Ematoma polpaccio

Buongiorno, di eta' 45 anni, il giorno 8 Dicembre ho subito un infortunio con strappo del gemello interno del polpaccio in zona miotendinea. la diagnosi ecografica e' stata: "Al controllo attuale a circa 2 giorni dall'evento traumatico si evidenzia una rottura miofasciale di alto grado a carico della giunzione miotendinea distale del gastrocnemio interno (tennis leg di origine intrinseca anche se dall'anamnesi del paziente non si esclude un'origine estrinseca post-contusiva) con ampio stravacco emorragico in sede di lesione ancora in fase di colliquazione e ampia imbibizione edematosa adiacente che si estrinseca anche ai tessuti molli superficiali".
Dopo 10 giorni di tecarterapia, diodinamica e laser, con rialzi, kinesiotape e fascia elastica, la situazione ecografica e' migliorata e il referto recita : "Al controllo attuale a circa 10 gg dall'evento traumatico il quadro precedentemente segnalato appare ora riconducibile (visto il netto miglioramento) ad una lesione di tipo estrinseco (post-contusivo). Alla luce di questo attualmente si segnalano gli esiti di una lesione contusiva di alto grado del muscolo gastrocnemio mediale con lesione muscolare associata; si segnala un ematoma in sede di lesione di oltre 3,5 x 1,8 cm che appare non colliquato e in fase di organizzazione e quindi non pronto per un'eventuale aspirazione ecoguidata; tale ematoma e' situato nel contesto di una piu' ampia area di imbibizione edematosa post-contusiva che misura circa 5 cm".

Preciso che sto proseguendo la terapia con tecar e linfodrenaggio, e che la mia situazione clinica e' sempre stata migliore di quella ecografica, in quanto ho sempre camminato mai zoppicando e riesco ora a riprendere una lieve attivita' sportiva (facevo nuoto, ciclismo e running).

Premesso cio', il problema mi pare ora piu' l'ematoma che la lesione in quanto tale, e a questo proposito ho alcuni dubbi:
1. e' bene fare molto movimento per favorire l'assorbimento dell'ematoma, come mi hanno consigliato, o al contrario e' meglio il riposo ?
2. oltre alla tecar e eventuali ultrasuoni, e al movimento, quali altre cose potrei fare per evitare l'organizzazione dell'ematoma, fibrosi, miositi ed altre conseguenze che mi preoccupano molto;
3. e' normale che a 20 gg dall'infortunio provi ancora leggero dolore a camminare in salita e che alla palpazione, l'area dolente (che e' piu' bassa rispetto alla rottura, quindi al centro del polpaccio) l'area dolente non sia diminuita ?
4. in ipotesi normale, quali saranno i tempi di riassorbimento completo dell'ematoma;
5. ci sono farmaci che potrebbero favorire la guarigione ?
6. uno dei medici che mi sta seguendo mi ha proposto di fare i fattori di crescita del sangue: alcuni sostengono che a questo punto e' troppo tardi, altri invece che potrebbero diminuire i rischi di ricadute. Volevo un parere in merito.

Grazie mille per le risposte alle mie numerose domande.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
No, il problema e'soprattutto la lesione di 5 cm. piuttosto che l'ematoma. A 20 gg di distanza la lesione e'solo in via di iniziale riparazione e l' ematoma in via di iniziale organizzaizone (vedi ecografia che conferma quanto le sto dicendo).
I tempi biologici per la guarigione di uan lacerazione muscolare cosi'imporatnte sono di almeno 45 gg per una riparazione primaria, ma poi e'necessario una lunga e attenta progressiva riabilitazione per favorire il processo di rimodellalamento della cicatrice.
La guarigione avviene infatti con un processo che non e'definitivo. Traduzione. Le prime cellule che vengono costruite nel contesto della lesione sono di tessuto connettivo lasso. Successivamente vengono sostituite da un tessuto piu'robusto simile al tessuto connettivo compatto. A questo punto il gap della lesione e'colmato, ma la qualita' biomeccanica di questo tessuto di riparazione e'pessima.
Traduzione: il tessuto cicatriziale non ha assolutamente le caratteristiche di elasticita'e contrattilita'del tessuto muscolare normale.
Per arrivare ad una vera guarigione occorre duqnue una lunga riabilitazione che, imponendo delle sollecitazioni meccaniche controllate al tessuto rigenerato, lo induca ad assumere progressivamente, nel tempo, caratteristiche via via sempre piu'vicine a quelle di un tessuto sofisticato come quello muscolare.

Date queste premesse potro'rsponderle solo parzialmente alle sue domande dato che molto dipende dalla valutazione clinica diretta impossibile via internet.

1. e' bene fare molto movimento per favorire l'assorbimento dell'ematoma, come mi hanno consigliato, o al contrario e' meglio il riposo ?
- dipende dall' entita'della lesione: con 5 cm di lesione forse e'meglio attendere;
2. oltre alla tecar e eventuali ultrasuoni, e al movimento, quali altre cose potrei fare per evitare l'organizzazione dell'ematoma, fibrosi, miositi ed altre conseguenze che mi preoccupano molto;
- l' organizzaizone dell' ematoma e' fisiologica ed e' attesa; il resto non e'un problema per il momento;
3. e' normale che a 20 gg dall'infortunio provi ancora leggero dolore a camminare in salita e che alla palpazione, l'area dolente (che e' piu' bassa rispetto alla rottura, quindi al centro del polpaccio) l'area dolente non sia diminuita ?
- le ripeto: 5 cm di lesione richiedono almeno 40 gg di tempo per una iniziale guarigione;
4. in ipotesi normale, quali saranno i tempi di riassorbimento completo dell'ematoma;
- dipende dai casi e dalla gestione del paziente; in alcuni casi anche 3 o 4 mesi;
5. ci sono farmaci che potrebbero favorire la guarigione ?
- se intende la rapidita' della formazione del tessuto: no; i tempi biologici non sono comprimibili;
6. uno dei medici che mi sta seguendo mi ha proposto di fare i fattori di crescita del sangue: alcuni sostengono che a questo punto e' troppo tardi, altri invece che potrebbero diminuire i rischi di ricadute. Volevo un parere in merito.
- i fattori di crescita a 20 gg di distanza (ora sono ormai 30 gg) di una lesione che sta gia'guarendo da sola non hanno indicazione; il loro uso inoltre non e'condiviso e non trova consenso sufficiente;

Cordialita'
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille.
Premetto che alla prima eco la dimensione della lesione fu stimata in 3,5 cm mentre i 5 cm si riferivano all'edema.
Al terzo controllo ecografico, effettuato ieri, la diagnosi e' stata: "al controllo attuale a circa 28 giorni dall'evento traumatico si segnalano gli esiti di una lesione contusiva di alto grado del muscolo gastrocnemio mediale con lesione muscolare associata; attualmente si segnalano gli esiti di un ematoma in sede di lesione che appare in fase di risoluzione con presenza di due areole di imbibizione edematosa post-contusiva che misurano circa 0,5 cm".
A questo punto l'ecografista (comunque molto esperto) ha parzialmente riveduto la prima diagnosi, dicendo che secondo lui si tratta di una lesione non intrinseca (strappo per allungamento) ma estrinseca (grande botta), quindi, anche considerando la mia situazione clinica quasi perfetta (ormai cammino anche sui talloni) e' normale che i tempi si siano cosi' ridotti.
Non mi spiego come e' possibile una svista iniziale cosi' importante, e se il cambio di terapia, che ora prevede esclusivamente recupero di massa muscolare tramite elettrostimolazione e qualche esercizio, sia corretta.
C'e' un esame piu' approfondito (es RMN) che possa accertare con certezza che il muscolo non si e' strappato ma e' stato solo colpito (anche se con stravaso ematico) oppure il recupero funzionale perfetto in 30 gg e' gia' sufficiente ?
C'e' un rischio di ulteriori ricadute ?
Grazie per le ulteriori risposte

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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
In questi casi conviene eseguire un'ecografia (studio dinamico) in associazione ad una RMN (studio statico).
La lesione di un muscolo puo' avvenire per "strappo" oppure per "contusione". Sempre di lesione si tratta...