Giramenti di testa, associati ad altri disturbi

Buongiorno. Da anni porto avanti questi disturbi e scrivo qui perché troppe volte mi sono sentito dire "cerca di non farci caso". Scrivo in questa sezione perché non so per niente a cosa potrebbero essere dovuti.

Ho una diagnosi di sclerosi multipla da 2 anni e mezzo, faccio terapia con interferone rebif22, e ho un carico lesionale molto basso: dall'inizio della terapia non ho più avuto lesioni.

Dopo la premessa vengo al dunque: mi gira la testa, e non so dare una definizione precisa di quando mi gira. In questo momento, se cerco di guardare la tastiera mi gira la testa, e mi viene da inclinarmi verso sinistra per riuscire a guardare giù (per fortuna so digitare senza guardare i tasti). Quando mi gira la testa, mi viene da strizzare gli occhi, ma può darsi che sia una reazione emotiva. Anche il fatto che mi sembra di stare sempre peggio potrebbe essere dovuto a qualcosa di emotivo.

Associato a questo, ho sempre fastidi al collo, specialmente al lato sx, che "stiro e scrocchio" di continuo, ma a livello della cervicale non risulta niente e la mobilità non è compromessa.

Soffro anche bruciore al naso (rinite?) che spesso si estende a gola e orecchio.

La mia impressione è che questi disturbi, quando si intensificano, vanno un po' di pari passo.

Quando (spesso) ho queste intensificazioni, mi passa la voglia di fare qualsiasi cosa, mi sento debole (anche se in effetti non credo ci sia debolezza).

Questa è la situazione. Certo non pretendo che mi si guarisca con la bacchetta magica. Il mio rammarico è che mi si dica con leggerezza "potrebbe essere qualsiasi cosa, quindi lei cerchi di non farci caso".

Grazie mille per l'ascolto
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Gentile utente,
in effetti "cerchi di non farci caso" non è una gran risposta. La sclerosi multipla è un'orribile spada di Damocle anche quando è quiescente e obbliga a modificare non solo le abitudini ma anche, e questo è peggio, tutte le aspettative, i progetti e i sogni di una vita. Oltretutto in solitudine, perché nessuno, neanche gli amici più cari o i parenti, possono condividere questo percorso emotivo, con la paura, ma anche la rabbia (perché proprio a me?) che comporta.
La sintomatologia che descrive potrebbe (sottolineo il condizionale) essere dovuta ad una somatizzazione dell'ansia, dal momento che la sua attenzione per il funzionamento del suo corpo è per forza di cose aumentata.
Le potrebbe essere utile, se è motivato (in parole povere se ne ha voglia) fare colloqui con uno psicoterapeuta, al quale poter parlare con una libertà che non si può avere con persone emotivamente coinvolte.
Anche un approccio diverso, più fisico, attraverso ginnastica, stretching, yoga e simili, può aiutare.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la gentilissima risposta. Nel mio messaggio originale non ho indugiato in ulteriori dettagli, essendo già di per se lungo.

Già da tempo ho colloqui con una psicologa: già da prima della diagnosi di SM, poiché avevo avuto un periodo un po' intenso a causa di un po' di caos in famiglia. Da allora questa persona mi vede regolarmente, diluendo la frequenza degli incontro (fino a una volta ogni mese e mezzo/due mesi) mano a mano che reputa tranquilla la situazione. Mi ha aiutato quindi anche quando è subentrato questo nuovo problema. Per quanto io abbia imparato a convivere col problema, una certa tensione di fondo in effetti rimane. In particolar modo il non sentirsi autorizzato a lamentarsi più di tanto, poiché il "male" che mi è capitato alla fin fine è meno grave di altri.

Però non ho mai pensato che i problemi fisici potessero essere somatizzazioni di questa tensione. In particolare questi giramenti di testa che sono un po' la cosa più fastidiosa.

Sono anche iscritto in palestra, faccio sala attrezzi leggera, e quanto riesco ginnastica posturale. L'impressione è che "a caldo" i disturbi si facciano meno fastidiosi, o sono io che ci faccio meno caso, non saprei.

Grazie della risposta e tanti auguri di buon anno.
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