Errata diagnosi e conseguenze

Buongiorno,
Ho un bambino ad oggi di 4anni. Ai suoi 2anni, viene sottoposto ad ABR presso un presidio A, il quale emette diagnosi di IPOACUSIA BILATERALE DI 70DB e ne consiglia protesizzazione. Contattiamo il presidio B per verifica diagnostica e presa in carico. A distanza di 15 giorni effettuano depistage e relazionano quanto segue: Caso di Cocleopatia a probabile eziologia genetica responsabile di ipoacusia neurosensoriale bilaterale di media entità (70db). Si consiglia di utilizzare le protesi acustiche durante tutta la giornata. A distanza di 6 mesi, effettuano controllo audiologico. In quella seduta ci riferiscono che la connessina 26 e 30 risultano negative, ma confermano la diagnosi precedentemente stilata.
Di fatto il piccolo non dimostra beneficiare delle protesi: il recupero linguistico risulta limitato (da relazioni logopediche) e si innesca chiusura relazionale. Iniziano pertanto indagini sotto l'aspetto cognitivo con RMN e ECG, ma il tutto nella norma. Sospettano AUTISMO, ma anche questa spiegazione non trova fondamenta.
Nel mese di Gennaio 2009, contattiamo il Presidio B informandoli del mancato recupero del bambino e chiedendo loro un appuntamento - come da loro indicazione - per la valutazione. Ci rispondono che non era pronto il calendario. nel mese di Febbraio ricontattiamo il Presidio B sollecitandone l'appuntamento, e ci rispondono che eravamo in lista d'attesa, ma che il bambino non era considerato un caso "importante". Rimaniamo cmq in lista.
Decidiamo, nel mese di marzo, di contattare il Presidio C. Da loro depistage emerge che si tratta di "ipoacusia NEUROSENSORIALE CON COMPONENTE CATARRALE (70db)" Consigliano cure termali e farmacologiche. Al termine il bambino ha recupero uditivo, riconducibile a 50db sx e 60db dx.
Questo referto ci spinge ad effettuare ulteriori indagini e consulti. Omettendo il fatto che molti medici si sono limitati ad asserire che il presidio B non poteva aver sbagliato diagnosi, data la loro capacità diagnostiche, nel mese di DICEMBRE 2009 siamo giunti presso un presidio D, i quali diagnosticano quanto segue: "Quadro di otite media effusiva, probabilmente persistente o ricorrente in ipertrofia adenoidea. Si consigli accurata bonifica delle vie aeree superiori. Ipoacusia di tipo misto con importante componente trasmissiva sulle frequenze medio-gravi, in parte giustificata dalla ipertrofia adenoidea. Si segnala ipoacusia neurosensoriale sulle frequenze acute." A dicembre viene operato. A Gennaio viene sottoposta ad ABR, e la componente neurosensoriale risulta sparita: Via ossea a 15/20 db - via aerea a 60/70db.
Mi chiedo, ci sono i presupposti per una querela, se si considera cha dalla TC del presidio B emerge PARASINUSITE, ma loro non ne avevano mai fatto parola. E ancora, se avessero dato importanza ai TIMPANOGRAMMI B E RIFLESSI STAPEDIALI ASSENTI emergenti anche dalla loro cartella diagnostica? Se avessere diagnosticato bene, avremmo messe nelle condizioni ottimali il bambino da tempo?!?
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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
in questo caso, se fossi il suo consulente medico legale le chiederei tttue le cartelle cliniche oe certioficati medici e, dopo un consulto collega ORL, le risponderei.Mi sopaice ma correttezza cosi' vuole che sia
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, anche se - con molta onestà - non ha aggiunto molto più di quello che non si conosca già come iter burocratico tradizionale.
Mi permetto solo di chiederle: la correttezza alla quale si riferisce, è nei confronti nostri o dei medici nei confronti dovrebbe esprimere un giudizio?
Augurandole un buon lavoro,
saluti.
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Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo attivo dal 2007 al 2010
Medico legale, Chirurgo d'urgenza, Ginecologo
la correttezza verso me stesso che lei apre abbia dimenticato come possibilità.
Ne consegue che non posso ne'ritenere colpevole ne' innocente il collega.
D'altra parte non ho elementi per ritenere sufficiente la sua documentazione.
Come vede im primis il rispetto + verso me stesso e , di conseguenza, verso lei ed il collega