Nervosismo, contrazioni e vomito

Buonasera,
chiedo aiuto per un problema che mi si presenta da un pò di tempo.
Premetto che sono una persona estremamente ansiosa, nervosa e sensibile e per questo ho iniziato da pochissimo con delle sedute di psicologia. Da qualche tempo, quando mi sveglio la mattina, se c'è qualcosa che mi preoccupa, inizio ad avere conati di vomito.
Qualche volta inizio a respirare profondamente e il pericolo rientra, ma più spesso finisco col vomitare credo i succhi gastrici (essendo logicamente a digiuno).

Ieri sera, dopo cena, ho avuto una lite con il mio ragazzo che mi ha fatta stare molto male e logicamente il tutto si è tradotto nel vomito.

Inoltre in questo ultimissimo periodo mi capita di avere enorme difficiltà a mangiare e se mi sforzo, come è successo oggi a pranzo, andando oltre quello che mi va (delle volte anche dopo mezzo primo) inizio ad avere forti contrazione addominali e devo smettere i mangiare altrimenti rischio anche in questo caso di vomitare.

Credo che il tutto abbia origine psicologica, è un periodo di forte tensione a lavoro dove, essendo da sola, mi trovo ad affrontare tutto io. E la colpa credo sia anche per via dell'ansia che sto curando dopo una storia finita male due anni fa.

Le mie ipotesi sono giuste? Dovrei contattare il mio medico per approfondire con qualche esame diagnostico?

grazie
[#1]
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
No, lo stress che prende allo stomaco e' molto plausibile, e' un classico dei classici, assieme all'altra cosa che pero' lei fortunatamente non riferisce, la colite (diarrea) da stress.

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie per la cortese risposta. Per quanto riguarda la diarrea da stress, mi capita di avere delle feci molto molli ma non proprio diarrea e questo capita soprattutto la mattina ed in momenti di tensione.
[#3]
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio attivo dal 2006 al 2010
Allergologo, Biochimico clinico, Medico di laboratorio
Tutto torna.

L'intestino infatti riassorbe continuamente acqua dalle sostanze in transito. In tal modo si passa dal liquido chiloso che c'e' nel duodeno alle feci pastose dell'evacuazione standard.

Se un soggetto e' stititco e ha transito rallentato, mentre il contenuto rallenta o si ferma, l'intestino continua a estrarre acqua e riduce le feci a sassolini disdratati. Se viceversa un soggetto e' ansioso, l'attivita muscolare intestinale aumenta, sia quella compressiva (strizzoni di mal di pancia e crampi), sia quella propulsiva, che porta le feci all'esplusione prima che sia stata riassorbita la giusta quantita' di acqua.

In tal modo le feci dello stressato risultano rammollite o francamente liquide.