Danno biologico in seguito a shock settico
Scrivo per esporre il caso di un uomo e del danno biologico che ha riportato
nel 2005, all'età di 70 anni, a seguito di ricovero ospedaliero la cui diagnosi di ammissione fu neoplasia del colon sn. Dopo gli accertamenti fu posta la diagnosi di neoplasia del sigma. L'intervento chirurgico (2.2.05) praticato fu emicolectomia sn con anastomosi colocolica L-T (GEEA 31) e splenectomia di necessità. A seguito di sepsi da filtrazione del moncone laterale anastomotico è stata eseguita (16.2.05) relaparotomia esplorativa, resezione dell'anastomosi con affondamento del moncone rettale e colostomia terminale in ipocondrio sinistro, lavaggio e drenaggi peritoneali, laparostomia parziale con telo di vivryl. Il decorso post-operatorio è stato complicato da sepsi da clostridi con decifit multiorgano; lo shock settico fu dovuto alla deiscenza dell'anastomosi colo-rettale e della sutura cutanea. Fu
dimesso il 31.5.05. A causa dell'infezione non ha più i muscoli retti dell'addome e ha subito un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva con pelle prelevata dalla coscia. La menomazione ha provocato i disagi fisici e psicologici tipici di ogni stomizzato e completa sfiducia nelle cure medico-sanitarie con conseguente decisione di non sottoporsi più ad
interventi chirurgici per la paura delle conseguenze: nemmeno quello per il recupero della funzionalità rettale. Quest'uomo ha appreso recentemente dell'esistenza di una procedura di conciliazione tra utenti e ASL in riferimento a danni e torti subiti in seguito a casi del genere (http://www.usl6.toscana.it/usl6/modules.php?name=News&file=article&sid=32) e ha deciso di chiedere un risarcimento di € 50.000 (il max. possibile).
A mio avviso si tratta di un caso di ritardata diagnosi. L'obiettivo non è l'accusa di una persona specifica ma il riconoscimento di un danno oggettivo. Io vorrei aiutarlo a stabilire una relazione tra ritardata diagnosi (errore) e danno biologico (conseguenza), anche se espressa in termini di probabilità. Ovvero: una diagnosi precoce della sepsi non avrebbe portato allo shock settico e al danno attuale. Chiedo aiuto e consiglio per stabilire nessi causali tra i fatti che emergono dalle cartelle cliniche. Domande: dopo quanto tempo doveva essere posta la diagnosi di sepsi e ipotizzata la filtrazione di materiale fecale causata dalla deiscenza del moncone? quali parametri indagare per dimostrare che una sepsi non ha avuto una diagnosi precoce? Ecco un riassunto tratto dalle cartelle cliniche. Tra il 1° e il 2° intervento sono trascorsi 14 giorni e vi sono stati: 3 feb. febbre, stato confusionale; 5.2 ecg urgente; 6.2 visita infettivologica.; 6.2 diplococchi gram-; 7.2 feci in ampolla; 8.2 ecocuore per escludere endocardite; 10.2 flittene nerastre sulla ferita; 11.2 episodio di melena e tac urgente; 14.2 consulto infettivologia Padova, biopsia cutanea positiva per cocchiformi e bastoncelliformi; 15.2 consulto Osp. Pisa; 16.2 persiste febbre, reintervento. GRAZIE PER L'AIUTO CHE MI DARETE!
nel 2005, all'età di 70 anni, a seguito di ricovero ospedaliero la cui diagnosi di ammissione fu neoplasia del colon sn. Dopo gli accertamenti fu posta la diagnosi di neoplasia del sigma. L'intervento chirurgico (2.2.05) praticato fu emicolectomia sn con anastomosi colocolica L-T (GEEA 31) e splenectomia di necessità. A seguito di sepsi da filtrazione del moncone laterale anastomotico è stata eseguita (16.2.05) relaparotomia esplorativa, resezione dell'anastomosi con affondamento del moncone rettale e colostomia terminale in ipocondrio sinistro, lavaggio e drenaggi peritoneali, laparostomia parziale con telo di vivryl. Il decorso post-operatorio è stato complicato da sepsi da clostridi con decifit multiorgano; lo shock settico fu dovuto alla deiscenza dell'anastomosi colo-rettale e della sutura cutanea. Fu
dimesso il 31.5.05. A causa dell'infezione non ha più i muscoli retti dell'addome e ha subito un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva con pelle prelevata dalla coscia. La menomazione ha provocato i disagi fisici e psicologici tipici di ogni stomizzato e completa sfiducia nelle cure medico-sanitarie con conseguente decisione di non sottoporsi più ad
interventi chirurgici per la paura delle conseguenze: nemmeno quello per il recupero della funzionalità rettale. Quest'uomo ha appreso recentemente dell'esistenza di una procedura di conciliazione tra utenti e ASL in riferimento a danni e torti subiti in seguito a casi del genere (http://www.usl6.toscana.it/usl6/modules.php?name=News&file=article&sid=32) e ha deciso di chiedere un risarcimento di € 50.000 (il max. possibile).
A mio avviso si tratta di un caso di ritardata diagnosi. L'obiettivo non è l'accusa di una persona specifica ma il riconoscimento di un danno oggettivo. Io vorrei aiutarlo a stabilire una relazione tra ritardata diagnosi (errore) e danno biologico (conseguenza), anche se espressa in termini di probabilità. Ovvero: una diagnosi precoce della sepsi non avrebbe portato allo shock settico e al danno attuale. Chiedo aiuto e consiglio per stabilire nessi causali tra i fatti che emergono dalle cartelle cliniche. Domande: dopo quanto tempo doveva essere posta la diagnosi di sepsi e ipotizzata la filtrazione di materiale fecale causata dalla deiscenza del moncone? quali parametri indagare per dimostrare che una sepsi non ha avuto una diagnosi precoce? Ecco un riassunto tratto dalle cartelle cliniche. Tra il 1° e il 2° intervento sono trascorsi 14 giorni e vi sono stati: 3 feb. febbre, stato confusionale; 5.2 ecg urgente; 6.2 visita infettivologica.; 6.2 diplococchi gram-; 7.2 feci in ampolla; 8.2 ecocuore per escludere endocardite; 10.2 flittene nerastre sulla ferita; 11.2 episodio di melena e tac urgente; 14.2 consulto infettivologia Padova, biopsia cutanea positiva per cocchiformi e bastoncelliformi; 15.2 consulto Osp. Pisa; 16.2 persiste febbre, reintervento. GRAZIE PER L'AIUTO CHE MI DARETE!
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Egr. Utente 131573,
precisiamo che se non si ravvede un errore mi sembra difficile chiedere un risarcimento.
Comunque, il caso mi sembra (almeno a me ma magari altri colleghi vorranno dire la loro) francamente troppo complesso per essere giudicato solo sulla base di una sintesi che, per quanto ben eseguita, è una sintesi quindi di per sè non esaustiva (in altri termini occorre uno studio francamente prolungato per conoscere i dettagli dell'insorgenza dell'infezione, etc.).
La valutazione di un caso consimile, sotto il profilo medico legale, non può non passare attraverso la lettura critica della documentazione foglio per foglio quindi direi impraticabile in questa sede.
Non sarebbe il caso che si rivolgesse di persona ad uno specialista in medicina legale della sua zona data la complessità del caso?
Buona giornata
precisiamo che se non si ravvede un errore mi sembra difficile chiedere un risarcimento.
Comunque, il caso mi sembra (almeno a me ma magari altri colleghi vorranno dire la loro) francamente troppo complesso per essere giudicato solo sulla base di una sintesi che, per quanto ben eseguita, è una sintesi quindi di per sè non esaustiva (in altri termini occorre uno studio francamente prolungato per conoscere i dettagli dell'insorgenza dell'infezione, etc.).
La valutazione di un caso consimile, sotto il profilo medico legale, non può non passare attraverso la lettura critica della documentazione foglio per foglio quindi direi impraticabile in questa sede.
Non sarebbe il caso che si rivolgesse di persona ad uno specialista in medicina legale della sua zona data la complessità del caso?
Buona giornata
Andrea dott. Mancini
Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni
[#2]
Ex utente
Egr. Dr. Mancini,
grazie per la rapidità della risposta e per i consigli. Ho cercato di decifrare ogni singolo foglio della cartella clinica ma mi sono dovuto arrendere di fronte alle insidie della calligrafia! La ringrazio del complimento (sintesi ben eseguita) e a proposito del suo consiglio di trovare un medico legale nella mia zona devo dirle che l'ho cercato anche attraverso questo sito e ne ho individuato uno cui ho appena inviato una mail. Aspetto volentieri altri pareri, se ci saranno. Grazie!
grazie per la rapidità della risposta e per i consigli. Ho cercato di decifrare ogni singolo foglio della cartella clinica ma mi sono dovuto arrendere di fronte alle insidie della calligrafia! La ringrazio del complimento (sintesi ben eseguita) e a proposito del suo consiglio di trovare un medico legale nella mia zona devo dirle che l'ho cercato anche attraverso questo sito e ne ho individuato uno cui ho appena inviato una mail. Aspetto volentieri altri pareri, se ci saranno. Grazie!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.2k visite dal 05/10/2009.
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