
- stratching quasi ogni sera

il problema alla gamba si è praticamente risolto, rimangono degli indolenzimenti in zona lomdo sacrale, soprattutto stando supino a letto dopo 5-6 ore di sonno

Per la pubalgia oltre al trattamento con l'osteopata ho effettuato 3 terapie ad onde d'urto sui muscoli adduttori, ma a detta del terapista i risultati si vedranno entro 1-2 mesi, la situazione è migliorata ma non scomparsa, comunque sono passati quasi del tutto i vari indolenzimenti continui, fitte e pizzicori

Saluti a tutti
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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