Rottura v metatarso

Buongiorno,
lo scorso 29 agosto giocando a calcetto ho subito una frattura del V metatarso del piede sinistro. Inizialmente, credendo fosse una semplice distorsione, non sono andata al prontosoccorso, fino al giorno 31, periodo in cui ho tenuto ferma la gamba in alto con ghiaccio ed una schiuma apposta per traumi di questo genere, che hanno sgonfiato un po' il piede.
Nel frattempo questo è diventato rosso e poi nero all'altezza di quella che poi è stata accertata come una frattura.
Il 31 ho fatto le lastre e messo un gesso che toglierò l'1 ottobre.
Detto questo vorrei sapere se è normale sentire ogni tanto del dolore e qualche pulsazione.
Da precisare che non sto appoggiando a terra il piede, a parte in qualche rarissima occasione, nella quale non carico assolutamente il peso.
Ho letto molti post nei quali si diceva che 30 giorni potrebbero non bastare. Vorrei sapere se ci sono degli alimenti specifici che possano aiutare la calcificazione e se i molti casi che ho sentito di persone alle quali dopo il primo gesso ne è stato messo un altro sono sporadici o frequenti.
Inoltre sto facendo delle punture giornaliere per evitare trombosi. Hanno prescritto 3 scatole da 10 ciascuna, da fare tutti i giorni. Io credo che finirò le inizioni uno, due giorni prima: è meglio comprare un'altra scatola e farle fino all'ultimo giorno di gesso? Alcuni hanno detto che questo tipo di punture non va fatto per più di 20 giorni di fila.

Grazie per l'attenzione
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Andiamo per ordine:
1. il tempo relativo all'immobilizzazione ed alla presunta risoluzioen della frattura, deve tenere conto, non solo dei tempi necessari affinchè avvenga la formazione di callo osseo, ma anche dell'età del paziente (e lei è molto giovane, il che rappresenta un fattore positivo); ritengo, pertanto, che 30-40 giorni siano sufficienti
2. Il carico su un qualunque osso che abbia subito frattura, o meglio, le stimolazioni vibratorie, facilitano la consolidazione ossea, ovviamente "cum grano salis": camminare su un piede fratturato non è cosa intelligente e certamente non risolverà prima una qualunque frattura (non è il suo caso)!
3. La dieta mediterranea è una dieta perfettamente bilanciata, tale da soddisfare le svariate necessità dell'organismo, ivi comopreso l'adeguatoa assunzione di calcio (1500 mg/die): se lei mangia un pò tutto, non deve fare altro che proseguire con la sua dieta abituale. In ogni caso, come già detto, l'adeguato apporto metabolico per l'osso è rappresentato da 1500 mg di calcio e 880 UI di vitamina D al giorno
4. L'eparina a basso peso molecolare (la puntura che fa ogni giorno sulla pancia) ha lo scopo di prevenire le potenziali trombosi secondarie all'immobilizzazione dell'arto: quando inizierà la fase di rieducazione al carico potrà sopsendere tale terapia, che non le procura alcun tipo di problema (le faccio un piccolo esempio: la prevenzione primaria nel paziente fratturato di femore ed operato, prevede un periodo di terapia con eparina di 45-60 giorni...e non è morto nessuno per questo)
5. mentre ha il piede immobilizzato in apparecchio gessato, può già iniziare un ciclo di magnetoterapia, che favorirà una più rapida consoludazione della rima di frattura; rimosso uil gesso le suggerisco di effettuare una visita fisiatrica, così che il collega possa darle ulteriori suggerimenti , terapie e cure

Dr. Mirko Parabita

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta.
Lunedì 1 ottobre toglierò il gesso dopo 32 giorni + due giorni iniziali senza averlo messo, ma avendo tenuto la gamba quasi immobile.
Adesso sento del dolore che credo dipenda un po' dalla stagione umida e un po' dal gesso sempre appoggiato al punto che si era fratturato.
Mi auguro che sia tutto nella norma e che tra tre giorni possano rimuovere il gesso e farmi cominciare la riabilitazione a piede nudo.
Grazie ancora dell'accurato consulto, la tengo aggiornata nel caso ci fossero problemi
[#3]
Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Ok. In bocca al lupo....
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