Complicanze ospedaliere
Buonasera,
sono una ragazza di 32 anni,
un anno fa sono stata ricoverata presso l'ospedale della mia città per
riacutizzazione di colite ulcerosa, malattia che avevo già ma di grado modesto, sono stata ricoverata nel reparto di medicina, premetto che in tutto l'ospedale in questione non c'è un gastroenterologo e che per tutto il periodo di ricovero è venuto a visitarmi il mio gastroenterologo che lavora all'ospedale vicino una volta alla settimana;
da subito sono stata trattata come una "paziente depressa e ansiosa" come scritto nella cartella clinica, in particolare da alcune infermiere e dal
primario e dal suo vice (al momento del ricovero mio figlio aveva 8 mesi quindi potete capire la mia preoccupazione), mi davano degli ansiolitici,dopo 2 settimane sono peggiorata e alla 3° settimana sono stata trasferita in rianimazione per instabilità emodinamica (pressione 80-50, anemia e
piastrinopenia ingravescenti, tachicardia, febbre ecc) e perchè si sono accorti della tromboflebite in vena succlavia dove mi avevano posizionato un catetere venoso centrale per la nutrizione parenterale; ho subito 6 emotrasfusioni.
Dalla rianimazione sono stata trasferita presso l'UTIC dell'ospedale del capoluogo di provincia, poi di nuovo in medicina nella mia città, poi cardiologia e di nuovo medicina dove sono stata dimessa dopo un totale di 45 gg.
Ho passato altri 2 mesi a casa senza poter prendere mio figlio in braccio o fare qualsiasi altra cosa che prevedesse l'uso del braccio destro. In questo periodo non ho potuto lavorare e anche adesso ho ridotto moltissimo il mio lavoro di libero professionista, mi hanno riconosciuto l'invalidità del 50%.
La cosa che più mi ha lasciato stupita è che quando ho ritirato la copia della cartella clinica ho trovato il referto di laboratorio dove hanno trovato la tossina del clostridium difficile nelle feci: nessuno ha mai detto ne a me ne
ai miei parenti di questa cosa, anche se continuavano a farmi emocolture su emocolture e a preoccuparsi della febbre che non mi ha mai lasciata.
Qualche mese fa ho visto che c'era un concorso per gastroenterologo nel reparto di medicina di questo ospedale.....forse si sono accorti che ne hanno bisogno!
Dopo il ricovero sono stata da un noto specialista gastroenterologo e lui mi ha detto che all'ospedale della mia città hanno fatto una serie di errori, che gli antibiotici non si danno a chi ha la RCU, effettivemente in 10 anni di malattia non ne avevo mai presi, e che la NP non si fa più nei casi come il mio.
E' possibile chiedere un risarcimento per quello che ho passato?
Grazie
sono una ragazza di 32 anni,
un anno fa sono stata ricoverata presso l'ospedale della mia città per
riacutizzazione di colite ulcerosa, malattia che avevo già ma di grado modesto, sono stata ricoverata nel reparto di medicina, premetto che in tutto l'ospedale in questione non c'è un gastroenterologo e che per tutto il periodo di ricovero è venuto a visitarmi il mio gastroenterologo che lavora all'ospedale vicino una volta alla settimana;
da subito sono stata trattata come una "paziente depressa e ansiosa" come scritto nella cartella clinica, in particolare da alcune infermiere e dal
primario e dal suo vice (al momento del ricovero mio figlio aveva 8 mesi quindi potete capire la mia preoccupazione), mi davano degli ansiolitici,dopo 2 settimane sono peggiorata e alla 3° settimana sono stata trasferita in rianimazione per instabilità emodinamica (pressione 80-50, anemia e
piastrinopenia ingravescenti, tachicardia, febbre ecc) e perchè si sono accorti della tromboflebite in vena succlavia dove mi avevano posizionato un catetere venoso centrale per la nutrizione parenterale; ho subito 6 emotrasfusioni.
Dalla rianimazione sono stata trasferita presso l'UTIC dell'ospedale del capoluogo di provincia, poi di nuovo in medicina nella mia città, poi cardiologia e di nuovo medicina dove sono stata dimessa dopo un totale di 45 gg.
Ho passato altri 2 mesi a casa senza poter prendere mio figlio in braccio o fare qualsiasi altra cosa che prevedesse l'uso del braccio destro. In questo periodo non ho potuto lavorare e anche adesso ho ridotto moltissimo il mio lavoro di libero professionista, mi hanno riconosciuto l'invalidità del 50%.
La cosa che più mi ha lasciato stupita è che quando ho ritirato la copia della cartella clinica ho trovato il referto di laboratorio dove hanno trovato la tossina del clostridium difficile nelle feci: nessuno ha mai detto ne a me ne
ai miei parenti di questa cosa, anche se continuavano a farmi emocolture su emocolture e a preoccuparsi della febbre che non mi ha mai lasciata.
Qualche mese fa ho visto che c'era un concorso per gastroenterologo nel reparto di medicina di questo ospedale.....forse si sono accorti che ne hanno bisogno!
Dopo il ricovero sono stata da un noto specialista gastroenterologo e lui mi ha detto che all'ospedale della mia città hanno fatto una serie di errori, che gli antibiotici non si danno a chi ha la RCU, effettivemente in 10 anni di malattia non ne avevo mai presi, e che la NP non si fa più nei casi come il mio.
E' possibile chiedere un risarcimento per quello che ho passato?
Grazie
[#1]
Gentile Signora,
Devo fare una premessa:
- gli antibiotici, distruggendo la flora batterica intestinale, possono favorire fenomeni infiammatori acuti del colon;
- il Clostridiumj difficile si trova normalmente nella flora intestinale; la maggior parte delle persone non ha problemi, perché la sua crescita viene limitata dagli altri batteri; un'antibioticoterapia, distruggendo i batteri che tengono confinato il Clostridium difficile, può favorirne il sopravvento;
- d'altra parte nel caso di infezione accertata da Clostridium difficile, si può adottare una terapia antibiotica adatta al caso specifico;
- devo anche chiederle se l'affermazione dell'altro specialista gasteroenterologo sul fatto che gli antibiotici non si danno a chi ha la RCU sia stata fatta dopo avere esaminato a fondo la cartella clinica; se così non fosse, deve sapere che è sempre bene, prima di esprimere una qualsiasi opinione, studiare dettagliamente il caso.
Fatta questa premessa, l'esame del suo caso è ancor più complicato, per la presenza della rettocolite ulcerosa.
E' impossibile, perciò, poterle rispondere sulla possibilità o meno di una richiesta di risarcimento, senza un'analisi approfondita della vicenda clinica.
Cordiali saluti.
Devo fare una premessa:
- gli antibiotici, distruggendo la flora batterica intestinale, possono favorire fenomeni infiammatori acuti del colon;
- il Clostridiumj difficile si trova normalmente nella flora intestinale; la maggior parte delle persone non ha problemi, perché la sua crescita viene limitata dagli altri batteri; un'antibioticoterapia, distruggendo i batteri che tengono confinato il Clostridium difficile, può favorirne il sopravvento;
- d'altra parte nel caso di infezione accertata da Clostridium difficile, si può adottare una terapia antibiotica adatta al caso specifico;
- devo anche chiederle se l'affermazione dell'altro specialista gasteroenterologo sul fatto che gli antibiotici non si danno a chi ha la RCU sia stata fatta dopo avere esaminato a fondo la cartella clinica; se così non fosse, deve sapere che è sempre bene, prima di esprimere una qualsiasi opinione, studiare dettagliamente il caso.
Fatta questa premessa, l'esame del suo caso è ancor più complicato, per la presenza della rettocolite ulcerosa.
E' impossibile, perciò, poterle rispondere sulla possibilità o meno di una richiesta di risarcimento, senza un'analisi approfondita della vicenda clinica.
Cordiali saluti.
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 07/03/2011.
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